Analizzato l'attacco, lasciamo per un attimo da parte il settore di centrocampo e concentriamoci sugli acquisti della zona difensiva.
Spicca tra tutti l'arrivo del greco Vangelis Moras. Un giocatore solido, preciso e quasi invalicabile tanto da aver oscurato con la sua presenza anche l'ineffabile (almeno l'anno scorso) Maietta. Per l'arrivo di Moras in gialloblu dobbiamo dare merito a Sogliano di aver lavorato in maniera esemplare. Moras infatti è stato preso solo successivamente la squalifica comminata a Pesoli nel caso calcioscommesse. Già Pesoli di suo sarebbe stato un acquisto eccellente ma il fatto di aver dovuto tamponare in fretta e furia (anche se forse un po' se l'aspettavano) il mancato ingaggio di Pesoli con un altrettanto ottimo giocatore è stata veramente un'operazione brillante da parte del direttore sportivo.
Non altrettanto brillante invece sono state le operazioni sui terzini. Partivamo da una situazione lo scorso anno non propriamente rosea. Abbate riadattato a destra, Cangi poco impiegato, Pugliese ai margini e Scaglia sul viale del tramonto. Urgevano assolutamente operazioni importanti ed invece ci siamo dovuti adattare ancora una volta. Dei quattro vecchi è rimasto il solo Pugliese che però si infortuna gravemente alla prima amichevole quindi è come non averlo mai avuto. Viene comperato per la fascia destra Josè Angel Crespo, giocatore di discreto lignaggio ma che viene a mancare forse in quanto a motivazioni e quindi rende meno di quel che ci si poteva aspettare. Discreto in fase di copertura, da rivedere assolutamente in fase propositiva. Un giocatore senza infamia e senza lode, potremmo definirlo. Per lui 10 presenze in campionato.
A sinistra arrivano due giovanotti: Ivan Fatic e Michelangelo Albertazzi. Il primo è letteralmente una meteora. Questo si sapeva prima che arrivasse e questo ha confermato nelle poche presenze che Mandorlini gli ha concesso. Definito da Sogliano “la mia unica scommessa” ed è una scommessa che oramai possiamo dare per persa, per quanto non sia affatto l'unica. Su Albertazzi invece va spesa qualche parola in più perché il ragazzo è giovane, di buona scuola, piedi educati come lo sono i suoi modi, buona presenza in campo, seguito a vista dai compagni più esperti. Questa, se è vero che lo riscatteremo completamente dal Milan, può essere una buona scommessa su cui vale la pena puntare. Le sue 6 presenze (con 1 gol di rapina) sono concentrate tutte nel mese di dicembre e fanno ben sperare.
A questo punto, nella nostra analisi, difesa e centrocampo si intersecano trovando il punto d'unione in due nomi in particolare: Martinho e Fabrizio Cacciatore.
Raphael Martinho è sicuramente la più lieta sorpresa del Verona di questa prima parte di stagione. E' un giocatore molto tecnico e dalla grande velocità. L'unico tra esterni offensivi e difensivi in possesso di un cambio di passo che mette sempre in crisi gli avversari. Purtroppo, a causa della cronica mancanza di terzini è stato quasi sempre riadattato a fare il difensore a sinistra pur riuscendo a dare il suo contributo in fase offensiva con efficaci volate e inserimenti. 15 presenze e 4 gol giocando praticamente solo in difesa è un ruolino di marcia di tutto rispetto.
Fabrizio Cacciatore invece è arrivato a mercato quasi concluso, per colmare tutte, o quasi, le lacune della squadra. Come si diceva, ad inizio stagione, mancavano due terzini a sinistra, uno a destra e in più cominciava ad evidenziarsi una critica carenza di centrocampisti affidabili. Nessun problema, per tutto c'è Cacciatore. Lo metti a fare il terzino e lui fa il terzino, serve il mediano e fa il mediano, vogliamo la mezzala e lui fa la mezzala. Non è un campione, intendiamoci, in nessuno di questi ruoli però il fatto che sia così duttile è un'arma favolosa in mano dell'allenatore che così ha a disposizione moltissime soluzioni. Mandorlini lo stima molto e si riconosce in lui, lui lo ripaga con il compito pulito e ordinato (anche se a volte un po' nervoso). Colleziona la bellezza di 19 presenze, ovvero è stato assente solo in una partita da quando è giunto a Verona.
