Settant'anni fa, fra il 25 agosto e il 29 agosto 1954, si svolgeva a Sanremo l'ottava edizione del Torneo Internazionale di calcio per ragazzi under 19, organizzato dalla società locale Carlin's Boys, che vedeva per la prima (ed unica) volta la partecipazione del Verona.
Dodici in tutto furono le formazioni invitate a partecipare all'edizione 1954 del Trofeo; fra di esse figuravano anche i danesi dell'Helsingør (o Helsinore). Il Comune di Sanremo aveva appena suggellato con la cittadina danese un gemellaggio nel febbraio del 1953. Curioso notare che, come per Verona, molta della fama internazionale della città di Helsinore è tuttora legata al fatto di essere luogo di ambientazione di un'opera di William Shakespeare. Nel caso della città danese stiamo parlando ovviamente dell'Amleto.
Le squadre italiane erano 6: oltre al Verona, parteciparono al torneo i padroni di casa del Carlin's Boys, la Sampdoria, il Cenisia (formazione torinese), l'Inter e il Casale.
Altrettante le formazioni straniere: oltre ai già citati danesi dell'Helsinore, al torneo furono invitati gli inglesi del Chase, gli svizzeri del Servette, i tedeschi del Konstanz (Germania Ovest), gli spagnoli del Plus Ultra Madrid e gli austriaci dell'Admira Wacker Wien.
Al solito, non è stato facile rintracciare notizie su tornei giovanili di quegli anni, ma Hellastory ha potuto trovare alcune cronache e notizie nei quotidiani dell'epoca, fra cui L'Arena, Il Corriere dello Sport, La Gazzetta dello Sport, La Stampa, gli spagnoli Imperio, Hoja del Lunes, El Mundo Deportivo, i siti internet rsssf.org e ussanremesecalcio.wordpress.com (sanrepedia), e il libretto della XIX edizione del Torneo di Sanremo, svoltasi fra il 22 e il 31 agosto 1968, che riporta le statistiche e i risultati delle edizioni antecedenti.
LA FASE A GIRONI
Il Torneo Carlin's Cup 1954 è strutturato su 4 gironi da 3 squadre che si affrontano in gare di sola andata; le vincitrici di ogni girone accedono direttamente alle semifinali. La formula con i gironi da 3 squadre non lascia ovviamente spazio ad alcuna distrazione: basta una sconfitta per essere fuori. Si gioca nell'arco di 5 giorni, dal 25 agosto al 29 agosto 1954.
Leggiamo dalla cronaca de L'Arena del 26 agosto 1954 (articolo datato 25 agosto): «Sotto un cielo percorso in continuità dalle nuvole, ma con il sole che faceva splendere e luccicare l'invitante erbetta del prato Comunale, si è aperta stamane l'ottava manifestazione calcistica giovanile che i "Carlin's Boys" hanno curato con la solita passione e l'ormai nota competenza. »
Nella prima giornata scendono in campo, nel girone del Verona, il Casale e il Plus Ultra Madrid. Il Plus Ultra (P.U.) Madrid è, all'epoca, la squadra affiliata al Real Madrid, iscritta al campionato di Terçera Division. Oggi la società madrilena ha assunto la denominazione di Real Madrid Castilla. Sebbene la prima squadra militi nel campionato equivalente alla nostra serie C, il settore giovanile «plusultrista» è di primo livello, e lo testimonia il fatto che vi militino due ragazzi che, nel mese di aprile del 1954, hanno vinto con la Spagna il campionato del mondo under 19: si tratta del centrocampista Josè Luis Arriola, classe 1936, e dell'attaccante Josè Antonio Martin, classe 1935.
Gli spagnoli non deludono le aspettative e vincono per 4-1 dando spettacolo. A segno con due doppiette gli attaccanti esterni Poyan e Belmonte, mentre il punto della bandiera per il Casale è di Egidio Morbello, un altro ragazzo destinato a fare carriera. Morbello sarà anche nella rosa dell'Inter campione d'Italia nel 1962-63.
