La routine è uno stato esistenziale dell’anima e della mente. Ha i suoi spazi e le sue geometrie. Persino i suoi colori. Sono il bianco e il nero e, al loro interno, le 1500 tonalità esistenti di grigio. La routine ha anche le sue atmosfere: lei ti protegge e ti rassicura. In genere è sincera con te. Poi ti concede la fantasia per andare dove vuoi senza muoverti da qui. La fantasia è figlia della routine: non avrebbe senso senza di lei. Con i suoi colori sfumati e leggeri.
Poi accade, quando tu sei impreparato.
Tra i 100 esagoni regolari che incontri tutti i giorni, si materializzano in fondo a tutto 2 occhi scuri. Sono fissi su di te e te li senti addosso pesanti come l’aria: occhi grandi, rotondi, profondi. Incantevoli. Chiudi i tuoi e te li ritrovi davanti. Hanno bucato la tua aria, l’hanno aspirata tutta. Ora, se ci fai caso, ti manca il respiro. Allora apri gli occhi e non li vedi più. Dove sono finiti? Hai bisogno di loro, devi assolutamente trovarli. Non puoi rimanerne senza.
A quegli occhi si aggiunge il sorriso. Bellissimo, regolare, disegnato come se fosse un’opera d’arte. E’ una cosa nuova questa perché ha interrotto la routine ed è al di sopra della fantasia. Ti è entrato nel sangue. In più, è per te. Solo per te.
Occhi immensi + sorriso: questa è la definizione più alta della bellezza. Perché in entrambi trovi la tua armonia, il calore di cui hai bisogno, l’intensità di ogni momento. Le stesse cose che i grandi maestri hanno sempre cercato e sperato di recuperare nella definizione del bello assoluto. Proprio armonia, calore e intensità.
Oramai le dimensioni intorno a te sono cambiate, è cambiata perfino l’aria e il significato delle cose. Ti muovi seguendo stordito quegli occhi, fai qualunque cosa per quel sorriso. Non c’è più niente intorno a te che non abbia assunto toni e colori diversi. Oddio quanto colore adesso! Cosa è questo fascio di luce che rende tutto così rosa, verde, giallo, rosso, azzurro? Dio quanto azzurro c’è, tutto il mondo è pieno di azzurro.
Occhi addosso, sorriso armonioso, tutto questo colore… Ti batte forte il cuore. Sei fuori di te. Ma cosa ti è successo?
Semplice: ti sei innamorato.
NOTA: per chi vuole rivivere con incredibile intensità il momento unico dell’incontro con il proprio amore, anche se lontano nel tempo, può farlo ascoltando «Oblivion», la splendida canzone musicale del maestro Astor Piazzolla. La versione, a mio avviso, più suggestiva (e struggente) è quella proposta da Galliano, il suo più grande interprete, in compagnia con Portal: fisarmonica e sax soprano in versione live nel CD Blow Up – Sony FDM 36589-2. Due avvisi essenziali: 1) il Cd non è di facilissima reperibilità 2) nel corso del brano, la materializzazione del vostro amore, come per incanto, si realizzerà lasciandovi inevitabilmente estasiati o definitivamente annientati. Dipende da come è finita la vostra storia. Meglio esserne preventivamente preparati.
Hellastory, 08/10/2004