Sulla panchina del Verona si alternano Carlo Facchini (dalla prima alla trentatreesima giornata), Bruno Biagini (solo per la trentaquattresima giornata) e l’eterno Guido Tavellin (dalla trentacinquesima alla trentottesima).

Carlo Facchini: 13v – 13n – 7p (39 punti in 33 partite, media punti per gara 1,18)

Bruno Biagini – 1p (0 punti in 1 partita)

Guido Tavellin – 2v – 1n – 1p (5 punti in 4 partite, media punti per gara 1,25)

Fra i titolari della squadra, figurano i veronesi Giorgio Majoli (34 presenze), Giancarlo Savoia (33 presenze) e Pier Luigi Cera (24 presenze), tutti giocatori che avranno un'illustre carriera. L’unico altro veronese in rosa, Ampelio Simeoni, si dovrà accontentare di fare il suo esordio nell’ultima di campionato.

Formazione tipo: Ciceri, Carletti, Cappelllino, Savoia, Peretta, Cera, Maschietto, Joan, Calloni, Bolchi, Majoli.

E’ l’anno del trasferimento al nuovo Bentegodi, lo stadio realizzato in Piazzale Olimpia fuori dal centro città. L’inaugurazione avviene il 15 dicembre 1963, quando si gioca Verona – Venezia. Dopo 8 minuti, il veneziano Gaetano Salvemini segna il primo gol ufficiale nel nuovo stadio. Tanto basta ai lagunari per rovinare la festa veronese e cogliere il successo: l’imprecisione degli attaccanti gialloblù e le parate del portiere Enzo Magnanini fanno il resto.

Per vedere il primo successo gialloblù nel nuovo stadio, complice la nebbia che sembra aver preso casa in Piazzale Olimpia, si deve attendere il 2 febbraio 1964, quando Joan e Montenovo firmano il successo per 2-1 sul Palermo. Sembra davvero il campionato della nebbia: a metà gennaio il Verona ha 3 gare in meno, dovendo recuperare le partite interne con Varese e Monza, e la trasferta di Padova, tutte gare rinviate o sospese per nebbia.

Il Verona rimane a lungo nelle primissime posizioni e agguanta pure la vetta (sempre in comproprietà) dalla 24sima alla 27sima giornata. Alla 31sima giornata è quarto in classifica, ma ad un solo punto dalle 3 prime. La classifica recita: Varese, Padova e Foggia 40, Verona 39, Cagliari 38. Mancano 7 partite alla fine, e tenuto conto che ci sono da giocare 3 scontri diretti contro Cagliari e Padova (in casa) e contro il Varese (in trasferta), i gialloblù hanno il loro destino fra le mani.

Mister Facchini paga due sconfitte consecutive con l’esonero: il Verona perde dapprima a Venezia (bestia nera stagionale) e poi scopre il giovane talento Gigi Riva, che a Verona, il 17 maggio 1964, segna la prima doppietta in trasferta della sua carriera. Il Cagliari espugna il Bentegodi per 3-0 (completa le marcature Ricciotti Greatti).

Al posto di Facchini viene chiamato Bruno Biagini, che guida la squadra nella successiva trasferta di Varese, dove il Verona perde immeritatamente 1-0. A 3 minuti dal termin, Biagini protesta vivacemente per un contatto sospetto in area di rigore varesina. L’arbitro lo espelle e il giudice sportivo lo squalifica fino a novembre! Tocca al solito Guido Tavellin traghettare il Verona nel finale di stagione. Il Verona chiude a 44 punti, al quinto posto, a 2 sole lunghezze dal Foggia promosso come terzo in classifica. Le altre promosse in serie A sono il Varese e il Cagliari. Come Varese e Cagliari, il Verona ha il miglior attacco del campionato, con 44 reti. Ma le 31 reti subite sono troppe. Il Varese, dove gioca in porta il veronese Antonio Lonardi, ne subisce appena 19.

Per il Verona, che sperava di sfruttare l’entusiasmo del nuovo stadio, è un’occasione buttata al vento. Si rimane in serie B, ancora una volta.

Paolo