Nelle altre sfide della prima giornata, largo successo della Sampdoria che batte il Servette per 6-0 con doppiette di Alfredo Arrigoni e Paolo Marocchi. L'Inter batte il Konstanz per 4-1, mentre i padroni di casa dei Carlin's Boys si impongono di misura sui danesi dell'Helsinore.
Il Verona entra in campo dalla seconda giornata, ed è opposto nella prima sfida ai piemontesi del Casale. La società nerostellata ha una lunga e gloriosa tradizione calcistica, avendo anche vinto il campionato nazionale all'epoca dei pionieri, nel 1913-14. Nel 1954 milita nel campionato di Quarta Serie. Per i ragazzi del Casale, che sono stati battuti nettamente nel primo incontro dal Plus Ultra Madrid, la partecipazione al torneo sanremese è di fatto già conclusa.
Le due squadre scendono in campo con questi effettivi:
Casale: Prina, Miglietta, Castelletti, Scaramuzza, Pedron, Camagna, Morbello, Lungo, Lombardi, Tognato, Musso.
Verona: Renzi, Tambara, Galber, Vassanelli, Carantini, De Togni, Orna, Garzotti, Maccacaro, Bertucco, Tessaro.
La cronaca dei quotidiani racconta di una partita giocata con agonismo ma poca tecnica. Il Casale ha nelle gambe la partita giocata ventiquattro ore prima e nella testa le scorie della pesante sconfitta rimediata con gli spagnoli. Si rintana in difesa cercando di chiudere gli spazi agli attacchi del Verona che, per tutto il primo tempo, non trova sbocchi offensivi.
Nella ripresa il Casale, probabilmente rinvigorito dall'aver chiuso il primo parziale senza reti al passivo, abbandona la tattica attendista e si getta in avanti, offrendo il fianco al contropiede del Verona. Ed è proprio su rapida azione di contropiede che, al 18', Cesare Maccacaro entra in area di slancio ma viene atterrato da Miglietta. L'arbitro concede il rigore che Vassanelli trasforma per l'1-0 gialloblù. Il Verona difende il vantaggio a denti stretti e fra i migliori della partita si segnala Sergio Carantini, ottimo nel senso di posizione e negli interventi di anticipo. Alla fine della seconda giornata, il Verona ha 2 punti in classifica come il Plus Ultra ma la differenza reti è a favore degli spagnoli che sono dati dagli addetti ai lavori come fra i favoriti per la vittoria finale insieme a Sampdoria e all'Inter, detentrice del Trofeo.
La delusione della seconda giornata è rappresentata dagli austriaci dell'Admira Wacker che, sulla carta, avrebbero dovuto contendere alla Sampdoria l'accesso alle semifinali, e invece rimediano una sconfitta dal Servette strapazzato in precedenza dalla Sampdoria. Negli altri due incontri, i padroni di casa del Carlin's Boys pareggiano con il Chase of Chertsey (squadra inglese nursery dell'Arsenal) mentre il Cenisia di Torino batte per 2-0 il Konstanz.
Nella terza ed ultima giornata della fase a gironi, il 27 agosto 1954, il Verona si gioca l'accesso alle semifinali affrontando il Plus Ultra Madrid. Gli spagnoli hanno il vantaggio del quoziente reti e hanno a disposizione due risultati su tre, mentre per il Verona è d'obbligo la vittoria. Fra i giovani della cantera madridista, uno dei due campioni del mondo, l'attaccante Martin, è assente per infortunio e viene sostituito al centro dell'attacco da Rivera, che si dimostrerà all'altezza del compito: sua la doppietta che decide la gara già nel primo tempo.
A darci le formazioni dell'incontro è il quotidiano spagnolo Imperio pubblicato a Zamora.
