Un Bentegodi reso spettrale dallo sciopero del tifo (circa 1700 paganti tra cui il sottoscritto) ha fatto da cornice al primo vero test stagionale dell'Hellas che è uscito sconfitto contro il Cagliari al secondo turno di Coppa Italia. Ho seguito la partita per rendermi conto delle prospettive della squadra gialloblu nel caso il tanto agognato cambio societario si riveli l'ennesima chimera. Sulla carta non dovrebbe esserci partita, visto che il Cagliari oltre ad essere compagine di serie A, annovera tra le sue fila giocatori di tutto rispetto, mentre il nostro Hellas, già febbricitante la scorsa stagione, con le partenze estive sembrerebbe in prognosi riservata, o già scontata, nel senso di essere tra le candidate alla serie C.
La partita inizia sotto una pioggia fitta che, di colpo, si trasforma in un vero e proprio nubifragio, tale da costringere l'arbitro a rimandare temporaneamente le due squadre negli spogliatoi. Si riprende dopo 40 minuti su un campo pesante ma accettabile. Il Cagliari segna subito: fuga di Suazo sulla destra cross in mezzo e il piccolo Esposito entra sul secondo palo e infila Pegolo. Evidenti le responsabilità della difesa gialloblu, in primis di Teodorani che non riesce (e non ci riuscirà per tutto il resto della partita) a tenere l'incontenibile honduregno, ma anche del resto del pacchetto arretrato, incapace di intervenire sul cross. In ogni caso il Verona tiene bene il campo e costringe gli ospiti a difendersi. Italiano prende in mano la regia della squadra, ben coadiuvato da Guarente e da un Pulzetti che, in termini qualitativi, lascia un po' a desiderare, ma risulta piuttosto efficace nei contrasti recuperando parecchi palloni. Cutolo mostra in varie occasioni di avere i piedi buoni, ma di fatto incide poco, a causa della propensione a tenere troppo la palla, soprattutto quando si tratta di chiudere qualche fraseggio al limite dell'area cagliaritana. Si rivela invece una piacevole sorpresa Da Silva, molto bravo a tenere palla ma anche a velocizzare l'azione facendo da sponda con appoggi di prima. Proprio il brasiliano segna il gol del pareggio, con un'azione personale davvero molto bella: prende palla a qualche metro dall'area rossoblu, dove viene affrontato da due difensori ospiti, un paio di finte e poi riesce a scoccare il tiro che si infila alla sinistra del portiere. Foderaro fa la sua parte anche se tende ad aspettare troppo la palla e sbaglia qualche passaggio di troppo. Se attacco e centrocampo tutto sommato danno segnali positivi, la difesa gialloblu è invece un mezzo disastro. Comazzi riesce ad essere efficace solo quando azzecca qualche anticipo, altrimenti sono dolori, Turati va in bambola ogni volta che Esposito azzarda una finta e i passaggi giusti si contano sulle dita di una mano, mentre Teodorani è quasi nullo in fase di contenimento ma si propone in fascia con discreti risultati. L'unico che, a mio avviso, merita la sufficienza, è Sibilano, non un fenomeno intendiamoci, ma si fa valere nel gioco aereo, tiene bene la posizione ed è l'unico che riesce a fare passaggi semplici e corretti in fase di disimpegno. Il primo tempo si chiude sul risultato di 1-1, ma ai punti è senz'altro il Verona a prevalere.
Nella ripresa il Cagliari appare più determinato, soprattutto a centrocampo, tuttavia il leit-motiv dell'incontro non cambia ed è sempre l'Hellas ad essere più propositivo, senza però riuscire ad incidere. L'impressione è che, comunque, il Cagliari non stia forzando più di tanto e tenda soprattutto ad agire in contropiede. Con il passare dei minuti però, i rossoblu stringono i tempi e mettono in seria difficoltà il Verona, salvato per ben tre volte da un bravissimo Pegolo. Nel frattempo Ficcadenti ha sostituito Foderaro con Iunco che delizia subito la platea con la sua azione più classica: serpentina a testa bassa, palla persa e fallo da dietro sull'avversario che si è permesso di portargliela via... A un quarto d'ora dalla fine l'ennesima titubanza della difesa gialloblu regala al Cagliari il gol della vittoria. Tutto secondo copione quindi, anche se il Verona potrebbe pareggiare con Cutolo che, in piena area, si trova tra i piedi un pallone invitante ma lo spedisce alto sulla traversa. Per dovere di cronaca bisogna dire che ad innescare l'azione è stato un bell'affondo di Iunco sulla sinistra con conseguente cross dalla linea di fondo. É l'ultima azione degna di nota, il Cagliari fa melina, amministra i minuti finali e si porta a casa la qualificazione.
In generale il Verona ha fatto una buona gara e un risultato di parità non sarebbe stato un furto. La mano di Ficcadenti si vede e la squadra si muove bene. Tuttavia, è evidente che servono rinforzi, soprattutto in difesa dove Comazzi non è in grado di guidare il reparto. Su questa squadra si può lavorare e sperare in un buon campionato inserendo almeno 3-4 giocatori di buon livello (ad esempio Cammarata vicino a Da Silva lo vedrei piuttosto bene, è una coppia che potrebbe essere ben assortita), così com'è alla lunga si soffrirà. Se poi prendiamo in considerazione l'ipotesi che invece di accogliere dei rinforzi dovremo salutare Pegolo, Italiano e Pulzetti... beh, meglio tenere le dita incrociate per l'ennesima volta e sperare che questa sia quella buona!
Davide