CAMPIONATO DI CALCIO 1983-1984

IL VERONA 1983-1984

Il Verona di Bagnoli è chiamato a confermarsi dopo il clamoroso exploit del 1982-83. La squadra gialloblu, impegnata per la prima volta in Coppa Uefa, durante l'estate aveva perso Domenico Penzo, 22 gol nella stagione precedente, passato alla Juve; il trequartista Dirceu, passato in pochi giorni da idolo dei tifosi a "traditore" per il passaggio al Napoli, il terzino destro Oddi, approdato alla Roma campione d'Italia e il "vecchio" Spinosi che, rigenerato dalla cura Bagnoli, anziché attaccare le scarpe al chiodo si avvia a disputare l'ennesimo campionato di serie A, stavolta nelle file del Milan. I tifosi vorrebbero qualche grosso nome, ma la dirigenza, in linea con la politica della stagione precedente, si orienta verso giocatori che gli altri club scartano o sono disposti a prestare per farli maturare. L'unico nome di spicco che aleggia nelle stanze dei bottoni gialloblu è quello di Falcao che sembra intenzionato a lasciare la Roma dopo la scudetto. Ma non se ne farà nulla. Arrivano invece in gialloblu 3 nuovi attaccanti: Giuseppe Galderisi, giovane juventino che si era distinto nel finale del campionato 1981-82 quando, con i suoi 6 gol, aveva regalato ai bianconeri lo scudetto della stella, in seguito messo in disparte dall'esplosione di Paolo Rossi e dall'arrivo di Platini e Boniek; Maurizio Iorio, fresco di scudetto con la Roma di Liedholm, e Joe Jordan, trentaduenne scozzese proveniente dal Milan. Tre nuovi acquisti anche per la difesa: Mauro Ferroni, terzino destro proveniente dalla Sampdoria, dalle caratteristiche molto simili a quelle di Oddi; Silvano Fontolan, difensore centrale proveniente dal Como e Massimo Storgato che dopo anni di panchina alla Juve decide di cercare un posto da titolare in una provinciale. Un altro acquisto che passa in sordina ma che si rivelerà azzeccatissimo in chiave futura, è quello di Luciano Bruni, prelevato dalla Reggiana. La seconda ondata di fuoriclasse stranieri risparmia quindi Verona, facendo mugolare i tifosi che si aspettano qualche nome altisonante per garantire la permanenza in alta quota della squadra e un esordio convincente in Coppa Uefa. Anche la stampa sportiva, che dedica pagine su pagine a Zico e compagnia, giudica il nuovo Verona nettamente inferiore a quello "miracoloso" dell'anno precedente. Ma Bagnoli, sottovoce, si appresta a varare una squadra per certi versi ancora più forte. Il tecnico gialloblu disegna infatti un Verona magistrale: Garella in porta, Tricella libero, Fontolan e Ferroni in marcatura, Marangon fluidificante di sinistra, sulla mediana Volpati che, all'occorrenza, svolge qualsiasi altro ruolo difensivo, a centrocampo Sacchetti e Di Gennaro, Fanna a scorazzare per tutto il campo (per lui un altro campionato eccezionale che gli varrà la chiamata in nazionale) e in attacco la coppia di gnomi Galderisi - Iorio, entrambi dotati di classe, velocità e voglia di rivincita. A margine di questa formazione-tipo vanno segnalate la tante presenze di Bruni e Storgato (l'avanzamento a centrocampo di quest'ultimo, in alternativa a Sacchetti e Volpati, è una geniale intuizione di Bagnoli, come sempre eccezionale nell'ottenere il massimo dal materiale umano a disposizione), mentre per il buon Zmuda, in estate accreditato come titolare, sarà un'altra stagione di anonimato e di panchina.

Una splendida immagine dei tifosi gialloblu: il loro supporto sarà ricompensato dalla squadra di Bagnoli.