Plus Ultra Madrid (1): Fernandez, Elizondo, Arriola, Ferrero, Arieche, Gomez, Elizondo II, Poyan, Rivera, Palomo, Belmonte.
Verona: Renzi, Tambara, Galber, Vassanelli, Carantini, De Togni, Orna, Garzotti, Maccacaro, Bertucco, Tessaro.
Gli spagnoli partono fortissimo e dopo due minuti di gioco sono già in vantaggio grazie a Rivera che, lanciato in profondità da Gomez, si presenta da solo davanti a Renzi e batte in diagonale per il gol dell'1-0. Il Verona ha una reazione d'orgoglio e attacca a testa bassa. Maccacaro conclude alto, Garzotti impegna il portiere spagnolo in tuffo. Proprio quando sembra che i gialloblù possano pervenire al gol del pari, il Plus Ultra gioca di rimessa sull'asse Poyan – Rivera, che salta il suo diretto avversario e batte ancora Renzi in uscita. E' il 22' del primo tempo.
La ripresa vede subito il Plus Ultra vicino al terzo gol, ma poi sono i gialloblù ad attaccare con insistenza per cercare di riaprire l'incontro. Garzotti coglie il palo su calcio di punizione; al 24' Maccacaro finisce giù in area ma l'arbitro non ravvede gli estremi per il rigore. Finisce 2-0 con merito per gli spagnoli.
La cronaca de L'Arena, pur riconoscendo la superiorità del Plus Ultra che ha avuto «momenti davvero brillanti, con un gioco rasoterra svolto alla perfezione», dà merito anche ai ragazzi di Piccioli «per lo spirito di bandiera e per l'impegno». Di diverso avviso il quotidiano spagnolo Imperio, che elogia sì il calcio veloce e le verticalizzazioni dei ragazzi plusultristi, ma rileva che gli avversari veronesi sono stati lenti e poco combattivi.
La classifica del Girone C è pertanto: P.U. Madrid punti 4, Verona 2, Casale 0.
Gli spagnoli si qualificano alle semifinali a punteggio pieno, così come la Sampdoria che, dopo la scorpacciata iniziale contro il Servette, ha battuto anche l'Admira Wacker. Le altre 2 semifinaliste sono i padroni di casa del Carlin's Boys, qualificati in seguito al pareggio fra Chase e Helsinore, e l'Inter, che pareggia a reti bianche contro il Cenisia ma si qualifica in virtù del miglior quoziente reti ai danni dei torinesi.
LE FINALI DAL QUINTO ALL'OTTAVO POSTO
Il regolamento del Torneo prevede che le seconde classificate di ogni girone proseguano il cammino scontrandosi per stabilire la graduatoria dal quinto all'ottavo posto. Le semifinali di «consolazione» vedono impegnate Cenisia contro Chase of Chertsey, e Verona contro Servette di Ginevra.
Il Verona si aggiudica la sfida internazionale contro gli svizzeri del Servette grazie ad una rete di Maccacaro al 12' del primo tempo. Rapida azione impostata da Vassanelli per Tessaro, traversone al centro su cui si avventa Maccacaro che con un tiro potente infila alle spalle del portiere Amrein. Il numero uno elvetico ha il suo bel da fare anche nella ripresa quando nega il gol in almeno un paio di occasioni allo stesso Maccacaro. Finisce 1-0 per il Verona che ha legittimato la vittoria sfiorando il raddoppio in più occasioni.
La formazione schierata da Angelo Piccioli anche nella gara con il Servette è la stessa degli altri due incontri:
Verona: Renzi, Tambara, Galber, Vassanelli, Carantini, De Togni, Orna, Garzotti, Maccacaro, Bertucco, Tessaro.
Non abbiamo invece trovato traccia della formazione con cui è sceso in campo il Servette.
