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IL VERONA? PERFORMA COME LA BORSA ITALIANA


IL VERONA? PERFORMA COME LA BORSA ITALIANA

Prima sovrapposizione. L'indice più rappresentativo della Borsa italiana, lo SP/MIB, questa settimana è cresciuto dell'11,76% a quota 16.343. Il rimbalzo, per la verità, dura da una ventina di giorni. La notizia è positiva per chi ha soldi investiti in azioni visto che la crescita del listino ha ridotto le perdite dall'inizio dell'anno al 13,89% e quelle del 2008 al 47,31%. La domanda che si pongono a questo punto gli investitori è se questo rappresenta l'inizio di un più ampio recupero capace di restituire almeno una parte dei soldi persi per colpa della crisi finanziaria, oppure no? La settimana scorsa, Turani sulla Repubblica ha messo in guardia avvisando che questonon è il risveglio del Toro, ma è l'Orso che si è messo correre. Per i pochi fortunati che non sono avvezzi al gergo borsistico il mercato Toro è quello rialzista, caratterizzato dal fatto che il valore dei titoli cresce costantemente nel tempo; mentre quello orso è ribassista. In poche parole, secondo lui (e anche il sottoscritto) l'attuale ripresa del listino non porta da nessuna parte, anzi fornisce indicazioni fuorvianti in quanto frutto semplicemente della consistente liquidità disponibile ogni primo trimestre dell'anno e delle grandi aspettative che hanno le borse sull'intervento del governo americano a sostegno dell'economia (il famoso piano Geithner). I problemi ci sono ancora tutti e sono ben lontani dall'essere stati risolti. Oltretutto, lo scorso 6 gennaio lo SP/MIB è arrivato a quotare 20.996, massimo del 2009: questo conferma che oggi, con tutto l'entusiasmo che abbiamo, siamo comunque messi peggio di 80 giorni fa.

Esattamente come il Verona.

Vista da vicino, la famosa «mission possibile», nota ai più come tabella valeriana, ci sta fornendo indicazioni estremamente positive ma che restano tali solo nel periodo di osservazione: dovevamo fare 10 punti in 4 gare per recuperare dignità e speranze playoff e ne abbiamo messi insieme 7 in 3 gare. Tra l'altro, dovendo ancora giocare la gara più facile - quella di domenica prossima contro la Pro Sesto della depressa presidentessa Pasini - ci sono ottime probabilità di centrare l'obiettivo. A dire il vero ci sarebbe qualcosa da dire sulla distribuzione dei punti, ottenuti con un po' di credito a Lecco ampiamente restituito dal pareggio in extremis di Cunico. Sta di fatto che il Verona, visti gli spareggi in atto questa domenica (Novara-Cesena, Padova-Spal e Ravenna-Reggiana) non è riuscito ad avere la meglio su un avversario che doveva battere assolutamente. Al di là del rigore e del gol del pareggio, è stata davvero una misera partita da 0 a 0. Certo, vincendo avremmo potuto essere soli al 6° posto a soli 2 punti dalla Spal: ma questa squadra, dall'inizio del campionato, ha mai dimostrato di essere in grado di poter recitare un ruolo da protagonista? Se non riesce a chiudere in casa partite con Lumezzane, Portosummaga e Pergocrema possiamo davvero sperare in qualcosa di più?

Il problema di fondo è che, nonostante gli sforzi fatti, non siamo riusciti a recuperare concretamente posizioni di classifica. Questo per un paio di semplici ragioni:

  1. siamo partiti da un lungo ritardo e dobbiamo confrontarci quindi con un numero più folto di avversari diretti.
  2. solo adesso la squadra ha metabolizzato la confusione generata dal passaggio di proprietà. Solo adesso, inoltre, Remondina è riuscito ad integrare Pugliesi e Rantier e ha abbandonato definitivamente (speriamo...) la tentazione del 4-3-3.

Il confronto con l'indice SP/MIB regge anche nel paragone della migliore performance relativa: lo scorso 18 gennaio, dopo il successo di Ferrara, i gialloblu erano piazzati meglio di oggi. Infatti, viaggiavano sempre a 4 punti dal 5° posto (Novara e Cesena a 31 punti) ma ce lo contendevamo un solo avversario (il Padova, insieme a noi a quota 27). Oggi ne abbiamo davanti 3: Novara e Padova a 38 punti e Pergocrema (per via dello scontro diretto) a 37.

