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HELLAS VERONA / Le Ultimissime

A CHE PUNTO E' IL PROGETTO HELLAS DI SETTI (2° parte)?

Hellastory: Le Ultimissime

A CHE PUNTO E' IL PROGETTO HELLAS DI SETTI (2° parte)?
A CHE PUNTO E' IL PROGETTO HELLAS DI SETTI (2° parte)?

Come già anticipato dal sito calcioefinanza.it e riportato da tggialloblu.com, la promozione in serie A, conquistata abilmente dal duo Setti-Sogliano al primo tentativo, non è stata indolore dal punto di vista economico. Gli investimenti fatti in estate per attrezzare la rosa e i ricchi premi promozione promessi a giocatori e dirigenti hanno finito per incidere non poco sulle casse del club gialloblu che ha chiuso anche il bilancio 2012/13 (al 30 giugno 2013) con una perdita operativa di 6,77 milioni di euro; si tratta, come si può vedere nella tabella sotto, ormai di un habituè per la nostra società che negli ultimi anni ha sempre chiuso in rosso. Un risultato probabilmente inevitabile nelle paludi del calcio italiano (Lega Pro e serie B) e che spiega tutti i sacrifici fatti da Setti per uscire in fretta da questa situazione, riconquistando la massima serie.

RISULTATI DI BILANCIO HELLAS VERONA 2006-2013

Stagione Ricavi Ris. operativo Ris. netto
2006/07 15,04 milioni -0,22 milioni +1,07 milioni
2007/08 4,73 milioni -7,57 milioni -8,33 milioni
2008/09 3,36 milioni -7,01 milioni -5,16 milioni
2009/10 4,33 milioni -4,06 milioni -3,96 milioni
2010/11 3,77 milioni -5,17 milioni -5,09 milioni
2011/12 11,2 milioni -1,36 milioni +2,98 milioni
2012/13 14,1 milioni -6,77 milioni -5,35 milioni


RICAVI. L'ingresso nel salotto buono del calcio italiano farà lievitare i proventi della società su tutti i fronti:

- il botteghino, che nei due anni di serie B ha prodotto incassi per 3,3 milioni di euro, in serie A con l'aumento dei prezzi e del numero degli abbonati ha regalato alla società 4,06 milioni di euro solo con la campagna abbonamenti; tutto fa pensare che con l'aggiunta dei spettatori paganti si potrà arrivare a fine anno almeno a 5,5 milioni di euro (per ora l'incasso record, sommando quota abbonati e quota paganti, si è registrato in Verona-Milan con 473.787 euro, seguito da Verona-Juventus di domenica scorsa fermatosi a 455.470 euro).
Ora, senza affrontare le polemiche sulla indisponibilità dei parterre (che richiederebbero investimenti milionari per essere messi a norma, al momento eccessivi per le tasche della società: http://www.hellas1903.it/scheda.asp?idprod=4397&idpadrerif=26), che ha sicuramente frenato gli incassi al botteghino (contro Milan, Chievo e Juventus la richiesta di biglietti era molto superiore a quanto disponibile), è chiaro che si tratta di un dato di tutto rispetto, che pone il Verona tra le società di vertice della serie A.
L'Hellas infatti ad oggi è nono per numero di presenze allo stadio (media di 20.950 unità http://www.stadiapostcards.com/A13-14.htm) ma a livello di incassi supera la Sampdoria piazzandosi ottavo alle spalle delle grandi (in ordine Inter, Napoli, Roma, Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina).

- I proventi per diritti audio e tv schizzeranno dai 784 mila euro dello scorso anno a una cifra sicuramente superiore ai 20 milioni di euro (in compenso si azzereranno i contributi in conto esercizio che in serie B valevano 4,1 milioni).
Come infatti riportato in http://goo.gl/1tTMJN la ripartizione dei diritti è per un 40% uniforme (lo scorso anno 17,31 milioni a club), per un 30% legato al bacino d'utenza (25% sulla base dei sostenitori e 5% della popolazione residente nella provincia) e per un 30% ai risultati del club (5% ultima stagione, 15% nel quinquennio precedente e 10% dal dopoguerra ad oggi). Nel calcolo del numero di sostenitori incomprensibilmente non fanno testo le presenze allo stadio quanto le rilevazioni effettuate da società di ricerca di mercato.
Per stimare l'introito totale che potrà avere l'Hellas a fine stagione abbiamo preso in considerazione un numero di sostenitori pari a quello dell'Atalanta (2,81 milioni), bacino d'utenza (numero di abitanti della provincia) tra Genova e Firenze (1,25 milioni), ultima stagione al decimo posto (2,27 milioni), ultimo quinquennio intermedio tra Siena e Pescara (1,3 milioni) e risultati storici al livello tra Palermo e Genoa (3 milioni): ne risulta un introito totale di 28 milioni di euro che prudenzialmente arrotondiamo per difetto a 27 milioni;