Nella finalina per il quinto posto, il Verona si trova di fronte alla formazione torinese del Cenisia, che ha battuto il Chase per 2-0 con le reti di Bonizzoni e Gatto. Per i torinesi, che nel girone B sono stati eliminati dall'Inter solo in virtù della differenza reti, si tratta del terzo incontro su tre terminato, come si direbbe oggi, con un clean sheet. Non sarà un caso se il portiere del Cenisia, Pietro Battara, classe 1936, avrà poi un brillante futuro in serie A con le maglie di Vicenza, Sampdoria e Bologna.
Il 29 agosto, Verona e Cenisia richiamano le ultime energie residue dopo il tour de force dei giorni precedenti e danno vita ad un bell'incontro. Per l'attacco del Verona il compito arduo è quello di scardinare la difesa più forte del torneo, ancora imbattuta. Il portiere veronese Luigi Renzi non è da meno del suo collega torinese e in avvio di gara disinnesca una forte conclusione di Bonizzoni. Sul fronte opposto, è Tambara in sganciamento offensivo a tentare la via del gol ma il suo tiro al 20' minuto si stampa sulla traversa. Il primo tempo si chiude a reti inviolate.
Nella ripresa, il Verona sembra entrare in campo con più decisione, mentre il Cenisia appare un po' sulle gambe dopo lo sforzo dei giorni precedenti. Già al 1' Bertucco sfiora il gol; al 5' è Tessaro a concludere verso la rete ma Battara fa buona guardia e sventa in angolo. All'8' però l'episodio che potrebbe svoltare la partita: il terzino gialloblù Galber si infortuna ed è costretto ad uscire. Rientrerà solo per occupare il classico posto dello «zoppo» all'ala sinistra, e al suo posto in difesa Piccioli arretra De Togni.
La cronaca de L'Arena parla a questo punto di «supplizio» per i giovani veronesi che, reduci da 3 gare in 3 giorni consecutivi, raccolgono le ultime energie a disposizione per reggere agli attacchi del Cenisia forte di un uomo in più. Al 26' il piemontese Bonizzoni su punizione centra la traversa. All'ultimo minuto, attacco del Verona, centro di Maccacaro per Garzotti che batte a rete e spezza l'imbattibilità di Battara proprio a pochi secondi dal fischio finale, regalando al Verona un insperato quanto meritato quinto posto.
Queste le formazioni dell'incontro:
Verona: Renzi, Tambara, Galber, Vassanelli, Carantini, De Togni, Orna, Garzotti, Maccacaro, Bertucco, Tessaro.
Cenisia: Battara, Cantaluppi, Romero, Gerarca, Monticone, Guala, Marchioretto, Mencatto, Bonizzoni, Campanili, Gatto.
LE FINALI DAL PRIMO AL QUARTO POSTO
Per quanto riguarda invece il tabellone «nobile» del Torneo, ovvero la sfida fra le prime classificate dei gironi, le semifinali vedono Inter contro Carlin's Boys e P.U. Madrid contro Sampdoria.
Per molti la sfida fra gli spagnoli e la Sampdoria è la vera finale del torneo, e l'incontro non delude le aspettative. Nonostante il solito gioco veloce a palla bassa del Plus Ultra, è la Sampdoria ad avere la meglio con il punteggio di 2-1. Non manca qualche polemica, almeno stando al quotidiano Imperio di Zamora, secondo il quale il gol decisivo di Ferruccio Caceffo (veronese di Cadidavid, fratello di Gigi Caceffo allenatore della Primavera del Verona campione d'Italia nel 1968) scaturisce al termine di un'azione in cui c'era un sospetto rigore a favore degli spagnoli. Va comunque detto che la squadra del Plus Ultra è l'unica formazione straniera tra le quattro semifinaliste e sicuramente paga lo sforzo aggiuntivo del viaggio dalla Spagna che, come racconta l'allenatore Gil Montero al quotidiano sportivo El Mundo Deportivo, è durato 3 giorni.
Nell'altra semifinale, l'Inter prevale per 2-0 dei padroni di casa del Carlin's Boys.