Seconda sovrapposizione. Se è vero dunque che ci si aspetta un sano storno per poter crescere successivamente con maggior vigore è necessario però che il calo sia limitato in area 14.500 punti. Qualora il listino non riuscisse a tenere questo supporto si aprono scenari piuttosto negativi con ulteriori cali fino in area 12.300. Viceversa, la tenuta di quel limite aprirebbe scenari più favorevoli di ora, prima in area 16.700/17.00 e poi fino a quota 18.000. Come si nota, l'analisi tecnica viaggia per step e fornisce indicazioni di minimi e massimi futuribili che si adattano di volta in volta sulla base del trend in atto. La regola d'oro, in questi casi, è quella di verificare sempre nel grafico se l'andamento delle curve risulta meno ripido e con minimi crescenti. Questo significa, in termini pratici, che gli investitori percepiscono la discesa del mercato come un'opportunità di acquisto in quanto i valori delle azioni sono diventati troppo sacrificati rispetto al loro reale valore economico. Viceversa, se i titoli dovessero risultare ancora troppo cari dal punto di vista fondamentale, la discesa si trasforma in un'occasione per vendere.

Prima di uscire definitivamente dalla crisi occorre dunque che i prossimi cali del listino siano sempre meno profondi e che i prossimi rialzi siano sempre più elevati. Verificheremo quello che accadrà a maggio e ad ottobre. Nel frattempo però, devono reggere i consumi, le politiche monetarie devono tener alta la liquidità nel mondo finanziario (banche e assicurazioni) e comprimere i tassi, l'occupazione non deve assolutamente precipitare. La guarigione l'avremo quando lo SP/MIB crescerà con minori strappi e per merito dei titoli industriali ed energetici; fintanto che il rialzo sarà guidato dai finanziari assisteremo solo a tentativi di uscita dalla crisi.

Questo significa che, per analogia, sarà necessario riproporre per il Verona una nuova tabella valeriana. Più rigorosa e difficile dell'attuale. Questa infatti sarà complicata sia paragonando gli avversari da affrontare che l'epoca. I gialloblu, nei 4 prossimi turni successivi alla banda Pasini, si confronteranno con 2 formazioni che cercano di difendere la loro posizione in zona playoff (Novara e Pro Patria) e 2 che sono in lotta per non retrocedere (Legnano e Venezia). Occhio ai lagunari che, come l'Hellas dell'anno scorso, non hanno niente da perdere e stanno facendo la corsa per il penultimo posto per riuscire a giocarsi i playout.

Se il Verona dovesse riuscire ad ottenere nuovamente 10 punti, il quadro cambia completamente a suo favore e si aprirebbero per noi scenari inaspettati in quanto rappresenterebbe uno strappo reale alle proiezioni fatte finora: è come se non ci dovesse essere nei prossimi giorni alcuno storno in Borsa e il listino continuasse a salire senza sosta da qui fino ad ottobre. In questo modo riuscirebbe a superare prove via via sempre più difficili e il Verona acquisirebbe nuova forza e consapevolezza dei propri mezzi senza risentire di alcuna forma di affaticamento e incertezza. Sono le vittorie che aiutano a vincere.

Terza sovrapposizione. Al di là delle varie considerazioni relative alla durata dei cicli economici e finanziari (che interessano moltissimo all'amico Andreac...) il lontano 6 marzo 2000 lo SP/MIB ha toccato il suo massimo storico a 50.109 punti. Da allora ha subito 2 gravissime crisi internazionali (quella del settore tecnologico e lo shock terroristico del 2001 e l'attuale) e quei livelli non li ha più visti. Oggi, come si può notare, capitalizza in pratica il 30% di allora.

Anche l'Hellas ha subito 2 crisi terribili (le 2 retrocessioni dalla A alla C). Se ci fate caso, a partire dal campionato 1999/2000 ha ottenuto ogni anno un piazzamento in classifica peggiore di quello precedente e oggi patrimonializza meno di 1/3 di quello che era all'epoca d'oro di Pastorello. Ricapitolando:

  • 1999/2000: 9° in A,
  • 2000/2001: 14° in A,
  • 2001/2002: 15° in A e quindi retrocessione in B
  • 2002/2003: 14° in B,
  • 2003/2004: 19° in B,
  • 2004/2005: 7° in B,
  • 2005/2006: 15° in B,
  • 2006/2007: 18° in B e quindi retrocessione in C1 seguito playout
  • 2007/2008: 17° in C e salvo ai playout

L'unica eccezione, come si può notare, è stata la stagione 2004/2005 che ha fornito in quella occasione però un'indicazione falsa ai tifosi gialloblu (i motivi li conosciamo bene). Osservando l'intero trend gialloblu, è come se quel campionato fosse stato un episodio casuale, lontano dalla realtà. Difatti, la mancata conferma di quelle prestazioni l'anno successivo (anche in questo caso conosciamo bene le ragioni) ha fatto riprendere il tracollo della squadra. Si può ben dire, da questo triste esame, che il declino del Verona ha origini lontane e che mai avremmo potuto attenderci performance diverse con quegli attori e quei registi.

