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PROSSIMO IMPEGNO
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Siamo entrati nella storia, ma dalla parte sbagliata: quella degli sconfitti. Il Verona precipita in serie C per la seconda volta nella sua storia centenaria, ma in questa occasione non può addurre a sua scusante un evento bellico e la necessità di arruolare giocatori militesenti pescati nell'ambito regionale. Questa volta la retrocessione è la drammatica conseguenza di un insuccesso agonistico e sportivo. A parziale consolazione (molto parziale, per la verità), l'essere “sconfitti” è molto differente dall'essere “perdenti”. Noi tifosi oggi siamo stati sconfitti dallo Spezia, mentre tutti i dipendenti della società Hellas Verona sono nati perdenti. Ciò ha permesso che facessimo questa brutta fine.
Il fatto è che la nostra è diventata una condizione definitiva e assoluta, non solo itinerante o esistenziale: a partire da domani, nulla sarà più come prima. Puoi aggrapparti alle disgrazie finanziarie di qualche altra società, oppure credere nella rinascita immediata dell'Hellas, ma la C è sempre la C; e noi non siamo stati capaci – in tutti questi anni – nemmeno di riconquistare una dignità in serie B. Figuriamoci ora che tutto dovrà ricominciare daccapo (contratti, staff, avversari) senza avere più contributi televisivi e degli sponsor.
Siamo di fronte a quello che deve essere capitato ad Annibale a Zama, di fronte a Scipione; a Vercingetorige ad Alesia, di fronte a Cesare; a Napoleone a Waterloo, di fronte al duca di Wellington; a Yamamoto alle Midway, di fronte a Nimitz; a Batista a Santa Clara, di fronte a Castro: dopo queste battaglie la storia ha cambiato il suo corso in maniera netta e irreversibile. Nulla, per loro è stato più come prima. E questo lo scrivo senza riflettere sul fatto se questi personaggi sono stati buoni o cattivi. Anche noi, da qualche parte, siamo considerati buoni o cattivi da qualcun altro. Eppure, prima di quelle sfide conclusive, ognuno aveva speranze, obiettivi, soldati a difenderli, famiglie, gente comune che credevano nel successo finale e che – dopo la sconfitta – hanno perso tutto. Purtroppo, il Verona in C fa comodo a molti. Lo scrissi tempo fa e lo ribadisco oggi. La serie C non è la semplice periferia del Calcio: ne è il triste e famigerato sobborgo. Una forma di isolamento culturale.
Non è il purgatorio in attesa di una redenzione, è la condanna all'inferno. Quante società appena retrocesse sono ritornate subito in B? solo il Genoa, con il parco giocatori e gli investimenti di una di serie A.
E' troppo presto per attribuire una scala di demeriti. Oggi come oggi mi sento di condannare tutti, nessuno escluso. Del resto, tra vent' anni non ci ricorderemo più delle nevrosi di Iunco, della lentezza di Da Silva, dell'irruenza stupida di Cutolo e delle sviste difensive di Turati e (purtroppo anche) di Pegolo. Molti di noi non si ricorderanno più nemmeno della faccia di questi pseudoeroi. Per questo li biasimo tutti Pastorello, il Conte Arvedi, Cannella, Ventura, Ficcadenti, e quella trentina di modesti calciatori che ha indossato la casacca gialloblu: chi più, chi meno, ognuno ha sulla propria coscienza questo fallimento.
Ma cosa potevamo pretendere? Sono anni che il Verona, prima in serie A e poi in B, lotta esclusivamente per non retrocedere. E' l'unica squadra d'Italia che può contare su 35/40.000 tifosi, ma è incapace di uscire endemicamente dal proprio pantano. Nemmeno la categoria inferiore è riuscita a sollevarci: Malesani, Maddè e Ficcadenti ci hanno salvato all'ultima giornata di Campionato con patemi d'animo più o meno diffusi. Ventura invece non c'è riuscito. Del resto, quante squadre è mai riuscito a salvare nella sua carriera di allenatore? Sono 8 anni – ripeto 8 – che fallisce sistematicamente i suoi programmi. Nessuno lo voleva più, solo compare Cannella gli poteva offrire questa opportunità. Oramai è un tecnico superato, capace solo di imbonire la gente con la sua misurata loquacità. Nel frattempo colleziona appositamente per lo spareggio Da Silva e Nieto coppia inedita davanti pur avendo tutti gli attaccanti a sua disposizione e dimenticandosi che questi sono i più trogloditi della rosa; rinuncia sistematicamente all'esperienza di vecchi gladiatori come Ferrante e Mazzola; isola nello spogliatoio Akagunduz; cambia continuamente idee, formazione, giocatori. Complimenti mister, sappia però che la tempesta perfetta si affronta con coraggio, non con l'arroganza e la presunzione. E questo glielo hanno detto in tanti in questi mesi! In tanti!
Ficcadenti e Ventura – con stili differenti - sono stati esempi opposti di incomunicabilità interna e superbia esterna. Il primo ha bruciato valore sin dall'inizio, il secondo ha illuso se stesso e gli altri di farcela già ad aprile. Entrambi hanno dimenticato di condividere con lo spogliatoio dialogo e umiltà.
Negli ultimi anni abbiamo vissuto solo una volta l'ebbrezza della parte di sinistra della classifica, ma è stata una mera illusione dovuta esclusivamente alla presenza contemporanea di giocatori straordinari come Bogdani, Behrami e Adailton. Troppo poco è durato per credere veramente che il nostro Hellas potesse diventare quell'Hellas Verona. La realtà, purtroppo, era ben diversa.
E' per questo che mi sento prigioniero di un destino avverso, fatto di ripetute umiliazioni, privazioni, lusinghe pastorelliane e prepotenze cannelliane. Faccio parte di una colonna penosa, composta da butei senza più armi per difendere le loro postazioni e senza più alcuna divisa a rappresentare i nostri vessilli. Abbiamo perso tutti signori, siamo un popolo sconfitto!
Adesso provo un senso di vergogna e di frustrazione. Non tanto per il fatto di aver lottato e perso, nemmeno per il fatto di essere tifoso del Verona. Anzi, ogni consapevolezza è in questo momento più forte di prima. Ma sono distrutto per l'impossibilità di vedere in campo il mio orgoglio trasformarsi ogni volta in gloria e successo. La serie C è un'umiliazione che nessuno doveva permettersi di consegnarci.
Maledico tutti questi scarsi personaggi, nessuno di loro potrà mai avere un futuro professionale felice. Lontano da Verona troverete solo nuove delusioni e sconfitte perché siete degli incapaci. E solo la nostra risalita, un domani lontano o vicino a venire, sarà la condizione del mio personale perdono.
Intanto adesso andate pure a discutere i vostri nuovi contratti in giro per l'Italia e a godervi le vostre “meritate” vacanze estive. Non c'è più posto per voi qui a Verona. Noi dobbiamo ricominciare a vivere in qualche modo e lo faremo solo grazie al nostro amore infinito e alla vostra lontananza.
Massimo
Quanto di buono avevamo visto a partire da metà febbraio (l'Atalanta ha dato evidentemente la scossa decisiva) si conferma in queste ultime partite con una difesa finalmente compatta e autoritaria e un centrocampo duttile. Fateci caso, ora tutti i gialloblù si sentono molto più a loro agio. Sanno cosa fare, non mollano mai. E il tutti di cui sopra va riferito davvero alla rosa allargata perché in questo momento il Verona fa punti e prestazioni pesanti anche senza Serdar, Tengstedt, Suslov che sono poi i giocatori più rappresentativi.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
H.Verona-Cagliari?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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