Spostandoci pienamente a centrocampo parliamo dell'altra grande delusione di questa prima parte di campionato: Armin Bacinovic. Comperato per essere il regista top-player che ci avrebbe fatto fare il salto di qualità si è dimostrato un giocatore compassato, lezioso e poco incline al sacrificio almeno nella prima parte del girone. Poi è stato accantonato, giustamente, e rispolverato in occasione di una serie di infortuni a centrocampo. In queste ultime partite lo abbiamo ritrovato migliorato sotto tutti gli aspetti e sinceramente non ha sfigurato davanti alla difesa. Siamo ancora lontani dal livello a cui aspiravamo giocasse, noi e anche lo stesso Sogliano, che l'ha preso in prestito secco conoscendolo pienamente come giocatore. Anche qui, un evidente errore di valutazione.
Chi invece ha reso forse più di quel che ci si poteva aspettare è stato Simon Laner. Il nostro ex primavera si è guadagnato la maglia da titolare dando fin da subito compattezza ad un centrocampo forse precedentemente troppo sopravvalutato. Non dimentichiamoci che è stato preso per fare il comprimario in un centrocampo formato da Halfredsson-Bacinovic-Jorginho anche se un sostituto di Russo più cattivo e più tecnico era chiaro che avrebbe fatto molto comodo. 17 presenze e 2 reti per lui, prima di star fuori quasi tutto il mese di dicembre per infortunio.
In fondo alla lista della spesa troviamo nomi da Chi L'Ha Visto. Simone Calvano, talentuoso mediano scuola Milan che doveva essere il vice di Bacinovic. Problemi fisici prima e disciplinari poi l'hanno costretto a giocare con la primavera e il suo futuro in gialloblu non è nemmeno iniziato. Il francese Huston, nuovo Thuram, i paraguayani Arzamendia e Verdun sono stati aggregati alla primavera dove come sappiamo le cose non stanno andando come ci si aspettava con l'ultimo posto in girone e pochissimi punti fatti. Sul giovane ghanese Derrick Owusu Ansah possiamo guardare con un po' più di speranza. E' vero che è arrivato a Verona via Juventus per farlo giocare nella primavera ma è altrettanto vero che il Verona in qualche maniera potrebbe trattenerlo fino alla maturazione completata. Un mediano molto grintoso e già strutturato fisicamente nonostante i suoi 18 anni. Qualche panchina la sta già facendo e forse a breve lo vedremo esordire anche in prima squadra.
Tirando le somme sull'attuale rosa e sui nuovi innesti la situazione appare abbastanza complicata. Da un lato abbiamo delle sonore delusioni, Bacinovic, Rivas, Grossi, dall'altro abbiamo invece alcuni ottimi giocatori: Cacia, Martinho, Laner e Moras. In mezzo troviamo le scommesse perse come Fatic, Calvano e Bojinov e un gruppo di giocatori nella media ma con speranza di crescita per il futuro quali Crespo, Cacciatore, Cocco, Carrozza e Albertazzi.
Il bilancio che ne esce non piacerà sicuramente al presidente Setti che oltre alla situazione poc'anzi descritta si ritrova ad avere una squadra che è terza e con meno di 10 punti dalla quarta in classifica. E' anche vero che sempre guardando quanto abbiamo scritto ci è andata pure bene perché solitamente quando si sbagliano 4-5 acquisti la stagione va in fumo completamente mentre noi invece pur con le nostre lacune siamo ancora in buona posizione.
Il mercato di riparazione è aperto e Sogliano è chiamato ad operare abbastanza pesantemente. Serve almeno un esterno di peso da abbinare a Juanito, serve un centrocampista con i fiocchi e serve quantomeno un terzino affidabile. Soprattutto serve gente concreta e con la "fame" come dice Sogliano, non tanto ex-giocatori o gente svogliata convinta che in B ci si possa anche impegnare un po' di meno per riuscire.
Valeriano