Dopo Carpi, cosa potevamo attenderci? Il vuoto pneumatico. Già, di per sé, Il Bologna è più forte di noi, in più ha una società che non è disposta a perdere tempo invano e prende decisioni come quella di trovarsi un allenatore in grado di dare subito serenità ai giocatori e mettere ordine alla classifica. Noi, al contrario, abbiamo solo fantasmi. In campo, in panchina e seduti in tribuna tra coloro che dovrebbero prendere le decisioni per la società. Invece di agire sono tutti paralizzati dalla paura e dal trovare giustificazioni.
Questo Verona sta prolungando all'infinito l'Halloween esistenziale dei tifosi gialloblu. Ora che anche l'ultimo alibi degli scontri diretti è miseramente crollato, non ci resta che attendere il prossimo: il recupero degli infortunati. Ci vorrà un altro mesetto per rivedere Toni (di Viviani e Romulo non abbiamo alcuna certezza), nel frattempo ci aspettano nuove umiliazioni in campo, difese ad oltranza da parte di tutti (ricordate Bigon che parlava di sfortuna solo quindici giorni fa?) garanzia circa l'impegno collettivo, di gol presi a palate (del resto l'obiettivo finale è quota 60/65 come gli anni scorsi) e partite perse già solo dopo 14 minuti di gioco. Quando ha segnato l'ultimo gol il Verona? Ah sì, a Genova sul 4 a 0 per i doriani. Se ci lamentiamo che abbiamo il peggior attacco del campionato, meglio non ricordare che quello di Pisano col Chievo era in fuorigioco e il rigore di Pazzini se lo è inventato Siligardi con un tuffo da campione. Non è che possiamo lamentarci troppo.
Dopo il recupero di Toni ci sarà il mercato di gennaio, con i pochi soldi a disposizione (li abbiamo spesi tutti per pagare lo stipendio a Pazzini). Infine, a marzo, ci renderemo conto da soli che il massimo che possiamo aspettarci è evitare il disonore dell'ultimo posto in classifica. E allora non avremo più nemmeno la forza di arrabbiarci. Condannati e arresi sin da settembre grazie alla mediocrità di chi guida i nostri colori.
Mi chiedo: perché Mandorlini fa ancora allenamenti a porte chiuse? Cosa ha da insegnare che non è riuscito a fare in questi due anni e mezzo? Non vedo alcun miglioramento nell'assetto difensivo e c'è un solo modo di stare in campo. Il Verona è la squadra più prevedibile e facile da affrontare di tutta la categoria.
Riguardo alla partita: qualcuno mi spiega chi aveva in consegna Masina, libero di fare quello che voleva sulla fascia sinistra? Era di Sala? Di Pisano? Di Jankovic? Peggio ancora: Mandorlini sapeva che il Bologna spinge solo da quella parte?
Inoltre: qualcuno mi spiega a cosa servivano, per tutto il primo tempo, quei lanci lunghi centrali, in genere dei difensori, per dare palla ai nostri attaccanti marcatissimi e spalle alla porta? E nella ripresa: quanti cross (su azione, calcio piazzato e corner) abbiamo fatto e quante volte ci sono arrivati prima dei difensori avversari? Rispondo io: una sola volta, con Juanito, che ha pure colpito male deviandola altissima. Allora? A cosa sono serviti? A metterci a posto con la coscienza? Forse il mister continua a spiegare in allenamento che lì, in mezzo all'area, c'è sempre Luca Toni, oppure non ha ancora capito che il modo di servire Pazzini non è proprio quello con cui va servito il capitano...
Ancora: perché si fanno battere i calci d'angolo a Siligardi? Non ne alza uno. Perché la squadra è sempre così larga e lunga? Perché i difensori vengono sistematicamente anticipati nella propria area? Perché ci sono momenti in cui vanno in due o tre contemporaneamente sul pallone senza sapere chi deve coprire effettivamente quella zona e chi invece deve smarcarsi? Quanto corre (a vanvera) il Verona, senza riuscire a far correre la palla? È chiaro poi che crollano dopo un'ora di gioco. Gioco...
Ho parlato di calcio o di astrofisica nucleare? Di astrofisica nucleare, evidentemente. Perché tanta povertà, oltre i numeri che ci rappresentano, la vedo solo io. Per fortuna adesso c'è la pausa. Una domenica senza delusione, rabbia e frustrazione. E libera dai fantasmi.
Massimo
Colonna sonora: Ghost Ship, Blur