- Proventi commerciali e royalties, è la voce che potrebbe riservare le maggiori sorprese in questo 2013/14 in quanto la società in questi mesi ha ceduto la titolarità del marchio “Verona” per lo sfruttamento commerciale, marketing e comunicazione alla neo-costituita società Hellas Verona Marketing & Communication S.r.l., società che gestisce le numerose iniziative imprenditoriali portate intraprese da Setti in questo ambito (il bellissimo Hellas Store, il ristorante/pizzeria Hellas Kitchen, Radio Hellas...) e che hanno finora riscontrato un buon successo.
Le note al bilancio della società (pubblicate lo scorso ottobre ndr) citano testualmente come “dalla cessione del marchio e dalle plusvalenze ottenute dalla campagna trasferimenti la società conti di utilizzare gran parte del credito per imposte anticipate, maturato sulle perdite fiscali degli scorsi anni".
Per utilizzare per intero il credito che ammonta a più di 6 milioni di euro la società deve realizzare plusvalenze per circa 15 milioni di euro.
Ecco quindi cadere a fagiolo la cessione di Jorginho. Il Verona, cedendo la prima metà già a gennaio, realizzerà l'intera vendita del cartellino, e la relativa plusvalenza, prima della chiusura del bilancio al 30 giugno 2014, soddisfacendo in pieno le aspettative del Presidente, che fin dall'estate scorsa ha valutato in 10 milioni il valore del giocatore, e l'impegno già preso nelle note al bilancio.
Se i periti stimassero in 5 milioni il valore del marchio Hellas (assolutamente possibile; ricordiamo che pur in altri tempi, nel 2006 il marchio dell'Udinese venne valutato 22 milioni di euro!), ecco che il gioco sarebbe fatto.
Un'operazione a regola d'arte che permette all'Hellas di patrimonializzare la società senza esborsi fiscali, recuperando per intero un credito che altrimenti, sarebbe probabilmente rimasto fermo per anni. Ossigeno pure per le casse della società, soprattutto dopo che il patrimonio netto della società, continuamente rimpolpato negli scorsi anni dai denari personali dell'ex presidente Martinelli, dopo la perdita netta di 5,3 milioni nel 2012/13 si è pericolosamente ridotto a soli 2,38 milioni al 30 giugno 2013, una cifra che farebbe tremare i polsi a banche e creditori se dovesse permanere anche nei prossimi anni su livelli così risicati. Che sia forse già questo il motivo principale della cessione a gennaio di Jorginho?

RICAVI HELLAS VERONA DA BILANCIO 2012/13 E 2011/12 E STIMA SU 2013/14 (Valori in migliaia di euro)

Voce di ricavo 2012/13 2011/12 Variazione 2013/14*
Botteghino 3.214 3.344 -130 5.500
Diritti audio-tv 785 704 81 27.000
Contributi in c/esercizio 4.137 3.764 +373 0
Proventi commerciali e royalties 303 209 94 5.000
Plusvalenze da cessione giocatori 774 494 280 10.000
Sponsor 1.123 809 +314 1.500
Proventi pubblicitari 3.081 1.326 1.755 3.500
Proventi diversi 704 542 162 1.000
Totale 14.121 11.192 +2.929 53.500
*Si tratta di valori stimati.

Ipotizzando una leggera crescita anche nelle altre voci di ricavo (sponsor, proventi pubblicitari e proventi diversi) si arriva ad una stima dei ricavi totali in questo primo anno di serie A superiore ai 50 milioni di euro (abbiamo stimato 53,5 milioni), di cui circa 38 milioni di natura ordinaria e 15 milioni di natura "straordinaria" (plusvalenze). Una cifra quasi quadruplicata rispetto ai 14,1 della scorsa stagione!

Il dato più importante è che il botteghino cede di schianto la sua leadership tra i proventi della società facendosi scalzare da quelli che, piaccia o meno, sono e saranno i due grandi business in serie A, ovverosia:
- i diritti televisivi;
- la cessione di giocatori.

Non a caso il Presidente Setti, appena ceduto Jorginho, ha subito ricordato che il compito della società sarà quella di trovare presto altri talenti come lui da prendere e rivendere al miglior offerente e garantire così il futuro della società.

Ma questa enorme fetta, arricchita dai proventi extra derivanti dalla cessione dei talenti più promettenti, quanto viene assorbita dai costi gestionali? E quanto rimane in tasca alla società per re-investire nel mercato e/o alzare il tetto ingaggi della squadra in modo da renderla sempre più competitiva? E' quello che vi racconteremo nella terza ed ultima parte del nostro speciale.

Francesco

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Hellastory, 13/02/2014

IL VERONA E' UN ASSET


Ogni passaggio di proprietà rappresenta per il tifoso la chiusura di un'epoca. Si perdono i riferimenti emotivi, si aprono nuove speranze, si teme sempre un po' anche per la competenza dei nuovi arrivati. Poi c'è il giudizio storico della (lunga) parentesi settiana definito dai suoi risultati sportivi, dalla permanenza in serie A, dallo spettacolo calcistico offerto (in termini di giocatori che lo hanno espresso e dei tecnici che lo hanno preparato), dall'immagine complessiva che ha ritratto il Verona sotto il suo comando. In tutto questo c'è soprattutto una stagione aperta e una salvezza da conquistare. Insomma, all'assalto del tifoso convergono tutta una marea di sensazioni nuove che eccitano ancora di più lo stato d'animo. Più una, alla quale non eravamo abituati: il passaggio da una proprietà individuale ad un fondo di investimento americano (private equity). Mettiamo subito in chiaro un punto: ogni passaggio di proprietà, a prescindere da quello che accadrà in seguito, è sempre un'ottima notizia. È sufficiente realizzare da una parte che il vecchio ha alzato bandiera bianca di fronte alla gestione del quotidiano, sempre più difficile da sostenere, e alla difficoltà di assicurare un futuro in linea con gli anni passati, soprattutto in un periodo economico caratterizzato dall'aumento dei costi e stressato dal Covid prima e dagli alti tassi di interesse poi. Dall'altra, il nuovo arriva con la certezza di fare bene portando con sé nuove risorse, entusiasmo e voglia di fare. Uscire al momento giusto poi aiuta tutti, tifosi compresi.

[continua]

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