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LA ZONA GOLDILOCKS


LA ZONA GOLDILOCKS
LA ZONA GOLDILOCKS

Per «zona Goldilocks» si intende quella dimensione spazio-temporale in cui si verifica un processo di sviluppo duraturo e sostenibile. Sono aree di equilibrio vitale. Ad esempio, nel sistema solare Mercurio e Venere sono risultati troppo caldi per sviluppare forme evolute di vita, mentre Marte e gli altri pianeti troppo freddi. La Terra, invece, è perfetta. Altro esempio, gli economisti individuano nella crescita moderata la condizione ideale per un’espansione auspicabile, lontana cioè dall’ardore inflazionistico che brucia valore e dall’abbattimento recessivo che spreca energie produttive. Anche il Verona, oggi, si trova in una zona Goldilocks.

Attenzione però, una zona Goldilocks non ha nulla a che vedere con uno stato di estasi o di nirvana, nel quale tutto va bene ed è immutabile. Anzi, è esattamente il contrario della sazietà e della contemplazione: è lotta allo stato puro. Perché la vita è continua evoluzione, scontro tra opposti, morte e rinascita quotidiana. Non un abbaglio persistente dunque, ma il succedersi del giorno con la notte.

Il concetto chiave è il seguente: finché c’è vita - e quindi si fanno punti - c’è speranza. Ebbene, 22 conquistati in 12 partite sono un risultato notevole e duraturo. Il Verona di Ventura, come accadde ai tempi di Maddè, ha prodotto uno sforzo tale da ridare credibilità alla propria classifica ed aspirazioni concrete al suo processo di salvezza. Questo ha prodotto anche un miglioramento della condizione emotiva dei giocatori e ha ridato serenità a tutto l’ambiente. E’ vero che niente è stato ottenuto finora, ma siamo entrati nella sfera della fattibilità oggettiva: a questo punto possiamo ipotizzare di salvarci. Fatto questo che non riconoscevamo possibile alla fine dello scorso anno, se non come espressione di una nostra speranza individuale.

Persino gli altri problemi che ci affliggono diventano superabili adesso. Quanto meno, sono sopportabili. La società deve risolvere la penosa situazione del proprio settore giovanile, trascurato per anni da Pastorello e ulteriormente impoverito dai modesti responsabili che aveva. Arvedi deve risolvere il problema di come rientrare in parte delle esposizioni fatte, o trovando uno sbocco naturale nel nuovo stadio (idea condivisa con Moratti e Lotito), o recuperando nuovi capitali grazie all’innesto di soci minoritari, magari i tifosi stessi. C’è poi il pruriginoso fastidio della presunta combine con il Vicenza che coinvolgerebbe alcuni giocatori che, in un paese congenitamente corrotto e pettegolo come il nostro, trova sempre più enfasi di quanto dovrebbe. Ma tutto oggi è diventato affrontabile. La classifica attuale ha concesso nuovo tempo, propone corrette priorità e riduce le oppressioni.

Del resto, c’è qualcosa di più vitale dello splendido gol di Guarente?

Un’altra particolarità della zona Goldilocks è che il costante divenire matura equilibri naturali diversi. Non è dunque importante che si mantenga la condizione originaria. Anzi, nella vita questo non succede mai. I privilegi, come le disgrazie, si poggiano su pilastri instabili, provvisori. L’importante è che il processo vitale non si fermi. Nella storia del mondo, agli animali preistorici è subentrato l’uomo, dopo un lungo e drammatico processo di trasformazione; nonostante il buco dell’ozono e il riscaldamento della calotta artica, verifichiamo oggi una costante riduzione dei territori deserti, la nascita di nuovi iceberg, il ritorno di specie animali e vegetali considerate estinte. In economia, la crescita del prezzo del petrolio frena lo sviluppo eccessivo di certi Paesi, e il manifestarsi di crisi sociali e geopolitiche di altri Paesi condiziona il prezzo del petrolio stesso. Tutto cambia e si rinnova costantemente; ogni elemento è la conseguenza di un altro. Guai se non accadesse.

Se non fosse stato per la vittoria del Modena sul Crotone, che rilancia i canarini, questa giornata di Campionato non è stata affatto negativa per noi. Anzi. Trieste non era una trasferta facile perché il Verona veniva dallo stress del derby e giocava contro una formazione molto preoccupata per il nostro ritorno in classifica, con in più il vantaggio di essere più fresca di noi visto che aveva saltato la gara della scorsa settimana. Per cui, questo è 1 punto conquistato.

Intorno a ciò, lo Spezia ha perso di rigore a Vicenza, bruciando completamente il vantaggio in classifica che aveva, con 1 gara in più già giocata; Treviso e Brescia hanno perso in trasferta; il Bari, ripresosi nettamente dopo la cura Materazzi, ha «solo» pareggiato a Napoli. Non si poteva pretendere di meglio: il Verona è riuscito ad accorciare ulteriormente la classifica e ha coinvolto nuovi avversari nella lotta per non retrocedere.

Chi si lamenta per il fatto che noi, perdendo all’Andata, dovevamo vincere assolutamente in Friuli ha ragione, ma è anche vero che occorre rispettare la forza dell’avversario e non sopravvalutare la nostra. Inoltre, è più importante la politica dei piccoli passi. La natura ha bisogno dei suoi tempi e le contromisure in economia non hanno mai avuto un esito immediato. Il vero punto forza di una zona Goldilocks è dato dal miglioramento lento e costante, non dal salto in avanti.

