|
“Nec Descendere, Nec Morari” “ locuzione latina resa “mitica” a Verona perché motto attribuito agli Scaligeri e successivamente in epoca contemporanea scelto come motto anche per la Provincia di Verona. Qualcuno l'ha persino messa in bocca a Cangrande della Scala, figuriamoci.
In realtà, di mitico c'è poco o nulla in quella frase che campeggiava di norma sui ponti che attraversavano i grandi fiumi. Ponti a più campate che presentavano rampe abbastanza scoscese da dover essere affrontate con la giusta “determinazione” da parte dei carri trainati dai buoi. Questi carri erano invitati ad andare esclusivamente avanti vietando appunto la loro fermata o il loro indietreggiamento per ovvi motivi di traffico.
E', in effetti, un bel motto, non c'è che dire. Preso a cuore non solo a Verona dai veronesi ma anche dalle truppe alpine. Una trasposizione del più famoso e prosaico “ “chi si ferma è perduto” “.
Uno striscione con il “ “Nec Descendere, Nec Morari ““ campeggia oramai da anni in curva sud, scritto con un eleganti caratteri gotici.
Ci è venuto in mente proprio questo motto in questi giorni di vera passione gialloblu. Vale la pena forse domandarsi se in questa situazione stiamo tutti (rivolto ai tifosi) veramente andando avanti oppure se qualcuno o più di qualcuno non si sia forse fermato o stia tornando indietro.
Nell'ultima partita in casa abbiamo assistito alla vergogna dei fischi e della moltitudine di persone che invocava il cambio dell'allenatore dimenticandosi completamente di dare sostegno e supporto alla squadra che era in evidente difficoltà.
A ridosso e dopo la gara contro la Sampdoria sedicenti tifosi ringraziavano la gragnola di reti subite “ “così vedemo se i fa qualcosa (in società)” “.
Ora che arriva la Fiorentina, e giocheremo con la squadra ancora una volta in condizioni precarie e senza diversi titolari, e che questa gara precederà di pochi giorni la cruciale partita di Carpi, a qualcuno è balenata in testa l'idea di auspicare un risparmio di energie da parte dei nostri per poi giocarsi tutto in quel di Modena.
Ecco, in questi casi non solo il tifoso si ferma ma sta addirittura indietreggiando. L'esame di coscienza è assolutamente necessario.
Chi verrà mercoledì sera al Bentegodi deve mettersi nell'ordine di idee che il comportamento da tenere dovrà essere completamente differente, viceversa che se ne stia pure a casa a guardarsi la partita dal divano.
Il momento non è cruciale, è terribile. Non possiamo far mancare il sostegno. Non possiamo permetterci di essere i primi a tirare indietro. Se tiriamo indietro noi come possiamo poi criticare i giocatori quand'anche giocassero così da schifo come domenica a Genova?
Non si deve risparmiare nessuno mercoledì sera, nè noi sugli spalti nè gli undici che scenderanno in campo. Poi possiamo anche perdere perché sono più forti ma quanto meno deve essere una lotta.
Dimentichiamoci dell'allenatore, del presidente con le scatole cinesi, delle polemiche da studio televisivo, dei moduli, dei cambi!
Non vi accorgete che sono tutti alibi per poter disattendere il“ “Nec Descendere Nec Morari” “?
Valeriano
Hellastory, 27/10/2015