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HELLAS VERONA / Canone Inverso

IL VERONA STA CRESCENDO


IL VERONA STA CRESCENDO

Turno infrasettimanale perfetto: 9 punti in 3 partite contro avversari molto diversi tra loro, eppure tutti regolati con due gol di scarto e schiacciante superiorità. Bravo Verona, Bravo Pecchia! Turno infrasettimanale anche generoso. Ci restituisce un Pazzini in crescita e ci regala un Valoti eccezionale. È lui la vera novità tattica gialloblu, quella che ha dato sostanza e ci ha fatto fare il salto di qualità con Spal e Frosinone. Accantonato il doppio esterno offensivo (Luppi e Siligardi) che mostrava limiti in fase di copertura, l’inserimento di Valoti a fianco di Fossati - architrave dell’intera architettura gialloblu, giocatore insostituibile – e Bessa ha consentito di affidare a Romulo un ruolo di maggiore sostanza tattica, a volte quarto centrocampista, a volte esterno alto. Più sparisce il brasiliano, più diventa imprevedibile e decisivo. In campo deve poter fare tutto, non ridursi ad un mero lavoro di spinta. Questa intuizione ha giovato a tutta la squadra. Valoti ha contrasto, spinta, è lucido negli inserimenti in area e vede la porta: è stato decisivo a Ferrara (due gol e un assist a Pazzini) e contro il Frosinone (se il difensore non avesse respinto con il braccio sarebbe stato gol). Mi piace davvero questa evoluzione tattica. Il successo di Ferrara, tatticamente la partita della svolta evolutiva, ricorda certe prestazioni della Juventus o del Bayer Monaco tanta è stata la superiorità messa in atto. Più amarone che prosecco, più gradi e corpo che bollicine.

Non so se Valoti potrà continuare su questi livelli. Sarebbe stupendo. Certo che è cresciuto rispetto al ragazzino lanciato qualche anno fa da Mandorlini e ha assorbito meravigliosamente le delusioni di Pescara e Livorno dell’anno scorso. Il fatto di recuperare, grazie a lui, centimetri e corsa a centrocampo (non si può chiedere tutto solo a Fossati, del resto Bessa è leggerino e Siligardi non vince un contrasto) contribuisce a irrobustire la squadra sia in fase difensiva che di ripartenza. È probabile che questo ruolo fosse destinato a Zuculini, oggi però Valoti è una valida alternativa. Avanti così.

Andiamo con ordine. L’anno scorso, dopo 4 partite, guidava in beata solitudine il Livorno grazie ad altrettante vittorie. Alla 6° giornata però la classifica era già stravolta: Cagliari, Crotone e Cesena comandavano con 13 punti davanti al Livorno reduce da due sconfitte consecutive, in progressivo afflosciamento. Ovviamente mancavano all’appello il Trapani, che girava al settimo posto con 10 punti e il Pescara nono a 9. Ma cominciava ad emergere un’idea di quello che poi sarebbe successo. Anche il Verona di Mandorlini, nel 2012/13, girava a 12 punti alle spalle di Sassuolo e Livorno. Settembre è fatto così: un giro di prova, ammette qualche curva presa con troppa velocità (il Cagliari aveva appena perso a Pescara) ma comincia a mostrare i valori reali.

Oggi il Verona chiude a quota 13 alle spalle di un Cittadella frastornato dalla sconfitta interna subita dal Brescia e inseguito dalle altre neopromosse Benevento e Pisa. È presto capire chi di loro reciterà la parte del Crotone (e del Carpi e Frosinone degli anni precedenti), noi però abbiamo un’altra storia da raccontare ed è importante, in questo momento, avere 3 punti più dello Spezia, 4 del Carpi, 5 di Frosinone e Bari. Sono schermaglie iniziali, la battaglia vera si combatterà a marzo. Tuttavia serve a consolidare il gruppo e trovare fiducia in se stessi.

Veniamo alla sfida di domenica contro i ciociari. È stata la partita più difficile, gli ospiti hanno praticamente la stessa formazione dell’anno scorso, subiscono pochissimo e Marino li schiera in maniera più complessa, meno prevedibile. Magari segneranno pochi gol, ma non è facile avere il sopravvento. Carpi e Frosinone giocheranno tutte le loro carte sulla compattezza e sull’affidabilità. Più sarà costante il loro cammino, più a lungo ce li troveremo tra i piedi.

