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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

INTERVISTA A CIRIGLIANO: NUOVA STELLA GIALLOBLU?

Hellastory: Le Ultimissime

INTERVISTA A CIRIGLIANO: NUOVA STELLA GIALLOBLU?
INTERVISTA A CIRIGLIANO: NUOVA STELLA GIALLOBLU?

Se ne parlava da giorni e finalmente è arrivata l'ufficialità; questa volta, così come con Toni, il “tira e molla”, diventato un habituè delle trattative dell'ultimo mese, si è concluso con il lieto fine, scongiurando il timore di una nuova trattativa sfumata in extremis (Ebagua, Yepes, Saponaru, Gonzalez).

Ezequiel Cirigliano, giovane promessa del River Plate, può quindi finalmente vestire la maglia scaligera e da oggi unirsi a Mandorlini e compagni nel ritiro in Val Ridanna. Il centrocampista arriva a Verona con la formula del prestito oneroso (si parla di qualche centinaia di migliaia di euro) più diritto di riscatto a fine anno.

La storia di Cirigliano è particolare perché dopo una rapida ascesa, che lo aveva portato a vestire la maglia titolare del River Plate a 19 anni, a conquistare da leader del centrocampo prima il ritorno nella massima serie (2011/12) e poi un ottavo posto in Prima Divisione (Apertura 2012) e ad attirare su di sé l'interesse di molti grandi club europei (Napoli, Manchester City, Manchester United), è bastato l'avvento di un nuovo allenatore (l'ex interista Ramon Diaz al posto dell'ex laziale Almeyda) per intraprendere una triste parabola discendente: per lui le presenze in campo si sono ridotte a 5 nel Clausura, chiusosi con uno splendido secondo posto dal River dietro al Newell's Boys dell'ex gialloblu Vergini.

E' da questo accantonamento che Sogliano ha fatto nascere le premesse per il trasferimento del giovane in gialloblu. In attesa di sentire le sue parole dal vivo nella presentazione ufficiale di oggi pomeriggio, proviamo a farvi scoprire qualcosa di più di questo campioncino pubblicandovi l'intervista rilasciata da Cirigliano al più popolare quotidiano sportivo argentino, “Olè”, giusto alla vigilia della partenza per Verona (sabato scorso).

NON LO PRENDO COME UN FALLIMENTO

Cirigliano dice che «nel River Plate a volte non basta dare il massimo», e ora che è sul punto di trasferirsi al Verona, giura: «Un giorno tornerò per vincere lo scudetto con questa maglia ...».
«Sarà difficile dire addio al River. Veramente difficile, ma mi sto preparando per quel momento. Sabato parto per l'Italia. Quindi domani passerò all'allenamento per salutare i miei compagni...».

Ezequiel Cirigliano osserva la pioggia (ndr in Argentina è pieno inverno) con nostalgia. Non è ancora ufficiale la sua partenza, ma ormai la sua decisione è stata presa: da oggi, e almeno per un anno, il suo presente calcistico sarà nell'Hellas Verona. «Si, sì, è tutto sistemato. Me ne vado» attacca il centrocampista centrale che, a 24 ore dall'aereo che lo porterà in Europa, ha rotto il silenzio in un incontro esclusivo per Olé (ndr il più importante periodico sportivo d'Argentina).

- E' stato difficile decidere?

Sì, perché è successo tutto così in fretta dal momento in cui ho fatto il mio debutto nel River che trovarmi già a pensare di lasciare la squadra e l'Argentina mi sorprende parecchio. Ancora non riesco a crederci: vado a giocare in Italia. Spero di adattarmi rapidamente al nuovo ambiente e che questa esperienza mi aiuterà a crescere come giocatore. In questo senso, al momento della decisione, la mia famiglia mi ha spinto e supportato molto. Però un po' di lacrime sono scese, specialmente con i miei amici di quartiere. Quando ho detto a mio cugino David, a Ezequiel, a Luca Ibañez, al Chuncky Cebolla e a Diego, è stato un momento speciale per tutti. Però loro vogliono il meglio per me e sanno che questa può essere la scelta giusta.

- Sei in partenza giusto?

Sì, sì. Me ne vado con un grande senso di gratitudine verso il River Plate e verso i tifosi, e so che un giorno realizzerò il mio sogno di diventare campione d'Argentina con questa maglia. Non so cosa accadrà in futuro, ma intanto di certo starò fuori un anno in prestito. Qui al River ho sempre cercato di dare il meglio di me. A volte mi è venuto bene altre meno, ma non ho mai risparmiato niente per questa maglia. Se vado, c'è un motivo. Nel River dai sempre il massimo, ma a volte non è sufficiente ...

