In
ogni nuova fase progettuale esistono zone definite, chiare ed
intellegibili, e zone d'ombra un po' confuse perchè solo
accennate e/o volutamente tenute nascoste. L'avvio ufficiale della
nuova stagione, quella della serie A, ha una porzione forte di
contenuti precisi ed inequivocabili. Però l'inizio di mercato, le
difficoltà di portare a termine nel migliore dei modi alcune
trattative e l'esatta valutazione del gruppo ancora lasciano aperte
più di una porta. Corretto. Oggi, provo ad individuare i gialli e i
blu ben definiti sui quali dovremmo poter contare e anche
l'indistinto. La buona notizia è che, pur essendoci un'area
confusa (guai se non ci fosse a metà luglio), il più è stato
fatto. Quanto meno nelle intenzioni abbiamo ben presente quello che
cerca la società.
LA
FILOSOFIA Ci siamo lasciati con un dubbio: ma il nuovo Verona sarà
l'espressione migliorata di quello che ha ottenuto la promozione in
A e, in parte in Lega pro, oppure opterà per una rivoluzione
radicale? Entrambe le strade sono legittime, ma presentano comunque
rischi ed opportunità. Dipende essenzialmente dal grado di fiducia
che si ha nel gruppo, dal livello di adattabilità al Nuovo Mondo e
dal capitale finanziario a disposizione. Il Verona ha scelto una via
di mezzo. Molti «vecchi» sono ancora presenti, ma l'ossatura è
cambiata o cambierà. Direi che mentre le colonne portanti saranno
composte da giocatori di categoria e stranieri di spessore, il
cemento è affidato al gruppo dell'anno scorso.
Ciò
che cambia, tra noi e le altre neopromosse, non è solo la strategia
di mercato, quanto la filosofia stessa con la quale ci si prepara ad
affrontare la prossima stagione: il Verona (per tradizione e bacino
di utenza) è qui per rimanerci in pianta stabile, Sassuolo e Livorno
faranno di tutto per restarci. Questa implica che mentre noi stiamo
assistendo ad un vero e proprio passaggio evolutivo, gli altri
punteranno a compiere un nuovo miracolo puntando
essenzialmente sulle potenzialità che hanno dentro.
IL
MODULO L'elemento di continuità, oltre ad una decina di giocatori,
è Mandorlini il quale un mesetto fa, in un'intervista, si lasciò
sfuggire un commento sulla bontà o meno di un certo giocatore nel
4-3-3 della prossima stagione. Questo sarà dunque il modulo di
partenza. Del resto, l'arrivo di un giocatore come Toni poco si
adatterebbe ad altra situazione tattica.
Come
dargli torto? Con il 4-3-3 ci ha portato prima in B e poi in A. La
differenza, rispetto alle altre squadre, l'ha fatta quando è
riuscito a sfruttare al massimo quegli elementi e quelle soluzioni
tattiche in grado di scompaginare la rigidità degli schemi. In C è
stato fondamentale il rientro di Berrettoni, l'anno scorso hanno
giocato un ruolo decisivo l'evoluzione tattica di Gomez, la potenza
di Martinho, la fantasia di Sgrigna e gli inserimenti di Laner.
Partivamo ben coperti, controllori della partita, ma qualcuno aveva
il compito di inventarsi qualcosa per rompere l'equilibrio. Davvero
pensiamo che il merito esclusivo della promozione siano stati i 24
gol di Cacia? E poi, lui stesso sarebbe mai riuscito a farne così
tanti in una squadra monotona e priva di alternative tattiche?
Questo
modulo ha inoltre il vantaggio di tenere ben coperta la squadra: i 4
difensori si trovano davanti 3 compagni di squadra a tamponare le
offensive avversarie, e con il rientro degli esterni, addirittura 5.
