Stagione 1974/75 - Serie B
Il 19 settembre, respingendo il ricorso del club, viene confermata la condanna del Verona: dopo 6 anni di onorata partecipazione nella massima serie è retrocesso in B per colpa di un'ingenuità del suo presidente (al di là della volontà reale o presunta di corrompere). Il presidente Garonzi è sospeso per tre anni, la Sampdoria rimane in serie A, il Foggia disputa II torneo di B senza penalizzazione.
Garonzi non ci sta, chiama a raccolta tecnico, squadra e tifosi: c'è un orgoglio ferito da difendere. Il Verona deve tornare immediatamente nella massima categoria, quella che gli appartiene calcisticamente parlando. Trattiene i giocatori più rappresentativi e porta in gialloblù un grande campione del passato: Angelo Domenghini (28 presenze e 3 reti), grande ala destra vicecampione del mondo in Messico.
Basterà tutto ciò?
in Verona Hellas-SPAL 2-1 del 15.09.1974
12 settembre 1974 - Etiopia: l'Imperatore Hailé Selassié viene detronizzato dal Derg facente capo a Menghistu, mettendo fine a 700 anni di monarchia della Dinastia Salomonica. Scoppia la guerra civile etiope
12 novembre - New York: Yasser Arafat interviene all'Assemblea Generale dell'ONU come rappresentante del popolo palestinese. 10 giorni dopo, l'ONU riconoscerà l'OLP come legittimo rappresentante del popolo palestinese, cui viene riconosciuto il diritto all'autodeterminazione
17 novembre - Grecia: dopo la caduta della Dittatura dei Colonnelli la popolazione torna a votare per l'elezione del nuovo parlamento.
29 gennaio 1975, poco dopo le 19,00, Garonzi viene rapito da due sconosciuti armati davanti alla sua abitazione di piazza Vittorio Veneto 1, a Borgo Venezia. Pur cercando di difendersi, il presidente viene trascinato fuori dal cancello dove c'era ad attenderli un complice col motore acceso a bordo di una Simca 1000 metallizzata sulla quale il presidente del Verona è stato costretto a salire. Trattenuto 5 giorni in una località di montagna, probabilmente in una stanza di un albergo chiuso, viene rilasciato il 4 febbraio, a Lallio (BG) dopo il pagamento del riscatto di un miliardo.
4 aprile - Bill Gates e Paul Allen fondano la Microsoft Corporation.
11 aprile - Italia: la legge 103/75 riforma l'assetto radiotelevisivo: il controllo della RAI passa dal governo al parlamento attraverso la Commissione di Vigilanza Rai; è consentita la creazione della terza rete; sono legittimate le reti private via cavo a carattere locale.
5 giugno - Sadat, dopo otto anni di chiusura, riapre il Canale di Suez.
Lo spareggio di Terni: 26 giugno
Il Catanzaro è una buona squadra ricca di talento, guidata dal giovane tecnico Di Marzio. Può contare su giocatori importanti come Nemo, Vichi e Ranieri provenienti dalla Roma, Maldera, Silipo, Banelli e Braca. Davanti l'astro nascente Palanca, mentre salta la gara decisiva il bomber Spelta per un infortunio.
La partita in sé non è affatto spettacolare. Il caldo, la tensione, l'obbligo di non commettere errori. La zampata di Mazzanti, al 25° minuto, basta e avanza per porre fine ad una stagione difficile, nata tra le polemiche e la voglia di rivalsa, piena di sofferenze e tensioni. Il purgatorio è durato solo una stagione, ma ha chiuso un'epoca intera.
DAL LORO INVIATO (Salvatore Ferragina, www.uscatanzaro.net) : La giornata però si tinge subito di nero. Prima di varcare il cancello d'ingresso, arriva alle orecchie di tutti una tragica notizia: durante il viaggio, un tifoso delle Aquile, Carlo Maria Tallarico, ha perso la vita a causa di un incidente ad un pullman proveniente dalla Calabria e che portava i tifosi al “Liberati” di Terni. La festa sugli spalti sembra quasi inadeguata. Si respira un clima surreale. Ci saranno trentamila tifosi giallorossi. Sventolano le bandiere, centinaia, migliaia, ma nell'aria aleggia un senso di cupa tristezza. La rete di Mazzanti a metà del primo tempo regalerà la vittoria agli scaligeri (e quindi la promozione in Serie A), ma sugli spalti la cosa è vissuta quasi con distacco. Come se i cuori dei tifosi fossero altrove. E così le loro menti.
DAL NOSTRO INVIATO. Andare in trasferta a Terni a vedere uno spareggio, all'età di circa 10 anni, ha il sapore di una favola o di un'impresa mitica. Oggi, io non permetterei tanto ai miei figli, visto quello che accade negli stadi. Pullman zeppi di famiglie, sportine con panini al salame e aranciata al seguito, canti alpini e una serie A da giocarsi in 90'. Della partita non ricordo molto, solo che il Verona attaccava sicuro della sua maggiore classe, e che il Catanzaro non mollava di un metro, fortissimo in difesa (solo 18 reti subite in 38 gare). L'unico pericolo poteva venire dal loro pericoloso numero 11, Palanca, marcatissimo però da Gasparini. Ma quando, al 25' Zigoni apre a Luppi che si invola sulla destra e centra per il gigantesco Mazzanti, scopro in quel momento la presenza dell'uomo giusto nel posto giusto. Stop, tunnel ad un avversario e sventola angolata irraggiungibile per l'imbattibile Pellizzaro. 1 a 0 e di nuovo serie A! Un tempo per gestire le scarse fiammate offensive del Catanzaro, privo di Spelta il suo bomber più esperto, e per tentare il raddoppio in contropiede. Poi, solo tensione per quei minuti finali che non passavano mai e l'orgoglio di dire, ancora bambino: «Io c'ero!».
