Stella
Rossa- Verona 2-3: una match indimenticabile che vi raccontiamo
attraverso le appassionate parole di Roberto Puliero, da più di vent'anni "voce" dell'Hellas,
tratte dal libro "Alè Alè alè bum bum".
"La grande attesa dei tifosi era rivolta soprattutto allo storico debutto
i Europa: lo stato d'animo, misto di trepidazione e di orgoglio, era quello
del contadino invitato a corte dal re. Dopo l'incontro d'andata, terminato
uno a zero per i nostri grazie alla rete di Pierino Fanna, l'entusiasmo salì alle
stelle, ma la gara di ritorno appariva paurosamente difficile. Migliaia di
veronesi, con i mezzi più disparati, accompagnarono la squadra Belgrado,
scoprendo una città che pareva uscita da un film italiano degli anni
cinquanta, con i quarti di bue appesi fuori dalle macellerie vuote, e i giocattolini
di latta nelle vetrine dei minuscoli negozi. Lo stadio della Stella Rossa,
ribattezzato "Maracanà" per il tifo infernale dei suoi sostenitori,
era infossato in una buca tra le colline, dove gli avversari dei padroni di
casa, accerchiati da tanto clamore, finivano i genere sopraffatti. Dopo solo
un quarto d'ora gli slavi annullarono lo svantaggio dell'andata andando a
segno su rigore. Il boato dello stadio si fece spaventoso. Non tremarono i
ragazzi di Bagnoli, che ripresero a ordire con precisione le loro ben congegnate
controffensive. Poco dopo la mezz'or, Gigi Sacchetti esplose dal limite una
staffilata improvvisa, che andò a infilarsi imprendibile sotto l'incrocio:1-1.
I padroni di casa si rituffarono all'assalto schiumanti di rabbia.
All'inizio della ripresa riagguantarono il vantaggio, e subito s'avventarono
con veemenza
alla ricerca del gol della qualificazione. Fu allora che, come il
puffetto buono delle favole, fece capolino nella bolgia Nanu Galderisi, inventando
d'incanto due magici guizzi che nuovamente ribaltarono il punteggio:
3-2!
Proprio come nelle favole, giocatori e tifosi vissero felici e
contenti lo storico momento di ineffabile gioia: al suo primo tentativo,
il Verona aveva trionfato in Europa. L'esultanza si mescolava all'incredulità e
alla commozione. Fuori dagli spogliatoi, decine di tifosi aspettarono
i giocatori. Nanu Galderisi si tuffò festante i mezzo a
loro, che più volte lo lanciarono verso il cielo, donde
forse era venuto. Io salii sul pulmann della squadra che ci riportava
in albergo. Tricella, Volpati, Di Gennaro, capi carismatici dello
spogliatoio, si guardavano in faccia gioiosamente stupiti e si
dicevano: "Ma allora siamo proprio forti. Impercettibili pieghe
ai lati della bocca, forse significante un sorriso, furono individuate
persino sul volto di Bagnoli. In albergo ci aspettava fumante il
risotto al tastasal confezionato da Billy Pattaro, cuoco della
bassa appositamente aggregato alla trasferta per stemperare la
tensione col calore dei profumi di casa".
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