La tradizione dice 2-0 per il Verona
In presentazione di Roma – Verona abbiamo raccontato del precedente della stagione 1973-74, allorquando la squadra di Cadè fu sconfitta per 1-0 su rigore di Prati. Curiosamente, il campionato attuale e quello del 73-74 presentano un'altra analogia anche alla sesta giornata. Il 25 novembre 1973, sette giorni dopo la sconfitta dell'Olimpico, il Verona riceveva in casa il Cagliari cogliendo, finalmente, la prima vittoria della stagione con il punteggio di 2-0 (reti di Busatta e Luppi). Fu una gara memorabile soprattutto per il portiere Belli che parò un rigore a Riva, oltre a tutto quello che passava nei dintorni. Visto che anche quest'anno si è perso a Roma nella settimana antecedente, speriamo che i paralleli debbano mantenersi nella sesta giornata con il Cagliari.
Un'altra volta si è giocato Verona – Cagliari alla sesta giornata e, guarda caso, è finita con l'identico punteggio: 2-0. Era la stagione 1991-92, e il Verona di Fascetti poteva schierare per la prima volta al Bentegodi il talento di Dragan Stojkovic, clamorosamente appiedato dal giudice sportivo per 4 giornate dopo un'espulsione in amichevole. E' il 6 ottobre 1991, a Verona arriva il Cagliari di Giacomini, squadra nelle cui fila milita anche Gaudenzi, che ha vestito la maglia gialloblu nella sfortunata stagione 1989-90. Il Verona, sebbene si sia solo a inizio campionato, è già in apprensione; nelle prime giornate è balzato agli onori della cronaca più per la clamorosa sequenza di rigori subiti a San Siro contro l'Inter (ben 4 a favore dei nerazzurri, un record), che per le prestazioni. Alla vigilia della sfida con il Cagliari, in 5 partite, ha raccolto 4 sconfitte e 1 sola vittoria contro il Bari. La classifica vede l'Hellas penultimo con 2 punti, appena sopra all'Ascoli, ma in compagnia di Cremonese, Bari e dello stesso Cagliari. Il problema principale della squadra di Fascetti è quello di andare a rete: fino a quel momento solo 3 gol all'attivo, di cui 2 segnati da Prytz e un'autorete di Calcaterra del Bari, e Raducioiu disperso sulle tracce del mito di Calloni.
La difficoltà del Verona ad andare in rete continua anche nel primo tempo con il Cagliari, nonostante una supremazia testimoniata da un imbarazzante numero di calci d'angolo: alla fine il computo sarà di 18-1 per il Verona! Sull'ennesimo corner, al 58', colpo di testa di Ezio Rossi, Ielpo esce alla disperata per anticipare Raducioiu, ma la palla rimane in area dove Pierino Fanna raccoglie e segna di sinistro. E' il gol che mette in discesa la gara. A chiudere l'incontro ci pensa Stojkovic su punizione, con la gentile compartecipazione del neo entrato Mobili che tocca quel tanto che serve a metter fuori causa Ielpo. La sconfitta costerà cara a Massimo Giacomini, compassato mister rossoblu, che verrà esonerato per far posto al più sanguigno Carletto Mazzone. Due precedenti alla sesta giornata, entrambi finiti con una vittoria per 2-0: se è vero che non c'è 2 senza 3...
Miglior marcatore di tutti i tempi: il Sig. Autorete
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Il sottotitolo è solo una battuta per dire che l'autogol di Mobili del 1991 non è un episodio isolato nelle sfide con il Cagliari, anzi. Il Verona ha segnato complessivamente 65 gol in 55 incontri contro il Cagliari nella sua storia, e ben 8 sono autoreti di giocatori rossoblu. Una percentuale pazzesca, se si pensa che praticamente un gol su 8 (circa il 12%) è stato segnato con la collaborazione involontaria degli avversari. Per dare un'idea dei numeri, basti pensare che, in questa particolare classifica, alle spalle del Cagliari c'è il Vicenza, con 5 autoreti ma su ben 113 reti totali, quindi con una percentuale di poco superiore al 4%. Il bello è che, in tutto ciò, Comunardo Niccolai non c'entra nulla. Niccolai è il giocatore cagliaritano passato alla storia per le autoreti, almeno finchè Riccardo Ferri non ne ha cancellato il poco lusinghiero record in tempi più recenti. Tuttavia, Niccolai non ha mai messo lo propria firma nelle gare contro il Verona.
Fra i marcatori involontari c'è invece Angelo Domenghini, destinato a vestire anche la maglia gialloblu, che infilò la propria porta in occasione di Verona Cagliari 1-1 del 30 novembre 1969, nella stagione che vide la squadra sarda conquistare il suo primo e unico scudetto. Il gol del pari fu firmato dal regista rossoblu, Greatti. Di nome: Ricciotti, come uno dei figli di Garibaldi. Un Cagliari formidabile, quello allenato da Manlio Scopigno, che a fine campionato mandò in Messico, agli ordini di Valcareggi, sei elementi: Albertosi, Niccolai, Domenghini, Riva, Gori e il legnaghese Pierluigi Cera.
