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HELLAS VERONA / Canone Inverso

LA SCONFITTA CON L'ALBINOLEFFE: DUBBI E CERTEZZE.


LA SCONFITTA CON L'ALBINOLEFFE: DUBBI E CERTEZZE.
LA SCONFITTA CON L'ALBINOLEFFE: DUBBI E CERTEZZE.

La sconfitta contro l'Albinoleffe lascia confusi. Sono confusi i giocatori che, in tre giorni, passano dalle stelle alle stalle; è confuso l'allenatore che non riconosce tutto il buon lavoro sin qui fatto; sono confusi i tifosi che rivedono le prestazioni abuliche e sconfortanti di questo autunno. E ora cosa succede? E' finito l'effetto (benefico) di Maddè? Come è possibile apparire così dimessi dopo una prestazione così bella contro l'Atalanta?

Parliamoci chiaro, il Verona, domenica pomeriggio, ha sprecato una grossissima occasione. Battendo l'Albinoleffe, avrebbe spinto i bergamaschi in piena lotta retrocessione; avrebbe rafforzato la colonna di sinistra della propria classifica; avrebbe raggiunto la Fiorentina a 41 punti, rosicchiandone due alla Triestina prima del duplice scontro diretto. Tutte situazioni ben chiare ai giocatori gialloblu, è logico. E per questo ci lasciano senza giustificazioni.

Se andiamo oltre lo stato d'animo di domenica pomeriggio, possiamo raccogliere dalla disfatta di Bergamo un'insieme di dubbi e di certezze che devono trovare pronta soluzione e (possibile) smentita. Andiamo con ordine.

I DUBBI. I principali dubbi, da risolvere in fretta, riguardano la tenuta fisica e quella caratteriale della squadra. Contro Vicenza e Atalanta, i nostri hanno corso bene e sono apparsi in ottimo stato di salute. Viceversa con l'Albinoleffe camminavano. Tre giorni per poter recuperare una partita sono pochi, senza dubbio. Ma questo vale anche per i nostri avversari. E cosa dire poi del Parma, che dopo la partita di Coppa UEFA in Turchia ne ha avuti solo due eppure, con carattere e motivazione, ha pareggiato a Modena?

Torniamo al discorso caratteriale. Perché non trovo altra giustificazione. Questa qualità, lo sappiamo bene, non è un punto di forza dei gialloblu. Forse qualcuno ha pensato di giocare nel Real Madrid, qualcun altro che i padroni di casa valessero meno del Cittadella. Eppure, in quello stesso stadio, ci hanno rimesso le penne prima di noi Bari, Fiorentina e Napoli.

Tra l'altro, la discontinuità caratteriale, è un pericoloso segnale di fine ciclo. Sicuramente, 15 o 20 giorni fa, nessun gialloblu si sarebbe mai permesso di giocare, o meglio non giocare, come ha fatto domenica. Questo mi preoccupa un tantino. L'Inter di Zaccheroni, ha vinto 6 partite consecutive con il nuovo allenatore. Poi, con altrettanta facilità, ha perso la qualificazione in Champions League, il quarto posto in campionato e la Coppa Italia. Tutto questo fa riecheggiare dubbi cronici sulle qualità non tecniche dei giocatori che compongono la rosa. A prescindere dalle capacità indiscusse del mister.

E' bene evidenziare subito queste nuvole, perché tutti ne prendano coscienza e provvedano a eliminarle in breve tempo, dando invece certezze. Occorre recuperare subito cuore e gambe. I prossimi appuntamenti saranno pertanto decisivi per conoscere il temperamento e la motivazione della squadra. Senza ombra di dubbio.

LE CERTEZZE. Innanzitutto la nostra difesa non è all'altezza della categoria. Lo sappiamo e troviamo conferma ogni domenica, contro qualunque avversario: un errore ciclopico nel primo gol, uno collettivo e grossolano nel secondo, sbandamenti continui per tutta la gara.