- Te ne vai perché qui al River Plate non avresti avuto continuità?

Il River è un grande club e giocare titolare qui non è facile, visto i giocatori che ci sono in rosa. C'era sempre una sana competizione con tutti. Quando al posto mio hanno giocato il Lupo (Ledesma), Leo (Ponzio) e Ariel (Rojas) io li ho sostenuti. Non considero questa mia partenza come un fallimento, me ne vado per giocare di più e crescere. Ho potuto conquistare la Prima Divisione con Matias (Almeyda). Come autocritica mi rimprovero di essermi demoralizzato l'anno scorso quando sono uscito dai titolari e di essermi fatto influenzare da cose extra-calcistiche. Ma ho imparato da questo, non avrei dovuto subire la situazione in quel modo. Però con i miei compagni del River la competizione è sempre stata sana. Me ne vado ma a Kranevitter (nuova giovane stella del centrocampo del River, classe 93') gli ho detto che vestire la maglia del River è un qualcosa di unico, di inspiegabile, che colga l'occasione e dia tutto per far bene e crescere ancora in questa fantastica squadra. So che farà molto bene perché lui è un grande giocatore e ha un grande futuro.

- Stai meglio?

-Sì. Ora mi sento pronto a combattere. Pronto per ripartite in Italia. Mi accompagnerà mia mamma Flavia, mia sorella Camila e Solange e mia nipote Uma, che è ancora piccolina ...

- Cosa sai dell'Hellas Verona?

Mi hanno già raccontato un po' di cose; nelle prossime ore mi metterò in internet per raccogliere più informazioni possibile.

- Hai parlato con qualcuno del club italiano?

-Non ancora. Ma io sono molto eccitato. Non vedo l'ora di aprire gli occhi e vedermi in Italia...

Cirigliano domanda, ascolta, immagina. Si proietta nell'affascinante città di Verona, nel Nord d'Italia, per difendere la maglia di una squadra che torna in Serie A dopo 11 anni. Già si vede contro Pirlo, Totti, Tevez, Balotelli e tante altre stelle del calcio mondiale. E gli occhi gli si illuminano quando gli parliamo delle passeggiate che si farà per il Castello Scaligero del XIV secolo scaligera e della casa di Giulietta ...

- Hai realizzato quello che ti sta per succedere?

-Più o meno. Sono sorpreso perché sogni tutta la vita di andare in Europa e quando ti tocca, non riesci a crederci. Eppure, io vi do la mia parola: so che un giorno vincerò con la maglia del River.

Hellastory, 18/07/2013

PRESIDIO PRESENTA ... QUELLO CHE HA GIA' FATTO


A differenza di molti amici tifosi che ne sentivano la necessità (addirittura, alcuni, l'urgenza) sono stato sempre piuttosto scettico sul valore aggiunto che avrebbe fornito una conferenza stampa di Presidio Investors, oltre al fatto formale e simbolico di abbinarci un volto. In primo luogo, perché abbiamo un campionato in corso e non c'è mai molto da aggiungere al di là ai risultati che vengono dal campo: quando le cose vanno bene va tutto bene, se invece le cose vanno male ci stiamo lavorando. In secondo luogo, perché ambizioni, promesse e speranze lasciano il tempo che trovano nel mondo del business. A maggior ragione se la proprietà che parla non è una persona fisica (con le sue passioni, il suo entusiasmo e il peso dei soldi che ci mette) ma un'entità e, tramite lei, un funzionario delegato a farlo col ruolo di Presidente Esecutivo. Italo Zanzi, con tono sobrio e distaccato, ha detto solo quello che poteva dire e che il suo ruolo gli consente. A tal proposito, interessante notare che, ogni volta che parla di Presidio, lo fa indicandoli come loro. Comunque, in conferenza stampa abbiamo avuto da lui solo conferme: Presidio, più che parlare fa e, da questo punto di vista, finora, ha messo in atto tutta una serie di decisioni ampiamente verificabili. In sintesi: 1) ha lasciato l'intera gestione stagionale in mano alla vecchia dirigenza – proprietà in segno di continuità 2) non ha messo soldi sul mercato invernale ritenendo (e condividendolo con Sogliano) che la classifica e il parco giocatori a disposizione sono sufficienti per salvarsi 3) se le cose dovessero andare male, ha assicurato che la società c'è. E ci mancherebbe altro ... aggiungo io 4) qualche operazione minore, per la verità, l'ha fatta sulla Primavera (in lotta con la Juventus per i playoff) e il settore femminile (in lotta per non retrocedere in serie C).

[continua]

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