Non era facile, ultima gara di un turno infrasettimanale, carica di aspettative (anche per la nostra tradizione negativa) e la stanchezza accumulata rischiava di recitare un ruolo decisivo. Difatti il Frosinone non ci ha fatto giocare i primi minuti. A differenza del passato però il Verona ha cambiato strategia, anziché rischiare l’assalto con improduttive giocate individuali ha abbassato il baricentro per trovare spazi: ha preso metri e sfiorato il gol con Souprayen (di poco a lato) e Pazzini (bella girata di testa). Poi i due rigori decisivi.

Si è discusso a lungo sulla loro legittimità. Marino ha lamentato una gara decisa dall’arbitro. Parliamoci chiaro, in A non ce li avrebbero mai dati, in B sì. Cambia il peso specifico, non certo la gravità dei falli. La respinta sul tiro di Valoti è inequivocabile, come pure l’entrata da dietro su Siligardi. Sfortunata la prima, sciagurata la seconda. Il Frosinone dovrebbe piuttosto cercare di capire cosa non ha funzionato nei primi 60/70 minuti perché non è riuscito a costruire un’azione offensiva. A mio avviso, per merito esclusivo del Verona. Non certo dell’arbitro.

Una piccola riflessione va fatta sugli ultimi 20/25 minuti. I gialloblu erano veramente stanchi. Nicolas (mi piace sempre di più, dà sicurezza nelle uscite ed è molto attento tra i pali) ha tenuto in piedi il risultato con un paio di interventi importanti. Pecchia se n’è reso conto e ha cambiato Pazzini, Valoti e Siligardi. Il problema è che i nuovi entrati non sono riusciti a tenere alta la squadra e nemmeno a rendersi pericolosi. Qualche dribbling di troppo da parte di Luppi e Zaccagni, mentre Juanito non è praticamente entrato in partita. Non era facile, gli ospiti erano rabbiosi e speravano di riaprire la partita visto il calo di Bessa e Romulo, per fortuna non ci sono riusciti. Giustifico però l’affanno finale con la stanchezza accumulata e il timore di commettere un errore difensivo da un momento all’altro. Sicuramente Pecchia ci metterà mano. Oggi il Verona ha una tenuta fisica di un tempo e mezzo, molti giocatori non hanno fatto turnover, il processo di crescita ammette queste fasi di assestamento.

Tutto bene dunque. Settembre ha chiarito al campionato le nostre intenzioni. Non siamo un bluff, non viviamo di luce riflessa. Abbiamo margini di miglioramento e molte alternative emergono un po’ alla volta (Valoti, Ganz, Zuculini, Maresca, Fares) arricchendo tutto il gruppo. Le prossime8/9 partite sembrano abbastanza accomodanti dal punto di vista del calendario. È arrivato il momento di completare al meglio l’assetto perché il finale di girone sarà pieno di insidie e dobbiamo presentarci agli scontri diretti nelle migliori condizioni di classifica.

Massimo

Colonna sonora: ovviamente Impressioni di Settembre, PFM

Hellastory, 26/09/2016
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I PERDENTI


L'inferno è vuoto, tutti i diavoli sono qui a Verona adesso, camuffando un po' Shakespeare. È proprio così, infatti l'evidenza dei risultati (e relative prestazioni) sta esponendo il Verona in una situazione davvero complicata, che l'assurdo ritiro punitivo non solo non ha risolto, ma addirittura amplificato. Noi ci troviamo di fronte 1) ad un allenatore delegittimato dai suoi giocatori che scendono in campo e gli giocano contro dopo aver preparato la gara con l'Empoli in «una delle migliori settimane da quando sono qui ...» 2) giocatori senza dignità, del resto un terzo è in prestito e non verrà riscattato, un altro terzo ha già la valigia in mano (non ne possiamo davvero più), l'ultimo terzo (i pochi decenti che rimangono) partono sempre dalla panchina nella speranza di recuperare 3 o 4 gol di scarto oppure di fermare l'emorragia (mi vengono in mente i vari Ghilardi, Harroui, Kastanos ma forse c'è qualcun altro che meriterebbe più considerazione) 3) una società imbambolata, indecisa, incapace di prendere decisioni. In tutto questo, ci sono poi questi americani? Perché qui bisogna pagare stipendi, fisco e prendere almeno 6-7 giocatori veri per potersi salvare.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Parma-H.Verona?



Parma    H.Verona


Belahyane R.

Coppola D.

Daniliuc F.

Dawidowicz P.

Duda O.

Ghilardi D.

Harroui A.

Lazovic D.

Livramento D.

Montipò L.

Mosquera D.

Sarr A.

Silva D.

Suslov T.

Tchatchoua J.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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