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MASTER OF NONE
02/02/2024

L'inizio del terribile calendario di febbraio offre un paio di impressioni a caldo: 1) che il Verona è vivo e combatte, 2) che però è stato indebolito in attacco dal mercato di gennaio perché giocatori come Ngonge e Djiuric non sono facili da sostituire. A bocce ferme, quindi con maggior consapevolezza, possiamo invece realizzare che nel corso di gennaio abbiamo assistito a 3 eventi importanti, 2 dei quali francamente inusuali. In primo luogo, l'importante cessione di talento finalizzata a sistemare i conti societari. In secondo luogo, una serie di operazioni di mercato volte essenzialmente a lasciar andare quei giocatori che non si sentivano più parte del progetto. In terzo luogo, la bocciatura del sequestro delle azioni del Verona in sede di appello. Se però i primi due li abbiamo metabolizzati dal punto di vista affettivo oltre che tecnico costringendo i tifosi ad affidarsi completamente alla bontà del lavoro di Sogliano e Baroni e alla speranza che i nostri avversari non si siano adeguatamente rinforzati nel frattempo, il terzo apre a scenari che non riusciamo a valutare nella sua complessità.

Sull'attivismo di Sogliano si è parlato molto. Lasciando definitivamente da parte l'argomento uscite, qualche colpo in prospettiva in entrata è stato fatto. In primis il riscatto anticipato di Suslov, che sta facendo molto bene e che è destinato ad essere la prossima plusvalenza gialloblù a giugno (probabilmente insieme a Coppola, Duda e Montipò, gli ultimi ad avere ancora una valutazione interessante). Sono curioso poi di vedere anche la reale consistenza di Noslin (bravo con il Frosinone, assente in campo contro il Napoli), Swiderski e gli altri nuovi che però, sulla carta, sono più destinati a fare panchina che essere nuovi protagonisti come lo furono subito al loro arrivo Duda e Ngonge. Nel frattempo, chiedo a Baroni per un amico: Bonazzoli è rimasto a Verona solo per fare un dispetto alla Salernitana o perché può dare ancora un contributo alla causa? Ogni sua assenza dal campo è una bocciatura che possiamo permetterci?

Il tema della situazione societaria, invece, merita qualche riflessione. Non per altro, perché se ne parla pochissimo. La buona notizia è che, sotto la guida del Tribunale, il Verona ora procede in completa autosufficienza. In un mondo del calcio dove è difficile compensare le numerose uscite con le poche entrate, sapere che disponibilità societarie non verranno poi distolte dalla proprietà è molto importante. Come può Setti prendersi emolumenti se chiude il bilancio in perdita? E' lui stesso proprietario e, contemporaneamente, dipendente del Verona?

Non c'è dubbio però che la bocciatura del ricorso può condizionare il futuro gialloblù. Innanzitutto, perché conferma i presupposti giuridici che hanno indotto il sequestro a dicembre. E poi perché, se anche la decisione definitiva verrà presa in sede di cassazione, i tempi sono comunque molto più lunghi e l'esito finale assolutamente incerto. Ma nel frattempo?

Al di là dell'esito di questo campionato il Verona a giugno dovrà nuovamente iscriversi, mantenere i conti in regola e mettere insieme una squadra adeguata alla categoria di appartenenza. Ma lo dovrà fare con una perdita di valore consistente della rosa, che oggi possiamo quantificare intorno al 25/30%, e non sappiamo neppure se le pesanti vendite di gennaio abbiano semplicemente coperto le esposizioni o (speriamo sia così) anche rimborsato linee di credito. Non siamo in possesso di questi dati ma appare chiaro che se, a fronte di un minor attivo sono stati ridotti anche i debiti, allora ne è valsa la pena. Altrimenti ci troveremo ad avere nuovamente gli stessi problemi di oggi ma con minori plusvalenze da mettere sul mercato.

La seconda incognita riguarda l'eventuale cessione del Verona. In una situazione come quella attuale, con le azioni sequestrate a causa del debito di Setti verso Volpi, è più difficile ipotizzare un passaggio di proprietà. Se Volpi dovesse vincere la causa e Setti non fosse in grado di rimborsarlo potrebbe vantare lui stesso delle pretese sul Verona? I potenziali acquirenti hanno quindi tutto l'interesse di prendere tempo in attesa di chiarimenti con la certezza che oggi il Verona vale meno. E, in un futuro non lontano, potrebbe valere ancora meno. Sempre che questi benedetti potenziali acquirenti continuino ad essere interessati. In ogni caso, appare scontato che Setti, da solo, non è più in grado di mantenere la società.

Insomma, gennaio ci lascia una situazione di precarietà e febbraio inizia in salita, pur nell'orgogliosa prestazione di Napoli. Ora ci aspettano Monza e Bologna in trasferta, con la Juventus in mezzo al Bentegodi. Non una passeggiata viste anche le condizioni precarie della classifica. Il Verona, in definitiva, è costretto a giocare i prossimi mesi una duplice salvezza: sul campo e societaria. Solo l'amore incondizionato dei tifosi gialloblù riesce a sopportare le preoccupazioni di un futuro così incerto. Ma è davvero sgradevole questa situazione.

Massimo

Colonna sonora: la meravigliosa, ma anche struggente, La cura del tempo dei Negramaro.

Foto da calciospezia.it




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