Non è un caso se Mandorlini sia riuscito a vincere partendo sempre
dall'assetto difensivo. Negli ultimi due anni e mezzo è sempre
stato piuttosto faticoso farci gol e non ricordo gara nella quale
abbiamo sbracato. Credo che, da questo punto di vista, siamo pronti
per il salto di categoria.
LA
DIFESA Quando cominciamo a parlare della rosa, naturalmente
incompleta, emergono sia le certezze che le zone d'ombra. Si
possono fare delle ipotesi ma molto è un esercizio dialettico.
Dietro
cambia metà reparto. In porta Rafael, a mio avviso, farà bene anche
in serie A ma qualche dubbio sulla tenuta emotiva c'è ed è
giustificato. Per questo Sogliano cerca un vice dalle stesse
potenzialità (Neto) o che sia almeno esperto (Benassi).
Maietta
e Agostini non si discutono, Cacciatore è un jolly poliedrico e
Bianchetti un giovane dalle grandi potenzialità. Se dovesse
arrivare, Sapunaru sarà un ottimo acquisto: nel Porto ha vinto
scudetti e Coppe, inoltre deve rilanciarsi dopo la sfortunata
retrocessione con il Real Saragozza. Alejandro Gonzales invece lo
conosciamo poco, ma non ho dubbi nel credere che sia un combattente
nato. Sulla carta pare che sia un difensore da seconda punta
adattabile al centro. Partito Ceccarelli e con Moras sotto esame durante il ritiro, direi che, in
definitiva, manca un solo centrale di esperienza. Peccato per Yepes, mi
sembrava il giocatore adatto. C'è tempo comunque.
CENTROCAMPO
Donati e Hallfredsson non si discutono, manca il terzo però
(Jankovic?).
L'arrivo
di Cirigliano, di cui si parla un gran bene, per me libera alla
cessione di Jorginho. Può permettersi il Verona di tenere
contemporaneamente due giocatori simili? Le parole di Toni (nei suoi
riguardi e in quelli di Cacia) per la verità lasciano supporre che
resterà, così come il suo recente adeguamento contrattuale. Ma non
ci dimentichiamo che il brasiliano è uomo mercato destinato a far
incassare qualcosa subito ad una società che finora ha solo speso.
Prima per acquisire la comproprietà di giocatori importanti, poi per
i nuovi ingressi.
In
arrivo c'è sicuramente un cambio (Sciaudone? Strasser? Salifu?)
ulteriore. Laner non si discute, è energico e duttile. Martinho per
me quest'anno sarà titolare fisso e farà il quarto di centrocampo
oppure l'estremo offensivo sinistro nel 4-3-3. In A, con difese
molto organizzate ma non preparate a questo tipo di giocatore, farà
ancora la differenza. Almeno all'inizio.
ATTACCO
Davanti è arrivato un grande giocatore, Toni, ma da solo non basta.
Non è in grado di reggere 90 minuti per tutta la stagione. Se il
Verona dovesse monetizzare Cacia (spero di no), ne serve un altro di
riferimento.
Pablo
Gonzalez, che arriverà a giorni, è il miglior rompi flutti in
circolazione: ha personalità, tiro, dribbling.
Tra
i vecchi c'è Gomez, un giocatore adattabilissimo a molte
soluzioni. Temo però che Sgrigna, Ferrari e Ragatzu non siano
reputati pronti al salto di qualità. Rivas partirà in ogni caso.
C'è
poco altro da aggiungere. Sogliano sta lavorando benissimo. Sono
state predisposte amichevoli di spessore per testare la squadra.
L'entusiasmo e la voglia di far bene aiuteranno il mister. Ci
aggiorniamo appena possibile, nel frattempo consiglio a tutti di
godersi lo spettacolo di questi preparativi gialloblu. L'ansia dei
3 punti in palio arriverà comunque più in là.
Massimo
Colonna
sonora: From
The Beginning, Emerson, Lake & Palmer (...You see it's all clear / You were meant to be here / From the beginning)