Stagione 1994/95 - Coppa Italia
Il Verona inizia un nuovo campionato con Lino Mutti confermato come allenatore per quel piano triennale di rilancio iniziato nel post Reja. Il mercato però risulta sciatto e povero. Un manipolo di giovani di belle speranze e sconosciuti cerca di tenere alto il nome "Verona" in giro per l'Italia. La tecnica è poca, l'entusiasmo non decolla. La quota abbonati è ai minimi storici (la miseria di 5088). L'idea probabilmente è quella di traccheggiare in attesa di tempi migliori. Presidente in sella resta Mario Ferretto. Le neoretrocesse Udinese e Piacenza partono come corazzate con tutti i favori del pronostico vantando tra gli altri giocatori del calibro di Piovani, De Vitis e Lucci per gli emiliani, Pizzi, Poggi, Carnevale e Calori per i friulani. Primo Campionato in Serie B per il Chievoverona di un ruspante Malesani.
in Pescara-Verona 0-0 del 18.09.1994
3 dicembre 1994: La Sony Computer Entertainment presenta una nuova e rivoluzionaria console per videogiochi a 32 bit: la Playstation.
20 dicembre 1994: "The Voice" Frank Sinatra si esibisce nel suo ultimo concerto dal vivo, davanti a quasi 100 000 persone, al Fukuoka Dome, nei pressi di Tokyo.
1° marzo 1995: Viene creata la prima interfaccia di Yahoo.
27 marzo 1995: Tom Hanks vince il secondo Premio Oscar consecutivo come Miglior Attore Protagonista con il film "Forrest Gump".
Primo campionato cadetto con tre punti per ogni vittoria. Lo vince il Piacenza di Cagni, trascinato dal giovane attaccante Filippo Inzaghi e dall'esperto centravanti Antonio De Vitis.
Capocannoniere del torneo è stato con 21 gol Giovanni Pisano della Salernitana, seguito dai marpioni della categoria Cornacchini (Perugia), Murgita del Vicenza, Hubner, De Vitis, Paci della Lucchese e dai giovani in rampa di lancio Inzaghi, Amoruso, Cammarata.
Promozione in Serie A per Piacenza, Udinese, Vicenza e Atalanta.
In Terza Divisione scendono Lecce, Como, Ascoli e Acireale.
Nel corso della deludente stagione i marchigiani furono colpiti anche dalla scomparsa dello storico presidentissimo Costantino Rozzi, vera icona di un calcio romantico ormai in via di fisiologica (purtroppo) ed inesorabile estinzione.
Degno di nota il campionato del Cosenza ben guidato da Alberto Zaccheroni, che consegue la permanenza nella categoria nonostante il meno 9 punti di penalizzazione in classifica per inadempienze finanziarie.
Lino Mutti confermato. Rosa impoverita dagli addii purtroppo previsti di Pippo Inzaghi e di Gianluca Pessotto. Arrivano i difensori Montalbano e Rinaldi; Bellotti, Billio, Aladino Valoti per il centrocampo. In attacco si scommette sul giovane Fabrizio Cammarata (reduce da belle stagioni con la Juventus primavera a fianco dell'enfant prodige Alex Del Piero) e su tal Fermanelli, bomber proveniente dalla C1 (Carrarese). I confermati Caio Lunini, Celeste Pin e soprattutto Massimo Ficcadenti tengono in piedi caratterialmente la squadra apparsa molte volte impaurita, smarrita e senza esperienza e soprattutto senza una guida adeguata.
Formazione Tipo (4-4-2): Gregori, Caverzan, Esposito; Valoti; Pin, Fattori; Manetti, Ficcadenti; Cammarata, Lamacchi, Fermanelli.
