Per assurdo, la trasferta di Brescia contava più di quella di Frosinone. Forse, a livello inconscio, davo per scontato che la partita l'avrebbero fatta i laziali e che – al massimo – avremmo potuto limitare i danni. Troppa differenza di condizione, troppo ostico il Matusa (per noi proibitivo). Alla fine abbiamo perso SOLO per colpa di un rigore regalato ma non siamo mai entrati in partita. Invece Brescia, per come si erano messe le cose – in ordine sparso: il pareggio interno della Spal, il ritorno al successo con la Ternana, l'obbligo di sbloccarci in trasferta, il recupero di qualche giocatore importante, la panchina in bilico per Brocchi (e forse anche per Pecchia) – rappresentava sì più di un rischio, ma anche una grossa opportunità.
In estrema sintesi il Verona ha vinto meritatamente, soffrendo più per la difficoltà congenita di chiudere in fretta il risultato che per i pericoli che sono effettivamente arrivati. Il gol di Zaccagni, in mischia dopo una serie di batti e ribatti, illustra perfettamente l'ostinazione ma anche le difficoltà del Verona di andare a segno. Non ricordo una parata di Nicolas, solo buoni interventi in presa alta e in uscita, ma tutto che rientra nell'ordinaria amministrazione. Ricordo invece spunti del nostro Caracciolo, Bessa e Franco Z., galoppate di Romulo e Fares, qualche azione ariosa soprattutto nel primo tempo. La sfida tra due squadre che speravano di cacciare la crisi, insomma, si è risolta a senso unico.
Pecchia, complessivamente, ha gestito in maniera funzionale il turno infrasettimanale. Se è vero che i gialloblu non sono pervenuti a Frosinone è riuscito però a limitare i danni mantenendo il vantaggio nello scontro diretto e non ha sprecato le occasioni messe a disposizione dal calendario. E se battere la modesta Ternana al Bentegodi era piuttosto scontato, vincere a Brescia non lo era affatto. Tra l'altro, mettendo in mostra un Ferrari in crescita costante, un Cappelluzzo tenace e aggressivo, un Bruno Z. lucido e preciso davanti alla difesa e recuperando definitivamente il fratello Franco. Tra l'altro, in un periodo nel quale, per motivi diversi, sono venuti a mancare giocatori importanti come Pisano, Valoti, Ganz e Juanito. Più complicata, e forse non ancora risolta definitivamente, la situazione degli esterni offensivi con la bocciatura momentanea di Siligardi e Luppi a vantaggio di Fares e di un modulo tattico che prevede l'avanzamento di Bessa a sinistra e Zaccagni a destra. Vedremo in seguito.
A partire dal girone di ritorno si ragiona statistica alla mano da una parte, calendario dall'altra. Concluso il primo blocco contro Benevento, Spal e Frosinone (2 pareggi e 1 sconfitta e 5 punti di vantaggio sprecati in classifica) è iniziata la seconda fase contro tutte squadre in lotta per evitare la retrocessione. Finora 6 punti li abbiamo strappati a Ternana e Brescia, ora ci aspettano Ascoli, Pro Vercelli, Pisa e Trapani. Non saranno partite facili. Non ce ne sono in serie B. Quando devono affrontare il Verona queste squadre sanno di non aver nulla da perdere e ogni impresa per loro vale doppio. Però è un'occasione d'oro per recuperare condizione e convinzione e affrontare con maggiore serenità le ultime 9 difficili giornate.
Sulla condizione delle varie antagoniste si potrebbe scrivere qualcosa, ma è troppo presto e rischio di essere approssimativo. Certo, Benevento e Spal sono partite subito forte, il Frosinone ha un po' sofferto il cambio di allenatore ma poi ha trovato una regolarità disarmante. E poi c'è il Bari rinforzato a dovere da Sogliano e con un gran tecnico in panchina. Anche Novara e Perugia però stanno correndo parecchio. Tuttavia, occorre mettere sul piatto della bilancia un periodo di calo. Questo vale per tutti. Può essere all'inizio, se la preparazione è stata pesante, oppure a metà dove rischi di meno perché hai tempo di recuperare, oppure nel finale se hai tirato molto e raggiunto gli obiettivi principali. Dopo Pasqua mi aspetto che qualcuno ceda in concentrazione e gambe. Da parte nostra, il Verona di fine gennaio era molle, correva male, non riusciva a rimanere compatto e provava (sbagliando) di ripetere ostinatamente il calcio dispendioso di ottobre e dicembre. Ora le cose sembrano migliorate. Non solo, la rosa oggi appare più ampia. Il secondo tempo contro la Ternana è stato vivace, anche perché rasserenato dalla doppietta di Pazzini. Quando ha voluto chiudere gli spazi al Brescia Pecchia ha messo dentro Franco Z. e Fossati e abbiamo conquistato decine di palloni a centrocampo. Insomma la squadra sta provando ad uscire dal torpore.
Quello che manca ancora, a mio avviso, è un secondo realizzatore. Un'alternativa vera a capitan Pazzini (che dio ce lo conservi). Bessa ha tiro, è vero, ma corre tanto e spreca tanto; Fares, Luppi e Siligardi non sono uomini d'area; Ganz finora non è pervenuto prima per problemi suoi e poi a causa dell'infortunio; così come Juanito e Cappelluzzo per opposte carenze anagrafiche. È vero che alla fine finora abbiamo trovato i gol di Zaccagni, Valoti e Romulo, ma manca un attaccante concreto, in grado di chiudere la partita quando serve. Speriamo di non soffrirne troppo o di ritrovare qualche attaccante oggi assente.
Andiamo avanti così. Partita dopo partita. Recuperando il terreno perduto senza concede più niente a nessuno. Il gruppo e la qualità dei singoli, in queste circostanze, devono fare la differenza.
Massimo
Colonna sonora: You've got a friend, nella versione di Carole King. Più sofferta.