La finale per il terzo posto vede il Plus Ultra vincere per 2-1 sul Carlin's Boys grazie alla rete decisiva di Poyan ai tempi supplementari.
L'atto finale si disputa fra Inter e Sampdoria nella sera del 29 agosto 1954. La partita, molto equilibrata, viene risolta da una rete di Mauro Bicicli al 73'. Per l'Inter è il quarto successo su 8 edizioni del torneo sanremese. Per la Sampdoria rimane la consolazione del miglior attacco del torneo con Arrigoni capocannoniere a quota 4 reti. Non è un caso che le due formazioni finaliste siano le squadre giovanili ad aver dato il maggior numero di calciatori alla serie A.
I ragazzi interisti ad arrivare nella massima serie sono: Mauro Bicicli, Pacifico Cuman, Giuseppe Moschioni, Luciano Redegalli.
Per la Sampdoria, oltre al citato veronese Ferruccio Caceffo (in serie A con il Catania), parliamo di Renzo Uzzecchini (con il Mantova), Alfredo Arrigoni e Paolo Marocchi, una bandiera della Sampdoria, con 157 presenze in 10 campionati di serie A.
La foto della Sampdoria seconda al torneo di Sanremo 1954, tratta da ucsampdoria.forumfree.it
TABELLONE RISULTATI
Gruppo A
Carlin's Boys - Helsingør 1-0
Carlin's Boys - Chase 0-0
Chase - Helsingør 1-1
Gruppo B
Internazionale - Konstanz 4-1
Cenisia - Konstanz 2-0
Internazionale - Cenisia 0-0
Gruppo C
PU Madrid - Casale 4-1
Verona – Casale 1-0
PU Madrid – Verona 2-0
Gruppo D
Sampdoria - Servette 6-0 (2)
Servette - Wacker Wien 2-1
Sampdoria - Wacker Wien 2-1
Semifinali dal 5° all'8° posto
Verona - Servette Genève 1-0
Cenisia - Chase 2-0
Semifinali dal 1° al 4° posto
Inter - Carlin's Boys 2-0
Sampdoria - PU Madrid 2-1
Finale 7° posto
Chase - Servette Genève 2-1
Finale 5° posto
Verona - Cenisia 1-0
Finale 3° posto
PU Madrid - Carlin's Boys 2-1 dopo tempi supplementari
Finale
Inter - Sampdoria 1-0
***
Il Torneo di Sanremo rappresenta per i giovani del Verona una sorta di spartiacque: di lì a qualche giorno saranno ufficializzate le liste di trasferimento. Per qualcuno dei giovani, fra cui i tre nuovi acquisti dalle società di provincia, ovvero Cesare Maccacaro (proveniente dal Bussolengo), Gino Bertucco (dal Cadidavid), e Sergio Carantini (dal San Zeno) il futuro è ancora in maglia gialloblù, mentre per tanti altri si aprono le porte delle cessioni in prestito. Il mediano Gianfranco Vassanelli va al San Giovanni Lupatoto, mentre Luigi Renzi, Loris Galber e Giovanni Garzotti finiscono in quarta serie all'Hellas, con cui è normale che ci sia un ampio scambio di giovani calciatori in quegli anni (la fusione arriverà alla fine della stagione 1957-58 quando il Verona retrocede in serie B dopo la sua prima avventura in massima serie, e l'Hellas viene contemporaneamente promosso in C).
Per il Verona, nonostante un lusinghiero quinto posto (su dodici partecipanti) con l'ottimo score di tre vittorie su quattro gare disputate, la partecipazione al torneo giovanile sanremese resterà un unicum e non si registreranno altre partecipazioni in seguito. Qualora dovesse servire una conferma del valore di Angelo Piccioli come allenatore, si può dire che la dirigenza gialloblù ne ebbe una riprova anche dalla gestione degli under 19 in questo torneo internazionale. Piccioli sarà chiamato già dopo solo 8 giornate del campionato 1954-55 a collaborare con il dott. Giulio Cappelli per sostituire Ferrero (cui viene ufficialmente concesso «un periodo di licenza») alla guida della prima squadra. Non è che un ulteriore passo nel processo che porterà Angelo Piccioli, di lì a 3 anni, a coronare il sogno di un'intera città portando il Verona in serie A per la prima volta nella sua storia.
