Il Verona inizia bene il 2015. Dopo Empoli e Parma rosicchia 1 punto al Cagliari, ora ne ha 6 avanti il terzultimo posto. Domenica prossima, con i sardi impegnati a Udine e l'Atalanta in casa del Milan, il rischio di uscire troppo penalizzati dalla trasferta con la Juventus è abbastanza contenuto. Anche a livello psicologico, girare l'andata 1 punto sopra quota 20 (a meno di sorprese positive che non prendo in considerazione per scaramanzia) rende meno ostica la fatidica quota 40. In definitiva, la sosta natalizia ha portato due o tre note positive. Innanzitutto l'arrivo di Greco che, soprattutto con il Parma in un ruolo più adatto a lui, ha fatto vedere di essere un giocatore tecnico e grintoso, sicuramente utile alla squadra. Poi c'è il recupero di Sala, giovane molto forte e del quale abbiamo sentito la mancanza in fase di spinta e contenimento (ricordate Moras poverino decentrato sulla fascia destra?). Ora Martic, da quella parte, è meno solo. Infine, mi piace rilevare che anche l'atteggiamento di Mandorlini è cambiato mostrando un'apprezzabile flessibilità tattica (4/3/3 ad Empoli e 5/3/2 col Parma nel giro di pochi giorni) e disponibilità a dare spazio a Saviola, ricambiato dall'assist a Sala e un primo tempo importante (gioca sempre di prima ed è bravissimo a velocizzare il gioco). In più, quasi a volermi smentire - ben venga se produce risultati ! - sulle critiche che riguardano la rigidità nei cambi, applaudo agli ingressi fatti nel momento opportuno di Valoti (grande prestazione: un assist per toni e un bel gol) e Nico Lopez al posto di Sala e Saviola che avevano dato tutto.
La grossa differenza rispetto al 2014 sta anche nella tenuta della difesa. Ad Empoli abbiamo sofferto poco, il Verona è andato lì per imporre il pareggio intasando il centrocampo per frenare la velocità delle mezze punte toscane. Ma anche con il Parma abbiamo rischiato poco, il giusto: il momentaneo pareggio su calcio piazzato è avvenuto grazie ad una magia di Lodi che forse è stata in parte agevolata dal piazzamento di Benussi e l'uscita dalla barriera di Martic. Ma ci può stare. Certo, c'è il miracolo di Rodriguez sulla linea (altro recupero importante), compensato abbondantemente in pericolosità subito dopo dal tiro di Toni che ha lambito il palo. Ciò che apprezzo è che, sebbene Empoli e Parma abbiano cercato di superarci, non sono mai state agevolate da errori grossolani da parte nostra. Gli episodi, positivi e negativi, fanno parte della concitazione del gioco e spesso si compensano tra loro. Gli errori individuali invece, soprattutto a questi livelli, condizionano in maniera definitiva la partita perchè demoralizzano i compagni.
La strada però è ancora lunga. Ad esempio, non mi è piaciuta la mancanza di alternative offensive a Toni ad Empoli, con gli esterni troppo schiacciati a centrocampo. Forse è stato più un atteggiamento mentale che voluto. Ad un certo punto, in superiorità numerica, una squadra in salute e sicura dei propri mezzi avrebbe osato di più. Invece ci siamo subito accontentati e l'espulsione di Hallfredsson non ha fatto altro che ribadire la bontà del risultato. Non mi sono piaciuti neppure i 20 minuti iniziali della ripresa col Parma quando siamo pericolosamente arretrati concedendo gioco e iniziativa agli ospiti in recupero. A questo punto sono state le motivazioni individuali - come l'intraprendenza di Valoti, la caratterialità di Rodriguez, la tenacia di Greco e la velocità di Nico Lopez - a dare una scossa ai compagni e a riportare l'intera squadra ai livelli del primo tempo. Ancora non riusciamo a tenere in mano l'intera partita, ma la concentrazione e la volontà di portare a casa il risultato sono davvero positivi.
Ora c'è la doppia sfida di Torino con la Juventus, che dà poche possibilità ai nostri se non l'orgoglio e la volontà beffarda di fare un dispetto che lasci il segno. Non abbiamo nulla da perdere, e questo è un vantaggio. È una parentesi necessaria da prendere così come viene. A fine mese, con l'Atalanta, voglio ripartire esattamente da questo spirito.
Massimo
Colonna sonora: Albatross, Wild Beasts.