Tabellino: Verona (4-3-3) Porrino; Nanni (Cozzi dal 68'), Gasparini, Maddè, Sirena; Busatta, Mazzanti, Franzot; Luppi, Zigoni e Vriz. Allenatore: Mascalaito
Catanzaro (4-3-3) Pellizzaro; Silipo, Maldera, Vichi, Ranieri (Papa dal 16'); Banelli, Vignando, Braca; Nemo, Piccinetti e Palanca. Allenatore: Di Marzio
Arbitro: Gonella.
Cadè propone una formazione molto offensiva: conferma Giacomi in porta, inventa Maddè nell'insolito ruolo di libero, lascia in copertura l'esperto Nanni e il coriaceo Gasparini (38 partite per lui, sempre presente), mentre tutti gli altri devono creare gioco per Luppi e Zigoni (cannoniere gialloblu con 9 reti su 33 gare): capitan Sirena con le sue impetuose scorribande sulla fascia sinistra e le conclusioni da fuori area, i dinamici Busatta a destra e Franzot a sinistra, le geometrie di Mazzanti, la vivacità di Turrini e di Vriz, la classe assoluta di Domenghini.
La Rosa Gialloblu in Serie B | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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In Coppa Italia, nel Girone 2, il Verona chiude al secondo posto dietro al Napoli, nell'unica sconfitta (1 a 2, al Bentegodi).
In Campionato, parte subito alla grande: nelle prime 8 giornate conquista 6 vittorie e 2 pareggi. La prima sconfitta è il 17 novembre, a Brescia (1 a 0) . A fine gennaio la squadra reagisce bene allo shock del rapimento del suo presidente ed esce imbattuta nelle difficili trasferte di Perugia e Catanzaro. Alla fine del girone di andata i gialloblù sono secondi con 26 punti alle spalle del Perugia (28) e davanti a Brescia e Novara (23).
Ma il cammino è ancora lungo: il non convincente il pareggio esterno di Brindisi, cui fanno seguito la sconfitta interna con l'Avellino e quella di Novara, suggeriscono la drastica decisione di esonerare il mister Cadè con Gigi Mascalaito per dare una scossa. Non tutti sono però d'accordo: il Verona è ancora saldamente al secondo posto in classifica, Mascalaito è una soluzione interna priva di esperienza. Garonzi vuole mettere lo spogliatoio di fronte alle proprie responsabilità. Siete o no la squadra da battere? siete in grado di affrontare le insidie di un campionato inferiore in cui ogni partita fa storia a sé e l'agonismo compensa il tasso tecnico?
L'esordio di Mascalaito, del 16 marzo, è difficile: solo 0 a 0 in casa con il Palermo. Faranno seguito ben 7 pareggi, 3 sconfitte e solo 4 vittorie. Il Verona non è più quello del girone di andata, ogni partita è una sofferenza, ogni risultato non è scontato. Il finale è incandescente: a 3 giornate dal termine, il Perugia di Castagner (forte di giocatori del calibro di Nappi, Frosio, Curi, Vannini e l'ex gialloblù Savoia), già promosso in serie A, espugna il Bentegodi grazie ad alcune ingenuità tra i pali di Giacomi; la domenica successiva i gialloblù regolano 1 a 0 il pericoloso Catanzaro; ma crollano poi, nell'ultima partita di campionato a Como per 2 a 0, consentendo così ai lariani di scavalcarlo e ottenere una insperata promozione. Classifica finale: Perugia (49 punti) e Como (46) promossi in A; Verona e Catanzaro, pari a 45, si devono giocare l'ultimo posto con uno spareggio.
Massimo
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[1] Prevista per l'8/12, sospesa per nebbia al 65' sul punteggio di 1-0 (49' [656])
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[1] 3 pt di penalizzazione per corruzione
ZANETTI, ABBIAMO UN PROBLEMA DIETRO?
Lazio e Torino, che peraltro sono formazioni superiori, hanno evidenziato un tema già affrontato durante l'estate: la difesa. È innegabile che Sogliano abbia lavorato con maggiore attenzione alla scoperta prima e all'arrivo poi di giocatori di qualità a centrocampo e in attacco, in ottica plusvalenze. E si vede. Ogni partita scopriamo un gesto tecnico superiore alla media da parte di Harroui, Kastanos, Tengstedt, e perfino di Livramento e Mosquera. Altri ne arriveranno da nuovi giocatori che al momento non conosciamo bene perché si stanno ancora integrando. Per non parlare dell'evoluzione esponenziale di Belahyane che creerà non pochi, ma piacevoli, problemi di turnover al mister al rientro di Duda e Serdar. Sulla difesa invece non si è lavorato. O non abbastanza. Gli arrivi nel finale di Daniliuc e Bradaric non sembrano decisivi in un reparto dove Frese e Okou faticano ad adattarsi al livello del nostro campionato. E neppure i ritorni di Faraoni (bloccato a Verona solo a causa di un ingaggio pesante) e Ghilardi (mai veramente preso in considerazione) sembrano essere un valore aggiunto.
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