Domenghini, peraltro autore di ben 8 reti nella porta giusta in quel campionato 1969-70, si può consolare, visto che l'elenco dei cagliaritani autori di un'autorete contro il Verona è piuttosto lungo; di seguito riportiamo in tabella tutti gli involontari marcatori sardi.
Autoreti cagliaritane:
data |
stagione |
Serie |
Partita |
Risultato |
Marcatori |
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31/05/1953 |
1952-53 |
B |
Verona - Cagliari |
3-1 |
Autorete Miolli, Milani, Poli |
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14/03/1954 |
1953-54 |
B |
Verona - Cagliari |
2-1 |
Raise, autorete Bertoli |
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17/05/1959 |
1958-59 |
B |
Cagliari - Verona |
1-1 |
autorete Simeoli |
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30/11/1969 |
1969-70 |
A |
Verona - Cagliari |
1-1 |
autorete Domenghini |
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18/04/1976 |
1975-76 |
A |
Cagliari - Verona |
0-2 |
autorete Roffi, Franzot |
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06/10/1991 |
1991-92 |
A |
Verona - Cagliari |
2-0 |
Fanna, autorete Mobili |
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29/09/1996 |
1996-97 |
A |
Verona - Cagliari |
2-2 |
autorete Villa, Binotto |
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23/02/1997 |
1996-97 |
A |
Cagliari - Verona |
3-2 |
autorete Berretta, De Vitis |
A ben vedere, è già da parecchio che non si verifica un'autorete: l'ultimo a darci una mano è stato Berretta il 3 febbraio del 1997. Le ultime 14 reti, ivi compresa quella di Totò De Vitis, il Verona ha dovuto “sudarsele” da solo.
Il diluvio lava via anche Pastorello
Il Cagliari è stata anche l'ultima formazione a giocare al Bentegodi nell'era Pastorello: per la precisione, il 24 agosto 2006, in una gara di Coppa Italia. La gara è iniziata da poco quando un autentico nubifragio si abbatte sul Bentegodi; oggi, con linguaggio sensazionalistico da terrorismo, si direbbe “bomba d'acqua”. A posteriori, visto che dopo qualche settimana Pastorello passò la mano ad Arvedi (alla vigilia dell'esordio casalingo di campionato contro il Lecce), si potrebbe dire che fu una pioggia salvifica, anche se l'esito della stagione fu tutt'altro che positivo. Con l'amico Davide della redazione passammo una serata bagnata fra i pochi presenti in tribuna, in uno stadio deserto per lo sciopero del tifo.
Il bel commento di Davide sulla gara si può trovare qui.
Rileggendo dopo 8 anni, fa sorridere pensare che William Barbosa Da Silva ci avesse illuso di essere un giocatore di calcio. Se la memoria non mi inganna, il gol del momentaneo 1-1 lo segnò con un tiro di punta: quei gol che, a seconda di chi li realizza, possono dividere i commenti fra “tiro geniale” e “roba da calcetto del dopo-lavoro”. Sul tabellino della gara, cosa più unica che rara, figurano Da Silva e Cocco, autore del gol partita per il Cagliari. Di Andrea Cocco si diceva un gran bene all'epoca, al punto che il Corriere dello Sport scriveva: “Piccoli Ibrahimovic crescono in Sardegna”. Il suo allenatore Corda descriveva Cocco come “il più forte classe '86 che c'è in Italia”. Non c'è bisogno di scomodare altri classe '86 che hanno avuto maggior fortuna, come Marchisio, Criscito, o Bocchetti, per poter dire che Cocco non ha mantenuto le promesse. Non credo sia un giudizio troppo severo per questo attaccante che nel Verona non ha affatto inciso nella stagione 2012-13.
* * *
Verona – Cagliari sarà anche la partita di Andrea Cossu, un giocatore che ha latitato in maglia gialloblu per anni, prima di sbocciare all'improvviso una volta ceduto al Cagliari nel gennaio 2008. Cossu: ovvero, secondo la brillante definizione di Massimo della redazione, “come passare, nell'arco di due stagioni, da non saper calciare un corner in serie C alla convocazione in Nazionale”. Analizzata dal punto di vista del tifoso rossoblu, la sua è la storia del brutto anatroccolo diventato cigno; dal punto di vista del tifoso dell'Hellas, invece, sicuramente ci sono paragoni animaleschi più appropriati. Goliardia a parte, ad impensierire del Cagliari non è tanto Cossu quanto l'alchimia di Zeman, che a me ha sempre ricordato il druido di Asterix: capace di far diventare forti giocatori su cui nessuno punterebbe una lira.
Dopo l'indigestione del turno infrasettimanale, e dopo aver affrontato la squadra più in forma del momento (anche in Europa la Roma sta facendo benissimo), si torna alla normalità. Ce n'è bisogno, specie se normalità significa 3 punti.
Paolo