Mentre a Bologna hanno avuto coraggio e tempismo per cercar di cambiare le cose scegliendo Donadoni (e con Giaccherini, Destro e Brienza davanti ti salvi di sicuro...), Mandorlini continua a deprimerci con il suo gioco noioso, prevedibile e inconcludente. Negli ultimi due anni reso proponibile solo grazie a quel grande campione che è Toni. Mandorlini è quello che è, dall'inizio dell'anno non ne azzecca una (preparazione fisica e gestione tattica), ma stavolta è colpevole tanto quanto la società che continua a difenderlo a spada tratta. Ma cosa c'è ancora da difendere? Gli attacchi di panico di Genova contro la Sampdoria che hanno paralizzato i gialloblu? oppure l'inconcludenza casalinga con la Fiorentina (sicuramente superiore a noi, ma certo che se non tiriamo mai in porta !) oppure il vergognoso secondo tempo di Carpi con la squadra inesistente salvata solo da un paio di interventi di Rafael? La sfida di sabato prossimo con il Bologna è oramai decisiva per la classifica e il morale. Ma in quali condizioni ci arriviamo?
Finora gli alibi sono stati due: non avevamo ancora giocato uno scontro diretto e i continui infortuni. Per quanto visto a Modena il Verona non ha mostrato alcun tipo di superiorità. Né tecnica, né agonistica. Il gran possesso palla del primo tempo ci ha consentito un paio di guizzi interessanti, ma troppo poco per recriminare. Nella ripresa, anziché confermarci, non siamo proprio scesi in campo e nei primi 20 minuti siamo stati letteralmente in balia dei padroni di casa. Solo nel finale abbiamo alzato un po' il baricentro ma Benussi, a differenza di Rafael (stavolta, applausi per lui), non ha fatto una parata. Se volevamo dimostrare qualcosa al campionato in questa partita ci siamo riusciti: siamo proprio scarsi.
Sulla questione infortuni è stato detto di tutto, ora si sfiora la parodia. Come ad esempio l'imbarazzante campagna pubblicitaria dell'agente di Romulo, per lui già guarito e pronto per essere ceduto a gennaio (mica vorrà retrocedere col Verona uno così?). Per proseguire con un paio di situazioni poco piacevoli. La gestione di Viviani, ad esempio: perché è stato anticipato il recupero del giocatore, che ha saltato anche la preparazione estiva, esponendolo in tal modo a facili ricadute? Quando guarirà definitivamente? Se Pazzini e Hallfredsson si portano dietro acciacchi di carriera nessuno si è chiesto come mai si sono rotti anche Albertazzi, Bianchetti, Winck e Wszolek, che non giocano mai? E di Rafa Marquez vogliamo parlarne? Che razza di allenamenti fanno? Fa comodo concentrare sempre e solo l'attenzione sull'assenza di Toni. Almeno ci rendiamo conto del fatto che Mandorlini non è stato capace di realizzare, in tutto questo tempo, un'alternativa tattica offensiva credibile ad un trentottenne.
La situazione mi pare abbastanza chiara: se non battiamo il Bologna andiamo in serie B. Per la carità, forse questa giornata è stato anche un po' fortunato a battere così nettamente l'Atalanta, ma sicuramente ha già la testa sgombra e un tecnico di valore in panchina. Rossoblu a parte e ancora da dimostrare, trovatemi altri avversari peggiori di noi (il Carpi lo considero spacciato). Non abbiamo l'intensità e l'entusiasmo del Frosinone che in casa può battere chiunque e nemmeno il gioco dell'Empoli che fa punti anche senza Saponara. Il Chievo non molla mai, il Genoa ci ha massacrato, l'Udinese ha dimostrato di essere più squadra di noi. Tra l'altro, girano tutti quasi con il doppio dei nostri punti. E per una squadra che in 11 partite non è riuscita a vincerne una, anche 5 o 6 punti sono un abisso.
Qualcuno si offenderà, toccherà ferro, dirà che il campionato è ancora lungo e che quando tornerà Toni miracolerà nuovamente Mandorlini, ma comincio a dubitare. Le stagioni possono nascere in maniera storta, ma se la società non ha altre soluzioni del restiamo tutti uniti, vuol dire che lei stessa non è in grado di trovare una. Per questo, forse, è davvero inutile cambiare.
Massimo
Colonna sonora: Words, Sharon Von Etten