I miei pronostici della scorsa settimana si sono realizzati solo parzialmente. Ahimè! Quel “parzialmente”– riferito all'impresa (…) esterna della Paganese – è stato però così rumoroso da mettere in discussione tutto il castello che avevo costruito e mi costringe a predisporre nuovi scenari. Riprendendo un classico di Kant, il maestro ci ammonisce sempre di “essere guidati dal pessimismo della ragione e dall'ottimismo della volontà”, mentre io ho fatto esattamente il contrario: mi sono lasciato andare all'ottimismo della ragione (Verona indenne a Pagani e Paganese poca roba per ben 32 partite) e dal pessimismo della volontà (la Cavese, che in trasferta ha rotto gli zebedei a tutti quanti, ha poi finito per concedere il proprio terreno, per giunta all'ultima di campionato, ai vicini di condominio…). Il tutto, molto Prima Repubblica, come si sul dire. Ciononostante, se da una parte questo invita a mantenere una certa prudenza in futuro, dall'altra rafforza la mia convinzione sulla salvezza del Verona, perché adesso può contare solo su stesso.
Per come si sono messe le cose, siamo noi i protagonisti del nostro destino: a questo punto occorre mantenere la calma, restare concentrati e fare esattamente ciò che stiamo facendo da un paio di mesi a questa parte. Tra l'altro, riuscire a non perdere a Pagani e (speriamo) a Manfredonia aumenta ulteriormente la convinzione nei propri mezzi e dà ulteriore forza per il futuro. Parliamoci chiaro, finora ci potranno pure essere stati inciuci e alleanze strane per arrivare in qualche modo ai playout, ma poi lo spareggio premierà solo le 2 realtà più forti.
E veniamo alla prossima giornata di campionato, l'ultima. Il Lecco, che ha battuto in extremis la squadra della presidentessa più virtuosa d'Italia, guidata per una mezza dozzina di stagioni proprio da Motta attuale tecnico bluceleste (…), adesso ospiterà la Cremonese che, con tutti i soldi che ha speso è riuscita a fallire la promozione diretta e non ha quindi alcun interesse a forzare. Mondonico penserà esclusivamente a recuperare i suoi, attesi a 2 duelli consecutivi (così almeno sperano loro). La Paganese è in una condizione analoga contro il Cittadella, per cui non mi aspetto alcun regalo nemmeno da lì. Tutto è concentrato insomma nello scontro diretto di Manfredonia, che è obbligato a batterci per evitare l'ultimo posto di classifica e la retrocessione diretta.
Però attenzione: i gialloblu vanno in Puglia forti del risultato dell'andata (1 a 0 per noi), con 2 risultati e mezzo su 3 da poter gestire, vantando una condizione mentale ottimale (10 punti nelle ultime 4 partite) e in possesso di una formazione nettamente superiore dal punto di vista tecnico. Dici poco? Viceversa il Manfredonia non vince in casa da tempo memorabile (1 a 0 sul Lecco, lo scorso 9 marzo) e ha ottenuto l'ultimo successo a Venezia un mese fa contro un avversario che ha chiuso la propria stagione sin dallo scorso febbraio. Un po' per colpa della nebbia scesa in laguna, un po' per colpa dei soldi che – dicono – non ci siano più.
Insomma, dobbiamo prendere atto che noi corriamo sicuramente qualche rischio domenica prossima, ma quelli che rischiano di più sono comunque i nostri avversari! Anche perché – e questa volta ci ho preso – quella disputata a Pagani doveva essere considerata solo la prima sfida per la nostra salvezza finale. In ballo ce ne sarebbero state sicuramente un'altra che avrebbe designato non solo il diritto di disputare i playout ma anche l'accoppiamento all'interno dei playout stessi decretato dalla classifica definitiva. E infine lo spareggio in sè.
Voglio dire: nessuno si poteva illudere che fosse sufficiente battere il Novara per avere in casa l'iscrizione al prossimo campionato di C1. In ogni caso, dovremo passare per duello all'ultimo sangue del 18 e il 25 maggio.
Allora mettiamola in questo modo: se vinceremo anche a Manfredonia, saremo stati capaci di ricostruire l'ordine migliore dalla nostra fantasia e ci toccherà affrontare il Lecco dietro di noi per merito degli scontri diretti. Se perderemo per 2 a 0, vorrà dire che il Verona avrà buttato via in soli 90 minuti di gioco tutti i meriti che ha faticosamente accumulato tra marzo e aprile. E retrocederemo esclusivamente per colpa nostra e per gli errori che abbiamo commesso nel corso di due terzi della stagione. Gli aggiustamenti di questa domenica, che tanto assomigliano a Juventus – Spezia dello scorso anno, non saranno l'alibi di nessuno. Ma ciò non accadrà. Se infine dovessimo pareggiare, sarà un colpo di dadi a decretare il nostro avversario finale.
Da parte mia sono sereno. I gialloblu, per quello che stanno facendo, danno l'impressione di esserci. E contro qualunque avversario. Per questo concludo ribadendo la stessa logica che mi guida da un po' di tempo: sono gli altri che devono dimostrare di essere più forti di noi. E' il Manfredonia che deve riuscire a batterci, se ne sarà capace.
Ecco, in questo modo ho accontentato sia il pessimismo della ragione che l'ottimismo della volontà di Kant. Giocando sul filo delle parole, come sul filo delle poche combinazioni ancora possibili.
Massimo