Ora, scontato che quest'anno ci piazzeremo meglio dello scorso, per Martinelli si apre la grossa opportunità di sfruttare quanto di buono è stato fatto durante la stagione, iniziando a investire realmente sulla squadra. L'aspetto positivo di questo campionato è proprio quello di essere riuscito fermare la discesa, stabilizzato in un certo senso l'andamento, cercato nuovi punti di equilibrio. La prossima stagione sarà dunque fondamentale per il Verona perchè verificherà nuovamente se è riuscito a toccare il fondo, oppure no. Nel primo caso c'è da essere sufficientemente ottimisti e possiamo guardare con maggior fiducia verso nuovi scenari; nel secondo si potrebbe ripresentare la stessa situazione post 2004/2005. Con le conseguenze del caso.

Uscendo dalla logica strettamente legata ai numeri e (solo apparentemente arida) delle performance raggiunte leggo spesso tra i tifosi elenchi di giocatori che meritano di essere confermati o meno per il prossimo campionato. A mio avviso, è molto più importante scegliere prima un tecnico al quale dare fiducia, proponendogli un contratto triennale e affiancandogli un diretto sportivo esperto e affiatato. Questa è una condizione che non rileviamo più dai tempi di Ficcadenti in panchina e Pastorello al comando. I giocatori saranno pure importantissimi ma rendono spesso in funzione del tecnico che hanno a disposizione, da come sono impiegati e dalle dinamiche che si instaurano all'interno dello spogliatoio. Sapere dunque che si va avanti con quel mister perché è in atto un progetto stabilizza inevitabilmente l'impegno e i comportamenti in campo (e fuori).

Quarta sovrapposizione? C'è infine un'altra considerazione da fare che non riguarda l'indice, ma i titoli in genere. Per questo, non so con quale colore proporla. Un'azienda in declino può risollevare rapidamente il proprio corso fondendosi con un'altra meglio posizionata nel mercato. Questo porterebbe immediatamente la chiusura del gap decennale decrescente, come si dice in gergo, ma ne avvierebbe un altro completamente diverso e di altra natura. A buon intenditor, poche parole.

Massimo

COLONNA SONORA La delusione del pareggio odierno mi ha obbligato a rifugiarmi nei numeri creando una serie di sovrapposizioni che stanno bene solo nel mio stato d'animo depresso e sempre bisognoso di risposte. La mia preoccupazione quindi non è solo rivolta al fatto del perché non siamo riusciti a vincere? cosa abbiamo fatto nei 70 minuti prima del rigore? cosa avevano di fantastico i nostri avversari? Ma va oltre lo spreco odierno. Sulle intenzioni reali di Martinelli oppure, molto più semplicemente, sulla sua capacità di tirarci fuori da qui.

Per questo, riscaldo il gelo intorno a me con With or without you?

Hellastory, 30/03/2009
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Stagione 2008/2009
18/06/2009   (segue)
06/04/2009   MAI DIRE MAI
30/03/2009   IL VERONA? PERFORMA COME LA BORSA ITALIA...
16/03/2009   NO ALLA FUSIONE!

BRAVO ZANETTI!


Quanto di buono avevamo visto a partire da metà febbraio (l'Atalanta ha dato evidentemente la scossa decisiva) si conferma in queste ultime partite con una difesa finalmente compatta e autoritaria e un centrocampo duttile. Fateci caso, ora tutti i gialloblù si sentono molto più a loro agio. Sanno cosa fare, non mollano mai. E il tutti di cui sopra va riferito davvero alla rosa allargata perché in questo momento il Verona fa punti e prestazioni pesanti anche senza Serdar, Tengstedt, Suslov che sono poi i giocatori più rappresentativi.

[continua]

Qual è stato il miglior gialloblu in campo in

Roma-H.Verona?



Roma    H.Verona


Bernède A.

Bradaric D.

Coppola D.

Dawidowicz P.

Duda O.

Frese M.

Ghilardi D.

Livramento D.

Montipò L.

Mosquera D.

Niasse C.

Sarr A.

Serdar S.

Suslov T.

Tchatchoua J.

Valentini N.


 


Riepilogo stagionale e classifica generale




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