Il Bentegodi è terra di conquista per chiunque e il Verona, questa volta, lo consegna subito alla Lazio di turno (dopo Juventus, Torino, Monza, Inter, Empoli e Milan) mostrando una fragilità pericolosa. Perché pericolosa è l'incapacità di Zanetti di preparare decentemente una partita casalinga non solo dal punto di vista tattico ma anche, e soprattutto, mentale. Lo dimostrano le 7 volte in cui i gialloblù hanno incassato gol nei primi 5-10 minuti. Pericolosa anche per la debolezza cronica dei nostri difensori (47 gol subiti), per le inutili e autolesioniste crisi di nervi di Duda a risultato compromesso, per l'inconsistenza di Suslov che ancora non ha capito bene il suo ruolo, per lo stato confusionale che regna in campo.
Oggi, il Verona texano è terzultimo quindi, a classifica frizzata, virtualmente in B. Virtualmente prima di tutto perché c'è ancora un intero girone di ritorno da giocare e un mercato invernale da iniziare. E noi sappiamo bene come Sogliano sia in grado di cambiare in corsa le sue formazioni e di correggere a gennaio i suoi errori estivi. Ma non possiamo dare per scontato che ogni volta ce la faremo all'ultima giornata. È un gioco alla roulette che, prima o poi, farà partire il colpo sbagliato.
Virtualmente anche perché la nuova proprietà si sarà giustamente spaventata per la brutta figura offerta con la Lazio e sarà quindi preoccupata per questa squadra inaffidabile, capace di vincere a Parma e Bologna e far soffrire il Milan, ma anche di concedersi fragorosi e inspiegabili blackout interni.
Il problema è che il tempo stringe. Il passaggio di proprietà è andato per le lunghe e ha compresso i tempi per sistemare le cose. Inoltre, il calendario non dà tregua. Da qui a fine febbraio ci aspettano due scontri diretti, per fortuna in trasferta ! (Venezia e Monza) e due gare impossibili (Atalanta in casa e Milan a San Siro). Quindi, gli eventuali nuovi arrivati avranno pochissimo tempo a loro disposizione per inserirsi e dovremo fare ancora affidamento su chi è rimasto. E relativa inadeguatezza.
L'altro problema, a mio avviso, è la conduzione tecnica. Zanetti continua a non essere padrone della situazione, è il primo responsabile di questo comportamento discontinuo, fa scelte spesso incomprensibili come schierare Tchatchoua prossimo alla cessione (Faraoni non aveva demeritato a Napoli) e Suslov convalescente, dà troppa fiducia a giocatori mediocri (Livramento e Bradaric) mentre ne trascura altri che sono spariti da tempo (Magnani, Daniliuc e Lazovic ripescato solo nel finale). Credo che anche lui, salvato più volte nel girone di andata dalla vecchia gestione, debba essere messo sotto esame. Puoi portare a Verona tutti i giocatori che servono, ma li devi anche saper guidare.
Massimo
Colonna sonora: Radiohead, Creep