La Rosa Gialloblu in Coppa Italia | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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In Coppa Italia si è subito eliminati dal Perugia. Partenza sprint ma tremendamente illusoria invece in campionato con primo posto solitario dalla seconda giornata fino alla sesta. Poi una serie di pareggi grigi e senza gioco culminati con il terribile tonfo ad Udine in un’emotiva partita (in settimana era scomparso il mitico dirigente Eros Mazzi in un incidente stradale) riporta con i piedi per terra l'ambiente gialloblu e costringe alla doverosa necessità di fare i conti con la realtà di una squadra rabberciata, poco tecnica e condotta senza infamia e senza lode sia in società con la traballante dicotomia Ferretto-Mazzi sia sul campo con Mister Mutti.
Il girone di andata procede stancamente tra alti (pochi) e bassi. Il giro di boa finisce con 26 punti.
Il 10 dicembre davanti ad un Bentegodi in festa si disputa il primissimo derby in campionato contro lo sconosciuto a livello nazionale Chievo di Malesani (1-1).
Il ritorno è ancora più avaro di gioie. 22 punti per un totale di 48 punti a fine campionato ed un decimo posto senza sussulti.
In generale la squadra evidenzia una mancanza di carattere disarmante condita dalla scarsa qualità dei calciatori. Exploit estemporanei: la vittoria a Cesena della prima di campionato con tripletta scintillante di Fermanelli. Da stropicciarsi gli occhi. Il roboante pareggio (3-3) in rimonta in casa contro il forte Piacenza; la trasferta di Perugia con una rocambolesca vittoria al novantesimo per 4 a 3 con tripletta del giovane Cammarata.
Proprio l'esplosione di Cammarata (11 gol) è la sola nota realmente positiva della stagione. L'Altro Fabrizio, Fermanelli, partito a bomba con 4 gol nelle prime due giornate finisce il campionato con la bella cifra di 12 gol, ma peccando di scarsa integrazione nel gioco della squadra.
Da segnalare l'addio in sordina a novembre della bandiera Davide Pellegrini. L'eroe di tante battaglie e soprattutto del 22 aprile 1990 nella seconda Fatal Verona lascia in silenzio la bella Verona per passare al Venezia. E segnerà il gol dell'ex al Penzo nella vittoria dei Lagunari.
Il punto più basso della stagione risulta essere la debacle al ritorno con il Chievoverona. La squadra della frazione si impone con un 3 a 1 senza storia sancendo praticamente la fine del cosiddetto "ciclo triennale" di Mutti con un anno di anticipo.
La salvezza arriva, anche più tranquilla dell'anno precedente, ma sempre con l'amaro senso di sconforto.
Matteo
TUTTE le partite | Serie B | Coppa Italia | ||||||||||
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Turno | Data | Incontro | Ris |
Gara Unica | 21/08/1994 | Perugia - Verona | 2-0 |
I PERDENTI
L'inferno è vuoto, tutti i diavoli sono qui a Verona adesso, camuffando un po' Shakespeare. È proprio così, infatti l'evidenza dei risultati (e relative prestazioni) sta esponendo il Verona in una situazione davvero complicata, che l'assurdo ritiro punitivo non solo non ha risolto, ma addirittura amplificato. Noi ci troviamo di fronte 1) ad un allenatore delegittimato dai suoi giocatori che scendono in campo e gli giocano contro dopo aver preparato la gara con l'Empoli in «una delle migliori settimane da quando sono qui ...» 2) giocatori senza dignità, del resto un terzo è in prestito e non verrà riscattato, un altro terzo ha già la valigia in mano (non ne possiamo davvero più), l'ultimo terzo (i pochi decenti che rimangono) partono sempre dalla panchina nella speranza di recuperare 3 o 4 gol di scarto oppure di fermare l'emorragia (mi vengono in mente i vari Ghilardi, Harroui, Kastanos ma forse c'è qualcun altro che meriterebbe più considerazione) 3) una società imbambolata, indecisa, incapace di prendere decisioni. In tutto questo, ci sono poi questi americani? Perché qui bisogna pagare stipendi, fisco e prendere almeno 6-7 giocatori veri per potersi salvare.
[continua]Qual è stato il miglior gialloblu in campo in
H.Verona-Milan?
Riepilogo stagionale e classifica generale
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