Grandi suggestioni al Bentegodi per l'ultima di campionato! Un campionato finito già da tempo, ma ancora vivo per un grande obiettivo stagionale: la classifica dei cannonieri. Per me, vale un piazzamento UEFA. Icardi, con la doppietta sull'Empoli ha raggiunto Toni a quota 22. Non importa: l'impresa l'ha fatta il nostro capitano a 38 anni compiuti e con una squadra nettamente inferiore a sostegno. Tornando alla partita, quattro sono le immagini che ho nel bouquet: la festa di bambini; l'azione del gol di Toni (Hallfredsson strepitoso a smarcare al momento giusto il capitano e il diagonale vincente a bruciare l'incertezza tattica di Bonucci e il piazzamento di Buffon); il gesto alla Toni di Rafael dopo la contorsione a deviare il rigore di Tevez; infine, il colpo di testa vincente di Juanito saltato più alto di 3 juventini a tempo scaduto, ESATTAMENTE come l'anno scorso. Lui, il killer spietato accanto alla macchina da guerra numero 9. Il Verona ferma anche questa volta la Juventus stracampione, vincitrice della Coppa d'Italia e finalista di Champions. Una Juventus presuntuosa, complessata dal Barcellona, fortissima. Che però ha pericolosamente fallito la prova generale contro Messi & c. Ecco: questo è l'Hellas che amo e che ogni tifoso gialloblu vuole riconoscere in campo. Una squadra in grado di offrire sempre emozioni, di rendere accidentate le autostrade in discesa degli avversari più forti (una perenne fatal Verona). L'umiliazione dell'andata e della Coppa Italia sono state cancellate: la battuta del mister alla panchina bianconera di ritorno alla sua postazione, esaltato dal pareggio a tempo scaduto, è il marchio di fabbrica che ci contraddistingue.
Si chiude dunque, tra gli applausi, una stagione complessa, non facile da valutare. Mi chiedo spesso se un buon finale giustifichi il valore definitivo di un libro, uno spettacolo musicale, una stagione agonistica. Indubbiamente ciò che viene lasciato, il sapore che resta, hanno un'influenza decisiva sul nostro giudizio. L'anno scorso, fino alla cessione di Jorginho e all'infortunio di Romulo, abbiamo visto un gran Verona, ma poi? Dopo, una squadra sazia e senza ambizioni. Quest'anno, i 25 punti del girone di ritorno sembrano molti di più dei 21 dell'andata perché si è visto maggior equilibrio in campo, l'Hellas ha trovato una sua identità di gioco, sono emerse prestazioni incoraggianti (a Cagliari e Firenze e in casa con Napoli e Juventus).
È probabile che in un torneo lungo come il nostro è difficile trovare continuità assoluta, a qualcosa dobbiamo rinunciare. La bravura dei tecnici è quella di mitigare al massimo la crisi, ma il livello degli avversari (e gli stimoli che mette in campo ogni gara chi deve emergere in classifica e chi deve invece salvarsi) è tale che non è assolutamente facile ripetersi. Tuttavia, la grossa differenza rispetto al passato sta proprio qui: di questi tempi, l'anno scorso, non avevamo la benché minima idea di quale squadra avremmo trovato. Sapevamo che non sarebbe stato facile rinunciare a Iturbe, Romulo e Jorginho e che era impossibile sostituirli. Ora invece, ridimensionati nelle aspettative, abbiamo un gruppo affidabile da cui ripartire. Bigon, o chi per lui, non deve mica riedificare o scegliere uno stile architettonico. Deve esclusivamente rendere funzionale un assetto già solido di suo e dignitoso. Magari partendo subito dalla difesa (68 gol l'anno scorso, 32 nell'andata e 33 nel ritorno in sconcertante coerenza con i propri limiti), vero neo di un campionato complessivamente positivo. Chissà cosa sarebbe potuto essere se non avessimo avuto dietro messicani, brasiliani, uruguaiani ...
Va bene comunque. Le 22 perle del nostro capitano riempiono il cuore. Luca Toni, il più grande attaccante della storia del Verona che vince la classifica dei cannonieri. Lui sì, l'unico autentico fenomeno.
Massimo
Colonna sonora: Blue Song, Hercules And Love Affair