Stagione 1984/85 - Coppa Italia
Il campionato che laurea il Verona Campione d’Italia è caratterizzato da un paio di significative decisioni regolamentali: in primo luogo, le designazioni arbitrali, per la prima volta in assoluto, sono effettuate attraverso il sorteggio integrale.
La Federcalcio, poi, impone alle squadre italiane un temporaneo blocco – salvo le neopromosse, e per la durata di tre stagioni – all’ingaggio di calciatori stranieri provenienti da campionati esteri. Questo, alla fine, si è trasformato in un’opportunità incredibile, visto che i vari dirigenti sono riusciti ad accaparrarsi i migliori campioni in circolazione prima del 30 giugno, ultima scadenza utile al tesseramento. In questo modo, anticipando i più prestigiosi competitor europei, i club italiani riescono ad aggiudicarsi campioni come Maradona (Napoli), Rummenigge (Inter), Socrates (Fiorentina), Junior (Torino), Souness (Sampdoria), Elkjaer e Briegel (Verona). In un campionato già ricco di Platini, Zico e Falcao.
in Verona Hellas-Juventus 2-0 del 14.10.1984
in Udinese-Verona Hellas 3-5 del 10.02.1985
29 settembre – Palermo: in base alle rivelazioni di Tommaso Buscetta vengono emessi 366 mandati di cattura.
31 ottobre – Nuova Delhi: il primo ministro indiano Indira Gandhi viene assassinata da alcune sue guardie del corpo di religione sikh.
5 dicembre – con il decreto Berlusconi bis si consente al gruppo privato, in assenza di una “legge sulle emittenze”, di riprendere le trasmissioni su tutto il territorio nazionale in attesa di una riforma. In questo modo si pone fine all’oscuramento delle emittenti Fininvest decretate lo scorso 16 ottobre dai pretori di Roma, Pescara e Torino, in osservanza delle sentenze della Corte Costituzionale che vietava l’interconnessione televisiva oltre l’ambito locale.
28 gennaio 1985 – Michael Jackson e la fondazione USA for Africa registrano il singolo We Are the World.
12 maggio – l'Hellas Verona vince il suo primo Scudetto.
- Il Campionato più bello del mondo è il dossier di Hellastory che ripercorre la storia del campionato partita dopo partita
- La scheda di Osvaldo Bagnoli
- La scheda di Claudio Garella
- La scheda di Silvano Fontolan
- La scheda di Luciano Marangon
- La scheda di Hans Peter Briegel
- La scheda di Roberto Tricella
- La scheda di Antonio Di Gennaro
- La scheda di Domenico Volpati
- La scheda di Preben Larsen Elkjaer
- La scheda di Giuseppe Galderisi
- La scheda di Franco Turchetta
Il general manager Ciccio Mascetti si aggiudica due tra i migliori talenti emersi nel corso dell’europeo Francia 1984 (vinto dai padroni di casa): l’attaccante danese Elkjaer e l’eclettico jolly difensivo tedesco Briegel. Centimetri, potenza fisica ed esperienza internazionale per una squadra che aveva già dato prova di poter affrontare chiunque. A completare la rosa arrivano il terzino Fabio Marangon, fratello minore di Luciano e l’esterno offensivo Turchetta. In comproprietà arriva il mediano Donà.
Il tecnico Bagnoli vuole una rosa limitata (in definitiva solo 18 gli elementi schierati) e coinvolta. Questo gli è consentito potendo contare sull’eclettismo di Briegel, Volpati, Bruni, Sacchetti che possono ricoprire più ruoli in campo.
Questa la formazione tipo: Garella tra i pali, marcatori insuperabili Ferroni sulla seconda punta e Fontolan sul centravanti avversario, guidati alle spalle da capitan Tricella, primo costruttore di gioco dal basso. Sulla fascia sinistra imperversa Marangon. Di Gennaro è il punto di riferimento a centrocampo protetto alle spalle da due mediani come Volpati a destra e Briegel a sinistra. Davanti l'ala Fanna in appoggio alle punte Elkjaer e Galderisi.
La Rosa Gialloblu in Coppa Italia | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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In Coppa Italia, il Verona vince agevolmente il girone 5 (4 vittorie e 1 pareggio), supera il Genoa negli ottavi, ma si arrende all’Inter nei quarti. Non basta il perentorio 3 a 0 interno nella gara di andata del 12 giugno, in quanto i nerazzurri capovolgono il risultato grazie ai tempi supplementari (1 a 5) la settimana successiva. Il tutto però a scudetto conquistato.
