Primo round. 4 ottobre. Il Cagliari viene a Verona per vincere. Gioca di prima, in velocità. Ibarbo è imprendibile per i difensori gialloblu ma sbaglia l'impossibile. Nella ripresa si sveglia il Verona: traversa di Jankovic, traversa di Toni e, all'ultimo minuto legnata vincente dal limite di Tachtsidis. Vittoria sofferta ma meritata. Secondo round. 1 marzo. Verona con 5 punti di vantaggio, visto il calendario che segue, è una specie di spareggio. Gialloblu cinici subito in vantaggio con Toni che, a 38 anni, anticipa portiere e difensore su pennellata di Hallfredsson e timbra la doppia cifra. Il Cagliari fatica a riorganizzarsi, Pisano fa un miracolo in anticipo su Longo. Nella ripresa Juanito, appena entrato, colpisce a freddo su un calcio piazzato tagliato dal sinistro magico di Hallfredsson e porta sul 0 a 2. Nell'arrembaggio finale dei rossoblu si erge protagonista Benussi che prima toglie a fil di traversa una punizione di Mpoku e poi gli ribatte di pugno una fucilata incredibile. In mezzo il gol della bandiera di Conti che trova uno squarcio nella barriera e rende meno amaro lo spettro della retrocessione che aleggia minaccioso.
Terzo round. 7/22 marzo. Girare a + 8 dal terzultimo posto ci consente di respirare ed affrontare il ciclo terribile delle prossime 3 partite (in casa di Milan e Lazio e, in mezzo, al Bentegodi con il Napoli) con maggiore serenità. Sulla carta saranno sfide impossibili, ed è scontato che il Cagliari (contro Samp e Milan fuori ed Empoli in casa) potrà recuperare qualcosa in termini di distacco, ma la corsa adesso sarà prima di tutto su Atalanta (a + 3) e Chievo ( a + 5). Anche perché, alle spalle, avanza un Cesena tutt'altro che morto. Alla sosta del campionato, per il doppio impegno della Nazionale (Bulgaria, qualificazione e Inghilterra, amichevole), la classifica verrà messa di nuovo in discussione ma su basi e consapevolezze completamente differenti. Le pietre miliari sono state calate oggi.
Il pareggio della Roma non è stato bugiardo. Con i giallorossi stanchi e distratti che ci hanno affrontato in mezzo all'impegno europeo il rischio era quello di essere riusciti “solo” ad approfittare del regalo del calendario. Invece a Cagliari ho visto la stessa determinazione, la stessa concentrazione. Contro i romanisti, soprattutto nella ripresa quando noi correvamo e loro camminavano, ci sono state almeno 3 nostre occasioni di contropiede fallite per un soffio nel passaggio conclusivo. Un rimpallo, una zolla, un tocco sbagliato non hanno concesso di più. Tutto perfetto, tranne l'ultimo passaggio. Questo era sintomo di ripresa mentale e fisica dopo 3 sconfitte consecutive. Ripresa che ha avuto la sua conferma in Sardegna.
Mandorlini ha vinto su tutti i fronti. È tornato ad affidarsi al 4/3/3 e ha ritrovato la vecchia guardia a supporto del capitano: Juanito ha dentro sempre qualcosa più degli altri, Hallfredsson sta ritrovando qualità, persino Rafa Marquez pare essere finalmente un difensore normale, alla Maietta. Oltre a loro, Moras e Tachtsidis sono tornati ai livelli che ci si aspetta; Pisano, Jankovic, Sala e Ionita (cosa si è mangiato? ma come ha tenuto bene la trequarti) si sentono eccome. Nessuno in questo periodo ha più nostalgia di Nico Lopez o s'interroga sulle potenzialità di Saviola e Lazaros. L'inutilità di gran parte del mercato di Sogliano (che fine hanno fatto i vari Martic, Rodriguez, Campanharo? Nenè è retrocesso a La Spezia...) sta emergendo proprio nel momento della riscossa. È come se, nella chiamata alle armi, quella decisiva quella che conta, i guantoni li abbiano indossati solo chi ha dentro ancora qualcosa. Gente che ha lottato in Lega Pro e in serie B, oppure che ha capito che non è qui in vacanza. Il ring è un'altra cosa.
Nell'anno del tutti in scadenza, tutti in discussione, almeno qualche certezza cominciamo ad averla.
Sono curioso di vedere come usciremo dal terzo round. Il Milan che ho visto contro il Chievo è una squadra complessata. Ha numeri individuali per battere chiunque, ma anche una serie di fragilità adolescenziali da cogliere al volo. Il Napoli verrà al Bentegodi dopo aver affrontato l'Inter ed a cavallo con la sfida di coppa con la Dinamo Mosca. Insomma, solo la trasferta dell'Olimpico con la Lazio mi sembra veramente proibitiva. Poi, si vedrà. Finalmente vedo un Hellas diverso. Se riesce a stare in piedi per tutti gli incontri, saltellando da una parte all'altra con i cambi che ha a disposizione, magari qualche gancio lo mette a segno. Dopo di che ci saranno altri 10 round: insomma, la storia di questa stagione deve essere ancora tutta scritta.
Massimo
Colonna sonora: The boxer, Simon and Garfunkel