Infine, una curiosità, di cui ci danno notizia i quotidiani spagnoli. Le prestazioni del P.U. Madrid avrebbero suscitato così tanta simpatia e interesse negli sportivi locali, da invitare i ragazzi spagnoli ad affrontare in amichevole la prima squadra della Sanremese, militante in serie C, il giorno dopo la fine del Torneo giovanile. La Sanremese si impose per 5-1.
Paolo
NOTE
(1) Nessuno dei nomi nella formazione del P.U. Madrid pubblicata sui quotidiani dell'epoca corrisponde alla rosa pubblicata sul libretto della manifestazione sanremese del 1968, probabilmente perché in patria i giocatori erano chiamati con il nome o con un secondo cognome, cosa che non deve sorprendere visto che nella rosa ufficiale del P.U. Madrid compaiono perlomeno tre Sanchez, due Lopez, due Gonzalez. Così, ad esempio, il giocatore Belmonte che è autore di una doppietta contro il Casale e di un gol nella finale per il terzo posto contro il Carlin's Boys, è indicato nella classifica marcatori del libretto della manifestazione come Banales B. A. Possiamo escludere l'errore dal momento che abbiamo trovato le formazioni del Plus Ultra in almeno 2 quotidiani spagnoli diversi. In quanto al citato Belmonte, si trova scritto anche Delmonte e Dalmonte ma propendiamo per la prima forma dal momento che è compatibile con le iniziali di Banales B. A. A togliere ogni dubbio sulla denominazione dei giocatori spagnoli ci sono i Cuadernos de Futbol della Revista de Cihefe, dove sono riportati i nomi completi degli atleti che hanno preso parte al campionato del mondo juniores del 1954. Il giocatore plusultrista più rappresentativo, Arriola, al secolo è Josè Luis Arriola Gonzalez, nato a Madrid il 22 marzo 1936. Nel libretto della manifestazione sanremese è quindi da identificarsi nel nome Gonzales J. L. A.
(2) Sui siti rsssf.org e sanrepedia è riportato stranamente un pareggio per 0-0 nella sfida fra Sampdoria e Servette nella prima giornata del torneo. La stranezza del dato non sta tanto nel fatto che sia presente su due fonti (uno dei siti può avere usato l'altro come fonte), quanto nel dettaglio secondo cui, essendosi trovate Servette e Sampdoria a pari punti e pari differenza reti alla fine del girone D, i doriani avrebbero passato il turno con il lancio della monetina. Informazione che non trova riscontro in nessun'altra fonte, dato che L'Arena, Il Corriere dello Sport, La Stampa e perfino il quotidiano spagnolo Mundo Deportivo riportano la vittoria della Sampdoria per 6-0, i primi due dando anche i nomi dei marcatori. Il libretto della manifestazione in nostro possesso, quello dell'edizione 1968, non riporta i risultati delle prime fasi, ma basta guardare la classifica marcatori dove ci sono i doriani Arrigoni con 4 gol, Marocchi con 3 gol e Gaio con 2 gol per rendersi conto che la Sampdoria ha in effetti battuto il Servette di goleada. L'ipotesi che ci sembra più plausibile è che i quotidiani del 1954 abbiano correttamente tutti riportato il successo della Sampdoria per 6-0 e, data la contemporaneità, non possono essere stati influenzati l'uno dall'altro. Fonti successive, probabilmente per un errore di trascrizione da 6-0 a 0-0, hanno dovuto giustificare la qualificazione della Sampdoria e, regolamento alla mano, ne hanno dedotto un sorteggio con la monetina che risulta infondato.