PUNTI DI ATTENZIONE Una delle difficoltà che abbiamo nel circoscrivere una zona Goldilocks è che la costante trasformazione del processo evolutivo può condurre ad una condizione di eccesso che, per sua definizione, distrugge la vita stessa. Insomma, la vita cambia così radicalmente, giorno dopo giorno, che non sappiamo mai se la nuova situazione in cui ci troviamo è l’inizio di uno step successivo o è in atto l’ultimo passaggio. Quello finale. Per questo ho individuato un paio di punti di attenzione che non porteranno inevitabilmente al capolinea, ma che il Verona dovrà comunque affrontare per continuare il suo processo di crescita.

E’ certo che, una volta superati entrambi, avremo inevitabilmente una squadra ed una classifica migliore di quella attuale perchè avremo acquisito nuova maturità, esperienza, resistenza, flessibilità. 

  1. E’ stato rilevato più volte che uno dei punti di forza del Verona di Ventura è dato dal fatto che la sua squadra non molla mai, in quanto riesce ad essere ancora lucida e cattiva nei minuti finali della partita quando gli avversari hanno dato tutto sia dal punto di vista fisico che mentale. Corretto: non è un caso se abbiamo conquistato punti pesanti contro Pescara, Crotone, Albinoleffe e Vicenza. Chi parla di Verona fortunato, non gli riconosce questa virtù. A dire il vero, anche quello sperimentale di Ficcadenti che vinse al Menti riuscì la settimana precedente a pareggiare meritatamente contro il Genoa nel finale con gol di Greco. La bontà caratteriale di questa rosa non è in discussione, ma adesso l’energia del gruppo è stata correttamente canalizzata nell’agonismo e non viene più sprecata in polemiche assurde e conflitti interni.

    C’è però da dire che questo fenomeno, estremamente positivo, pone il dubbio del perché i gialloblu non sono in grado di aver ragione degli avversari nel corso della partita. Eccezion fatta per il successo rotondo ottenuto sul Piacenza, leggermente facilitato dall’emergenza con cui gli ospiti sono venuti al Bentegodi, non abbiamo mai assistito ad un netto predominio sugli avversari di turno dal punto di vista del risultato. Insomma, se è vero che, anche quando abbiamo perso (Napoli, Lecce) potevamo tranquillamente portare a casa il pareggio, è altrettanto vero che per vincere abbiamo dovuto usare sempre le risorse nervose più che quelle tecniche. In definitiva, il Verona non si sente inferiore a nessuno, ma non è nemmeno capace di sentirsi superiore. Cosa che non accade ad esempio al Modena che, quando può, massacra gli avversari diretti (Pescara e Crotone).

    Questo, a mio avviso, è preoccupante perché non possiamo pretendere che gialloblu mantengano la tenuta fisica e il livello di concentrazione a questi livelli fino alla fine del campionato. Insomma, va bene segnare gol decisivi all’ultimo minuto, ma vorrei anche riuscire a vincere in scioltezza senza aver bisogno di patire per tutto il resto della gara.

  2. Io appartengo all’esigua schiera di coloro che ritengono l’attuale classifica del Verona drogata dal calendario agevole che finora ha avuto. Le prossime 6 gare saranno in grado di smentirmi perché restituiremo al Torneo tutti gli eventuali vantaggi del sorteggio. Da venerdì Santo al prossimo 1 Maggio, i gialloblu giocheranno 4 partite al Bentegodi e 2 in trasferta, ma i nostri avversari saranno 4 formazioni in lotta per la serie A (Rimini, Bologna, Juventus e Genoa) e 2 in lotta per non retrocedere (Treviso e Modena). Il dubbio è: dopo saremo ancora vivi?

    Per riuscire a mantenere la media punti attuale, dovremo portare a casa 10 punti. Fantasia allo stato puro. Il prossimo mese di aprile è insomma la nostra tempesta perfetta. Certo che, se dopo questo terribile tour de force chiuderemo davvero a quota 43, non avrò più dubbi a sbilanciarmi sulla salvezza piena. Ricordo infatti che a 43 punti girava anche il melenso Verona di Ficcadenti dello scorso anno a 6 gare dal termine.

Aggiungo un ultimo concetto: spesso l’oppressione della vita quotidiana ci porta ad augurarci uno stato non-stato, un limbo privo di emozioni e frustrazioni dove poter riposare un po’ in pace. Ma questa condizione, di fatto, non esiste. E, se esiste, è eterna. Benvenga dunque la tempesta perfetta con la nostra difficoltà cronica di riuscire a domare gli avversari durante l’incontro. La zona Goldilocks, per fortuna, non è mica un ingannevole Paradiso. Mille volte meglio il rumore che il silenzio assoluto.

Massimo

NOTA I concetti di cui sopra non hanno niente a che vedere con sviluppi individuali di natura religiosa o spirituale. O meglio, se volete, poiché sono stati scritti e pensati da un credente vogliono rafforzare in senso assoluto il valore della vita. Come impegno e non come mera giustificazione.

Hellastory, 02/04/2007
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02/04/2007   LA ZONA GOLDILOCKS

BRAVO ZANETTI!


Quanto di buono avevamo visto a partire da metà febbraio (l'Atalanta ha dato evidentemente la scossa decisiva) si conferma in queste ultime partite con una difesa finalmente compatta e autoritaria e un centrocampo duttile. Fateci caso, ora tutti i gialloblù si sentono molto più a loro agio. Sanno cosa fare, non mollano mai. E il tutti di cui sopra va riferito davvero alla rosa allargata perché in questo momento il Verona fa punti e prestazioni pesanti anche senza Serdar, Tengstedt, Suslov che sono poi i giocatori più rappresentativi.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

H.Verona-Genoa?



H.Verona    Genoa


Bernède A.

Bradaric D.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Duda O.

Frese M.

Ghilardi D.

Kastanos G.

Livramento D.

Montipò L.

Mosquera D.

Sarr A.

Serdar S.

Tchatchoua J.

Valentini N.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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