Fine settimana entusiasmante! Il Verona, grandi e piccoli, combatte fino all'ultimo! Fino al triplice fischio è sempre lì, testardo e motivato a chiudere la gara come vuole lui. Tra l'altro, vedere i ragazzi della Primavera farsi onore nel torneo di Viareggio è quasi una novità assoluta. Ma la soddisfazione di recuperare due reti alla Juventus e strappargli con la forza della volontà un meritatissimo pareggio sono impagabili. Che gioia ci sta dando questa squadra! E questa società!
Che il Verona stesse bene ce ne eravamo resi conto anche a Sassuolo. A parte la sconfitta interna con il Napoli, che ha giocato da provinciale e sfruttato ogni nostro errore, con il Milan abbiamo tenuto egregiamente 80 minuti ed eravamo in crescendo nel momento in cui abbiamo subito il rigore in contropiede. Anche contro la Roma, dopo un inizio difficile, eravamo in partita e sul 1 a 2 Hallfredsson aveva provato a pareggiare con un bel tiro da fuori; poi il solito rigore contro. Ma dovevamo per forza chiudere in bellezza questo ciclo terribile. Lo meritavamo.
La partita si è messa subito male. Juventus straripante, su ogni nostro giocatore intervenivano sempre in superiorità numerica (su Toni sempre in tre), Tevez (fuorigioco a parte) imprendibile, squadra cortissima. Possesso palla 71%, 2 goal all'attivo, Hellas bloccato in costante fase difensiva. Eppure, eppure...
A ben vedere, al di là di qualche sbavatura dietro e in fase di costruzione, il Verona ha dimostrato concentrazione e tenuta. Toni davanti era sempre presente, Hallfredsson e Donadel tenevano botta a metà campo, Iturbe attento nei collegamenti. Per rientrare in partita dovevamo solo sperare che la Juventus sarebbe calata un po' nella ripresa. Difatti. La differenza, dopo l'intervallo, è stata macroscopica: noi siamo rimasti identici, Romulo ha avuto più spazio per esprimersi sulla destra, non abbiamo avuto alcun calo fisico e mentale. Loro sono letteralmente crollati. A parte il brivido sul palo di Osvaldo non abbiamo corso pericoli, Cirigliano ha sostituito egregiamente Donadel recuperando palloni con la stessa intensità. E poi c'è Toni che, davanti, è sempre devastante. Prima il goal, poi il miracolo di Buffon...Ma soprattutto pressing, gioco alto, continui interventi capaci di mettere in apprensione la retroguardia bianconera. Se vogliamo, l'acrobazia di Gomez (che Dio lo benedica!) è la conclusione più logica di questa ripresa gialloblu.
Conte, durante l'intervista, è apparso preoccupato per il calo della sua squadra, facendo però i complimenti al Verona che non ha mai mollato e ha creduto al pareggio fino alla fine. Il punto sta proprio qui: quanto la Juve ha mollato? Quanto si è sentita sicura di poter controllare la gara? Quanto è rimasta sorpresa dalla reazione gialloblu? Cambia poco, io ho visto una squadra che ha tenuto botta orgogliosamente tra mille difficoltà, senza perdere la testa, sicura dei propri mezzi.
Le mille difficoltà necessitano una parola sull'arbitraggio. Il primo goal di Tevez evidenziava Llorente nettamente in posizione irregolare. Si può discutere sul secondo e sul goal di Toni. Probabilmente non è stato mai aiutato a dovere dal guardalinee. Probabilmente era una giornata storta. Ci può anche stare. Quello che dà più fastidio è però la scarsa neutralità nell'interpretazione: nel primo tempo non è stato fischiato un contrasto a nostro favore. Alla Juve, in pieno forcing agonistico, era consentito di tutto. Possibile che Toni e Iturbe, che le hanno prese di santa ragione, simulassero ogni intervento? Anche se avevano di fronte due o tre avversari? Possibile non vedere i falli di mano in area bianconera (Vidal e Lichtsteiner)? Cose del genere succedono solo in Italia. Sarà anche per questo che la Juventus vince i campionati nazionali ma non riesce a dimostrare la sua forza all'estero. Quando ci giochi contro si ha sempre la sensazione di doverti guardare anche dal giudizio arbitrale, non solo dalla qualità (indiscutibile) dei suoi giocatori.
Il ciclo terribile finisce qui, con un gran bel pareggio. Ora il Verona torna a giocare contro squadre al suo livello, Mandorlini può schierare i nuovi acquisti e continuare a far crescere i suoi ragazzi. Nel frattempo martedì i nostri ragazzi si trovano di fronte nuovamente la Juventus in una gara dentro o fuori, in uno stadio intitolato a Giovanni Bui, figura rappresentativa dello sport locale pisano, ma di suggestiva assonanza con un grande bomber gialloblu del passato (Gianni). Si riparte dal 2 a 2 del Bentegodi. Vediamo chi ne ha di più, stavolta.
Massimo
Colonna sonora: Believe, Cant