La storia del campionato è tanto semplice quanto entusiasmante: su 30 partite il Verona rimane in testa alla classifica solitario ben 29 giornate, 1 sola in condivisione con l’Inter. A fronte di formazioni costruite per vincere lo scudetto (Inter, Juventus e Napoli su tutte), è il Verona dunque a fare la storia. Si parte il 16 settembre battendo il Napoli di Maradona, e dopo 3 vittorie consecutive (Napoli, Ascoli e Udinese) è già in fuga, guidando una classifica che non mollerà più. A turno, il Torino di Radice e l’Inter di Castagner si pongono nella sua scia, senza riuscire a superarlo. Una galoppata irrefrenabile.
Quando, alla fine del girone di andata, la squadra di Bagnoli rallenta la corsa incappando in 2 pareggi (Como e Atalanta) e 1 sconfitta (Avellino), anche le inseguitrici pareggiano e perdono. Non si tratta di stabilire chi sarebbe stato Campione d’Inverno, ma di quando. Questa è il riepilogo del vertice della classifica: Verona 22; Inter 21; Torino 20; Roma e Sampdoria 19; Milan e Juventus 15.
Alla prima di ritorno, il Verona rischia ma Garella si erge protagonista al San Paolo fermando il Napoli e l’Inter, vittorioso per 1 a 0 sull’Atalanta, lo aggancia in testa. Campionato riaperto? Nemmeno per idea. La compattezza dimostrata contro Maradona e C apre ad un nuovo slancio: 2 vittorie consecutive sono sufficienti per tenere sotto di 1 punto i nerazzurri prima dello scontro diretto del 17 febbraio. Il Verona ci arriva dopo aver battuto il mercoledì precedente il Genoa in Coppa Italia. L’Inter, convinto del sorpasso, va a Verona con 6 giocatori colpiti da influenza e fallisce l’impresa: 1 a 1 con reti di Altobelli e pareggio di Briegel. Nemmeno la Juventus riesce ad abbattere i gialloblù privi di Briegel convocato in nazionale, mentre Inter e Torino - pareggiando tra loro - non chiariscono chi di loro è il vero antagonista.
Marzo è il mese decisivo. I punti di vantaggio sulla seconda sono prima 3 (22° giornata), poi salgono a 5 (23° giornata) e infine a 6 (24° giornata). Il Verona, per perdere la testa dovrebbe perdere 3 partite consecutive mentre Torino e Inter dovrebbero vincerle tutte. Impossibile? Qualcosa però succede: la Sampdoria ferma il Verona al Bentegodi 1 a 1 e il Torino vince lo scontro diretto il 14 aprile (Serena, Schachner e Briegel, mentre Galderisi sbaglia il calcio di rigore). A 5 giornate dal termine, i punti di vantaggio sono scesi a 4: Verona 36 punti; Inter, Juventus, Sampdoria e Torino tutte ferme a 32.
Fondamentale è la trasferta in casa del Milan. Un Verona ampiamente rimaneggiato disputa una gara prettamente difensiva, riuscendo a portare a casa un preziosissimo pareggio. Torino e Sampdoria riducono a 3 punti il distacco, ma il calendario viene in soccorso dei gialloblù che potranno disputare tre delle ultime quattro partite tra le mura amiche. Oramai hanno superato tutte le insidie e le inseguitrici sono alle corde: bastano 1 a 0 alla Lazio e il pareggio interno con il Como per andare a Bergamo e conquistare, con 1 giornata di anticipo, il meritatissimo scudetto. È il 12 maggio, una data che i tifosi gialloblù non dimenticheranno mai.
Massimo
TUTTE le partite | Serie A | Coppa Italia | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Turno | Data | Incontro | Ris |
1 | 22/08/1984 | Verona Hellas - Benevento | 4-2 |
2 | 26/08/1984 | Campobasso - Verona Hellas | 0-0 |
3 | 29/08/1984 | Verona Hellas - Casarano | 5-0 |
4 | 02/09/1984 | Catania - Verona Hellas | 2-3 |
5 | 09/09/1984 | Verona Hellas - Ascoli | 1-0 |
Ottavi di Finale
Turno | Data | Incontro | Ris |
Gara di Andata | 13/02/1985 | Genoa - Verona Hellas | 0-1 |
Gara di Ritorno | 27/02/1985 | Verona Hellas - Genoa | 2-1 |
Quarti di Finale
Turno | Data | Incontro | Ris |
Gara di Andata | 12/06/1985 | Verona Hellas - Inter | 3-0 |
Gara di Ritorno | 19/06/1985 | Inter - Verona Hellas | 5-1 [1] |
[1] Dopo Tempi Supplementari
CLASSIFICA - Girone 5 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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ZANETTI, ABBIAMO UN PROBLEMA DIETRO?
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
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