Poi abbiamo una rosa veramente povera. Io vorrei che qualcuno, in coscienza, riesca a dirmi il contributo che ha dato in questa stagione un giocatore come Lomi: fortissimamente voluto da Gibellini, 35 anni suonati, quasi esordiente in serie B, è lento come un pachiderma e regge solo 20'. La sua inadeguatezza è stata manifestata con il sacrosanto desiderio di questo bravo ragazzo di tornare a casa sua (in C2) a Gennaio. Lui, con senno; chi lo doveva accontentare, senza.

Ma le perle del nostro direttore sportivo non finiscono qui. Anche se non hanno giocato domenica scorsa, mi spiegate il valore aggiunto delle sue altre scelte? Almiron, il grande talento, l'erede di Pizarro all'Udinese, è l'unico argentino che conosco che è fragile sia caratterialmente che fisicamente. Unico caso nella storia. Per deliziarci, dobbiamo vederlo giocare nella Primavera, dove gioca quasi in pianta stabile (4 partite da titolare!). E pensare che qualcuno lo vedeva bene al posto di Italiano•… Mihalcea doveva essere un attaccante capace di assicurare 10 gol a stagione! Non ci riuscirebbe nemmeno se il campionato durasse 80 partite! Ridatemi Salgado e Max Vieri, per favore! Anzi, ritornatemi Abbruscato che era nostro ed è sempre stato buono!

Oltre a questi grandi acquisti, vorrei ricordare anche chi non è mai arrivato a Verona: un difensore di esperienza, che serviva come il pane e il sostituto di Cassetti sulla fascia destra, indispensabile nel modulo di Salvioni (che si è dovuto inventare Cossu in quel ruolo rovinandolo definitivamente, poverino) e di Maddè. Se fosse vera la voce del rifiuto di venire a Verona da parte di Lucarelli, questo non farebbe che aggravare ulteriormente le cose: all'incapacità provata di saper scegliere, anche quella di saper convincere! Non ricordo nella storia, un giocatore che non si sia sentito onorato di venire in riva all'Adige a vestire la casacca gialloblu. E voi?

Mi auguro che il nuovo Verona - se ci sarà un nuovo Verona dopo giugno - sappia tener conto di tutto questo e cominci la sua ricostruzione proprio giudicando chi ha preso certe decisioni.

ADESSO OCCORRONO CONFERME. Se dobbiamo classificare la brutta figura di domenica scorsa come un semplice episodio, occorre ottenere 7 punti nelle prossime 3 gare. Impresa (praticamente) impossibile. Ma solo così il Verona recupera in pieno un assetto vincente di testa e di gambe.

Se invece otterremo meno di 5 punti, avremo l'ennesima conferma che questa formazione è comunque inferiore di quella noiosa e prevedibile dello scorso Campionato. Nonostante i noti proclami estivi.

Sono sicuro che questa settimana sarà utilissima ai nostri ragazzi per recuperare le energie psicofisiche del doppio impegno e che domenica prossima saranno caricatissimi contro la Triestina. Sono sicuro perché dietro di loro c'è la saggezza di Maddè a confortarli e perché loro hanno in fondo solo il 50% delle responsabilità di tutto ciò. Il resto è di chi li ha scelti. Forse ha visto in là, molto in là. Oltre questo Campionato.

Massimo

Hellastory, 09/03/2004
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BRAVO ZANETTI!


Quanto di buono avevamo visto a partire da metà febbraio (l'Atalanta ha dato evidentemente la scossa decisiva) si conferma in queste ultime partite con una difesa finalmente compatta e autoritaria e un centrocampo duttile. Fateci caso, ora tutti i gialloblù si sentono molto più a loro agio. Sanno cosa fare, non mollano mai. E il tutti di cui sopra va riferito davvero alla rosa allargata perché in questo momento il Verona fa punti e prestazioni pesanti anche senza Serdar, Tengstedt, Suslov che sono poi i giocatori più rappresentativi.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Torino-H.Verona?



Torino    H.Verona


Ajayi J.

Bernède A.

Bradaric D.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Duda O.

Ghilardi D.

Kastanos G.

Lazovic D.

Livramento D.

Montipò L.

Mosquera D.

Sarr A.

Tchatchoua J.

Valentini N.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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